Creato da liberante il 05/03/2005
Che anche nella più delirante delle fantasie il bianco su cui scrivo sia la mia verità.

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« Filippa FilippazziMessaggio #421 »

Post N° 420

Post n°420 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da liberante

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È che mi affeziono.

Alle cose, mi affeziono e quando per un motivo o per un altro si rompono e sono da buttare ci sto male. Lo so che sono oggetti ed uno mica deve farsi intrappolare in questi labirinti di romanticheria. Lo so che l’abitudine crea una dipendenza psicologica che è facile scambiare per sentimento. Eppure l’altro giorno, mentre mettevo in un sacchetto la macchinetta del caffè che, nonostante tutti i miei tentativi di aggiustarla, si rifiutava di fare un caffè che non fosse una brodaglia puzzolente, avevo le lacrime che mi pungevano il naso. Il primo giorno dell’anno l’ho smontata, pulita, decalcarizzata, lavata con l’aceto, rimontata e poi il mattino dopo l’ho accesa. Le ho anche parlato “dai, fai la brava, fammi un caffè decente, non mi abbandonare” e poi le ho dato una piccola pacca di incoraggiamento sul serbatoio. È venuta fuori la solita fetecchia, goccia a goccia, senza la bella schiumina, semifredda, ed assolutamente imbevibile, anche per una come me che beve il caffè lungo lungo. L’ho spenta. Ho pensato che dovevo buttarla via. Dopo due giorni mi sono decisa e l’ho messa nel famoso sacchetto, con un accenno di pianto.

È che mi affeziono.

Non tanto all’oggetto, ma a quello che ho vissuto. Da circa dieci anni è stata la compagna dei miei risvegli, fedele ed affidabile. Nelle mattine in cui non sapevo da che parte andare a sbattere e tutto era solo dolore e rancore, mi regalava un attimo di benessere. Ma c’era nei risvegli della domenica, quelli belli, della famiglia intorno al tavolo e lei faceva schiumosi cappuccini e grandi tazze di caffè nero per me. E c’era sempre in tutte le mattine di tutti i giorni in cui il primo atto che mi riattaccava alla realtà era il primo sorso di quell’amaro liquido nero e bollente che scioglieva i grumi del sonno.

È che mi affeziono.

Sarà una specie di sindome dell’abbandono, ma faccio una gran fatica a buttare via le cose quando non servono più. E quando finalmente mi decido lo faccio con la rabbia e la velocità di chi non ne vuole più sapere niente.

È che mi affeziono.

E mi viene in mente il sentimento che mi lega al mio blog, anzi ai miei due blog, che è molto simile all’affezione. Un’affettuosa abitudine? Un abitudinario affetto? Passa il tempo e mi rendo conto che arriverà il momento in cui scrivere qui mi annoierà o mi darà fastidio o comunque questo giocattolo si romperà e diventerà inutile. Penso che ci soffrirò, almeno un po’, e non so se avrò il coraggio di cancellarlo, di metterlo in un sacchetto della pattumiera e di buttarlo via. Perché anche se può sembrare assurdo mi ci sono affezionata, per abitudine, certo anche per abitudine, ma non solo. Perché mi ha dato molto, e continua a darmi emozione. È una parte di me e se sono riuscita a capire qualcosa in più di me stessa lo devo a questa smania di raccontare e raccontarmi, di rielaborare ricordi che credevo nemmeno di avere, di scavare per portare alla luce la mia parte scura. Perché mi ha dato molto, molto più di quanto pensassi. Mi ha fatto incontrare delle persone splendide e se credo ancora nell’amicizia è merito loro. L’amicizia mi ha salvato quando niente altro poteva salvarmi e il mio essere sola non è più solitudine.

È che mi affeziono.

Punto.

