A Room of One's Own

Tre anni dopo


“il sentimento che mi lega al mio blog […] è molto simile all’affezione. […] È una parte di me e se sono riuscita a capire qualcosa in più di me stessa lo devo a questa smania [...] di rielaborare ricordi che credevo nemmeno di avere…”     Leggevo questa frase, nel post 420 di Liberante, e pensavo che avrei potuto scriverla io. Perché alle cose non riesco ad affezionarmi: le uso, finché è possibile, fino al limite del possibile, ma una volta che non sono più utilizzabili non ci sono rimpianti sentimentali.      Però per il blog è diverso.       Può essere che sia perché lo vivo come un modo per restare in contatto con le persone che al blog mi sono affezionata e come Liberante posso dire anche io che è una parte di me.     Ci pensavo nei giorni scorsi, mentre sul video scorrevo le pagine con i post precedenti,  notando che sono ormai passati tre anni da quando l’ho aperto.      Mi torna in mente un libro che lessi tanti anni fa, Storia di una suora, in cui la protagonista che lavora  come infermiera associa alle annotazioni  di servizio sui registri  dell’ospedale  i momenti della sua vita, leggendo nelle diverse grafie che si susseguono le persone con cui ha collaborato, nei nomi registrati gli incontri che le era capitato di fare.       Anche con il mio blog, pur non avendolo scritto come un diario, e sebbene solo occasionalmente  nei post racconti di qualche fatto preciso che sto vivendo in quel momento, i post che si succedono uno dopo l’altro hanno scandito i momenti  vissuti in questi tre anni, che rivedo, come in filigrana, rileggendoli a ritroso.       E penso che non sarebbe la stessa cosa se rileggessi le stesse cose su una pagina di Word: come ebbe ad osservare tempo fa Lupopezzato,  rimettendo nel nuovo blog che aveva aperto alcuni post che erano stati nel blog che aveva poco prima cancellato, anche se il post è lo stesso, l’insieme è diverso perché mancano i commenti. E manca , aggiungo io, la sequenza d’insieme delle situazioni che hanno portato a scrivere un certo post, e  che ti consente di legarlo, nel ricordo, a un momento della vita, ed a sentirlo, alla fine, come una parte di te.     Con buona pace di quanti sostengono che la vita è altrove.