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« Buon Natale... difendiamola »

Achille piè veloce

Post n°10 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da noccioloquestione

immagineVoglio la lista dei grandi dolori da niente.
  «Me li sono segnati» disse Ulisse «vuoi leggerli? Ma sono scritti male, a mano».
  Achille sobbalzò sulla sedia e il collo si tese all'indietro per la rabbia.
  Uomo da poco! Cosa vuole dire male? Forse che le lettere non sono tutte uguali, incolonnate ed obbedienti? Hai vocali che debordano, aste che decollano, scrittura che si inchina o si impenna, bordi panciuti splendidi sgorbi e arabeschi megalomani? Hai la meravigliosa diversità di ogni lettera e parola?
Questo è male per te? «Non capisco» disse Ulisse.
Non capisci, sciocco? Io darei qualsiasi cosa per scrivere una sola parola con le mie mani, per poter fare a meno del computer.
Ma se ci provo non so cosa mi succede, mi agito, mi blocco, tremo, buco il foglio e mi ferisco con la penna.
«Mi dispiace...» Vaffanculo, leggi.
«Va bene» disse Achille «te li leggo. Dunque:

Mordersi la lingua.
Farsi male radendosi.
Scordarsi il nome di un attore o un'attrice, e contagiare qualcuno in quell'angoscia.
Il telefonino che non prende il segnale.
Raccontar male una barzelletta in pubblico, e venir compatiti con un risolino
forzato.
Farsi andare di traverso il caffè, l'uva, eccetera.
Prepararsi a una trionfale cagata sul water e trovare una turca scivolosa.
Vedere un conferenziere noioso che arrivato all'ultimo foglio ne tira fuori altri dieci.
L'autobus che è appena passato.
Il sole che va via da dove sei seduto.
Un vecchietto davanti a te nella fila che non capisce cosa gli dice il cassiere.
La tua squadra che perde nei minuti di recupero.
La confezione di cellophane o plastica che non si apre, sigillando tenacemente cracker, sigarette, cidì e soprattutto scatole di preservativi.
Un lavandino pieno di capelli fuggiti.
Un ricordo d'amore che torna da un cassetto.
Un allarme d'auto nel cuore della notte.

Gli ultimi due non sono da niente. Alcuni di questi dolori non li conosco. Ma mordersi la lingua e il cibo di traverso sì, a me va di traverso quasi tutto.
Sul cagare potrei parlarti ore ed ore, una conferenza. Non mi interesso di calcio, ma posso capire, mio padre era tifoso, quando ha smesso di ascoltare la partita alla radio ho capito che stava davvero male.

«Pensi spesso a lui?»  

Qualche volta.
Aggiungiamo alla lista un mio grande dolore da niente.
Vedi la mia sedia? Xanto è un modello modernissimo, tedesco, batteria 60 ampere, dieci chilometri all'ora.
Vedi il joystick del comando? A volte per un movimento involontario lo tocco e Xanto impazzisce. Mi fa frullare intorno. Mi schiaccia contro il tavolo, mi inchioda al muro, mi sabota la lettura. Fa i dispetti.

«Ma perché ti interessano i grandi dolori da niente?»  

Sai cosa scriverei all'ingresso di una clinica, di un ospedale, di un ambulatorio?
"Solo il dolore insegna cos'è la vita senza il dolore".
Trovo straordinaria la quantità di energia che la gente utilizza per affrontare questi piccoli malesseri transitori. E la facilità che tutti hanno di chiudere gli occhi davanti ai grandi dolori indomabili.
Non è una condanna, la mia.
É piuttosto uno stupore.
Come se voi camminaste su un mare infuocato di pena, sopra piccoli ponti barcollanti. E vi preoccupaste di chi passa prima, di chi vi sorpassa, di chi non vi saluta con la necessaria deferenza o gerarchia.
Certo se guardaste sempre l'abisso ai vostri piedi non camminereste più.
Ma almeno, rendetevi conto di dove siete, siate marinai. Rendetevi conto della vostra provvisoria e minacciata
libertà che sarebbe felicità per uno come me.
Ma forse, se io guarissi dopo un mese sarei come tutti voi.
Farei l'elemosina ad uno su cento.
Asciugherei il sangue del mondo con la mia carta di credito. Oppure soffrirei per seri motivi come Febo. Una volta gli
rigarono la macchina e sembrava che gli avessero asportato un rene.

«Diciassettesimo dolore: restare senza benzina in motorino sotto la pioggia».

Diciottesimo dolore. Mai stato in motorino.

«Io non credo, Achille, che se tu guarissi diventeresti come tutti».

Chi può dirlo? Ho tutti i pezzi peggiori con cui è costruito l'uomo. Me ne manca qualcuno dei migliori...

 
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