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Commenti al Post:
clodclod
clodclod il 08/01/08 alle 07:43 via WEB
"Addomesticami..." mi pare dica la volpe al piccolo principe,facendo toc toc per entrare nella casa dei suoi affetti. Anche certi oggetti, se avessero il dono della parola,chiederebbero di entrare o di restare nelle abitudinicoccole del nostro quotidiano.Ma più probablmnt siamo noi che formuliamo questa silenziosa domanda, per sentirci più legati a piccoli o grandi ricordi, a situazioni e sensazioni, per sapere che qualcosa resta , anche oltre il cambiamento.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 08/01/08 alle 23:38 via WEB
Sono i punti di riferimento nelle burrasche della vita. Le cose insignificanti che tutti i giorni usiamo con gesti automatici ed inconsapevoli e che quando non ci sono più ci mancano. Perchè siamo strani, noi umani, io poi, peggio degli altri, chè non so di amare se non quando non ho più amore.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/01/08 alle 12:16 via WEB
Proprio ieri pensavo alla stessa cosa. Quando avrò terminato il mio interesse, cosa sarà del mio blog? Il mio testamento biologico? Parte di quella che sono stata? Cosa? Ho smesso di stampare le pagine scritte da un po', e questo è sintomatico. Il mondo cambia ma non cambia il mondo. Si nasce e si muore, legge universale per qualsivoglia elemento... ma non lo dico con tristezza. E' l'evolversi naturale, un ciclo che dirama... mi farò una pira di parole e voleremo insieme, cenere nella cenere, dispersi nel vento tra i capelli e sarà rinascita. Un bacio. Ale
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 08/01/08 alle 23:43 via WEB
Come ti dicevo, anch'io è un pò che non lo stampo, quindi non lo conservo, ma non perchè mi ha stancato o perchè non lo voglio più, ma solo per mancanza di tempo. Ho questa astrusa teoria che per godermi le cose devo avere un tempo largo e disteso, per me così difficile da trovare. E' naturale che ci sia una fine per le macchinette del caffè e quindi per il blog. Forse non ne farò una "pira di parole", ma lo lascerò a galleggiare alla deriva in questo web_mare. Ti abbraccio!
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/01/08 alle 21:54 via WEB
Noi ci terremo sempre: Noi ci butteremo via mai: nemmeno se o quando scopriremo di essere difettati... anzi, allora ci ameremo di più. Perché, tra Noi, non servirà né fingere né dire la verità: basterà essere Noi. (potevi tenere da parte i ricambi per me; per la mia..) Non ho pianto per una gatto né per la mia macchina nera quando l'ho mandata a morte; ma mi sono squagliato al pensiero del tuo caffé nero, al mattino, che ora, se vuoi ti vendo la mia... KaDo
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 08/01/08 alle 23:51 via WEB
Vedi che stordita che sono! Anzi più che stordita divento un carroarmato quando decido di fare una cosa. Però da come era malmessa credo che i pezzi di ricambio potessero servire solo per il camion della monnezza.
Non saprei che farmene della perfezione, noiosa e senza colore, gli spigoli dell'imperfezione mi tengono aggrappata alla vita.
Bacio... mio caro KaDo.
(Rispondi)
 
annisexanta
annisexanta il 08/01/08 alle 22:44 via WEB
Hai notato che gli anonimi poi sono tutti registrati su Libero? Io l'ho tolta sta cosa dal blog, tanto non serve. Comunque pure io mi affeziono un po' agli oggetti, specie alle auto, mentre riguardo al caffè, credo che le uniche macchinette che lo fanno veramente buono sono quelle del bar, in casa e lo so che tu non sarai daccordo, meglio la cara vecchia caffettiera Moka, rigorosamente Bialetti, apPunto ;°)
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/01/08 alle 23:12 via WEB
KaDo infatti sono io. Mica lo potevo dire che sono affezionato alla Skoda.
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annisexanta
annisexanta il 08/01/08 alle 23:37 via WEB
Io avevo pensato a MIKADO casa cinematografica di film un po' impegnati...La Skoda in questi giorni ha avviato una campagna pubblcitaria della madonna, credo che a breve girare in Skoda diventi molto trendy, sì insomma non sarà più l'auto del popolo, anche se poi è la sua massima aspirazione ;°)
(Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 08/01/08 alle 23:56 via WEB
Mauro caro, sai che tutto sommato non è poi così male la buona vecchia moka, rigorosamente Bialetti. Mi piace perchè sparge nell'aria quel buon odore di caffè e la casa sembra si svegli proprio con quel profumo.
(Rispondi)
 
