emozioni

Mi chiedo e ti chiedo quanto sia davvero importante questo bilancio: torcere la schiena per capire cosa volevamo essere da piccoli e cosa siamo adesso.
Bhe, io volevo fare l’astronauta, quindi dovrei ammettere che la mia vita è stata un fallimento; eppure amo ancora guardare le stelle, ho visto una grande nave spaziale partire per il cosmo e l’ho salutata con la felicità di un cuore leggero, non con il rammarico col quale ci si accomiata da un vascello cui avrei dovuto appartenere e nel quale non avevo preso imbarco.
Conta piuttosto cercare di capire cosa faremo da grandi, che ormai è ora di fare qualcosa di serio per il mondo: lavorare, crescere nuovi spiriti giovani e continuare a coltivare sogni con la speranza che la Primavera imminente li faccia fiorire; ed ancora scrivere poesie e cantarle o scattarle secondo la propria inclinazione.
Good Shots, un abbraccio di speranza :)

Tutto arriva al momento giusto, caro Amico mio..così il mio riprendere in mano la Macchina Amata. Chissà, magari prima, potrei sporcarmi di nuovo di colore..magari insieme a mia figlia.. un progetto che mi frulla in testa per quest'estate...ma chissà cosa mi riserva la vita. Per il momento, da brava spettatrice, osservo, medito e rifletto.
Mi ristoro nell'abbraccio caldo della tua amicizia reale. ;-*

forse è meglio guardare quello che siamo diventati nonostante tutto...il bambino era pieno di sogni ma la realtà non è un sogno e questo a volte rende tutto difficile. ciao

Nonostante i miei difficili momenti, gli inciampi, i pianti, i momenti sbagliati e tutto quanto mi sia accaduto, sono felice di essere quella che sono soltanto mi sono resa conto di aver dimenticato i sogni e non la penso come te: i sogni sono fondamentali. Perderli è perder il nostro io autentico.
Ciao

mi dispiace , laura, ma io non ho detto che i sogni devono essere dimenticati, ho solo detto che si scontrano con la realtà e questa a volte rende tutto più difficile....ciao

capisco, buona giornata a te

Mi ci specchio da quando so di avere derogato al primo progetto iniziale. Non mi pento delle deviazioni, sono state mie scelte. Il mio disappunto nasce solo negli ultimi tre anni quando sono i vincoli esterni che hanno intralciato ineluttabilmente i miei progetti di vita. Capita, fisiologia della vita, non patologia, ma è doloroso.

Sarà un percorso obbligato per la nostra crescita. E' doloroso sempre, ma poi, nel tempo ( e a volte ne passa tanto ) riusciamo a trarne che era indispensabile.
Mentre lo scrivo, mi rendo conto che vale solo per le relazioni concluse. Per i disagi fisici, la nostra forza in questa convinzione è debole. Io stessa mi chiedo mille volte: Perchè? La risposta in quel caso, per chi ha fortuna di crederci, arriva da altre dimensioni.
Un caro saluto

Non me lo chiedo. Siamo moti di mare che mutano al mutare. Oggi sono quel che ieri non avrei potuto nemmeno immaginare ... Un grande abbraccio mia cara amica.
virgola

ritorniamo sempre bambine..a volte passiamo per strade più ardue..un abbraccio condiviso, Dew