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Post n°391 pubblicato il 20 Marzo 2009 da lifeisnow.napoli
Questa volta utilizzo il mio blog a scopo personale, non voglio postare articoli sulla cronaca o tantomeno sullo sport. Oggi si parla di me. Stamani faccio una colazione sostanziosa, come faccio da un pò di tempo, per affrontare al meglio la giornata. Visto che mi trovo in Germania mi sono adeguato: Pane in cassetta tostato, Burro, Uova Sode, Frutta, Succo d'Arancia fresco e uno Yogurt. Mi aspetta un colloquio di lavoro presso un agenzia di lavoro per operatore italiano in un call center. 20 minuti per compilare il modulo informativo, dove mi viene chiesto tutto. Dai miei dati personali fino agli estremi bancari passando per domande del tipo: "attualmente è sotto cura di farmaci oppure negli ultimi 12 mesi ha avuto malattie importanti?" Finito di compilare mi accomdo in una saletta per l'intervista-colloquio e già si capisce che il mio tedesco è primordiale. Mi viene detto chiaramente che è discreto per parlare ma non adatto ad un lavoro a contatto con il pubblico. Il colloquio dura 5 minuti. Dopo poco sul mio blackberry arriva una mail, di una società a cui avevo inviato il curriculum. Cercavano commerciali per la vendita in Italia di corsi di formazione in Germania. Risposta negativa, probabilmente perchè nella lettera di presentazione avevo espresso la mia volontà per una collaborazione fissa poi alla luce della loro risposta do voler assumere solo persone a tempo determinato mi ero nuovamente candidato accettando un contratto a scadenza ma nulla di fatto. Queste sono quelle giornate in cui anche se paradossalmente dal punto di vista climatico si è affacciato un timido sole a riscaldare l'aria e la pelle senti il gelo addosso e ripensi alle parole che ti hanno detto come una ossessione. La forza per andare avanti è sempre di meno. Ormai devo rassegnarmi che il lavoro che sapevo fare, l'agente commerciale, in Germania non lo farò e per il semplice motivo che la lingua è ancora tutta da imparare. Serve un lavoro che paghi le bollette e serva a mantenere la mia famiglia. E' finito il tempo in cui la mattina, anche se scocciato, mi mettevo in auto e raggiungevo clienti in ogni parte della campania. E' finito il tempo in cui ero il padrone del mio tempo e del mio lavoro. E' finita, è giunto il tempo in cui bisogna lavorare, abbassare la testa e dire "Ja!" Un passo indietro per farne alcuni avanti, spero proprio di si altrimenti cosa trasmetterò a mio figlio? |
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