 
 
liberante
liberante il 08/01/08 alle 23:57 via WEB
KaDo, S-Ka-Do, S-Ko-Da!!! e che altro??? e poi parlane mal finchè vuoi, ma ci si dorme benissimo...eheheh!
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/01/08 alle 09:42 via WEB
…questa invece è pubblicità negativa!!!: come dire che in macchina da me non si fanno porcherezze ma si dorme! :o(( Lo si dica, please, che fu sonno da “post” ebbrezza alcolica. (porca vacca. Se andare in Skoda diventa trendy mi ricompro una bmw così finalmente ripasso inosservato. Non nera, ma bianca; mi piace la serie 1 due porte, bianca: si accettano regali.) KaDo (Dalla Skoda), acronimo del pianto (da chi?) Karl Doenitz.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
liberante
liberante il 10/01/08 alle 23:49 via WEB
...e non solo post "ebbrezza", ma anche ante diem, che era praticamente l'alba...
(Rispondi)
 
merizeta21
merizeta21 il 08/01/08 alle 23:17 via WEB
la mia casa è tutta piena di cose così, che mi hanno accompagnato fino a qui, che ho scelto con un'altra mano, e che ora mi sono rimaste e sono come orfane. Come orfana sono anch'io. Per sempre.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 09/01/08 alle 00:03 via WEB
Le cose che ho condiviso con chi adesso mi è lontano sono talmente tante, è praticamente tutta la casa, che non le sento come un residuo di un tempo passato e nemmeno mi fanno del male. Sono mie, nostre, di chi entra e di chi sa sorridere con me. Ho solo, a volte, un piccolo rimorso, che metto subito a tacere, perchè sono rimaste a me.
(Rispondi)
 
merizeta21
merizeta21 il 08/01/08 alle 23:22 via WEB
un regalo per te, dal mio blog http://it.youtube.com/profile?user=astrariemma
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 09/01/08 alle 00:04 via WEB
Grazie! Bella musica, interssante e non la conoscevo, una gran bella scoperta.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/01/08 alle 23:40 via WEB
che bella emozione vedere Meribella là, di fianco alle tue parole quotidiane...si, proprio una bella emozione. Grazie. Ale
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 09/01/08 alle 00:06 via WEB
L'emozione è stata mia, e grande, che per cercare Lady Piattola ho ripercoso a ritroso il tuo blog e mi sono ritrovata, con ricordi, risate e lacrime. Che meraviglia! Ale, veramente come si fa a non voler bene a te ed alle tue parole. Ti abbraccio come fossi lì, e me lo hai insegnato tu!
(Rispondi)
 
precedente
precedente il 09/01/08 alle 10:19 via WEB
anche io (la prima e la penultima)
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 10/01/08 alle 23:49 via WEB
Poi me lo spieghi!!!
(Rispondi)
 
 
 
precedente
precedente il 11/01/08 alle 11:05 via WEB
la tua prima frase del post e la penultima. anche io mi affeziono. tanto.
(Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 12/01/08 alle 01:47 via WEB
...
(Rispondi)
 
Ruggineblu
Ruggineblu il 09/01/08 alle 21:59 via WEB
bella che sei :)
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liberante
liberante il 10/01/08 alle 23:50 via WEB
Bello che sei, tu!
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Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 10/01/08 alle 20:23 via WEB
posso fare il bastian contrario? e non lo faccio per distinguermi, e nemmeno per snobismo, no queste son cose che non mi interessano... ricordi, c'era una canzone di molti molti - e qui mi fermo per decenza - anni fà che faceva, se non erro (sclero di già???), "bisogna saper perdere"... certo lì il senso non era tanto quello di una perdita come venir meno di qualcosa (cui è sempre legato inesorabilmente qualcuno a quanto pare) quanto di una sconfitta (anche se c'è un'area comune ad entrambe -noi), ma secondo me va bene lo stesso... "bisogna saper perdere, bisogna saper perdere"... pensaci, io la trovo una sfida bella e grande imparare a farlo... ti siano sempre vicine le mie parole, o preziosa amica...
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 10/01/08 alle 23:59 via WEB
Dolce e saggio amico mio, so fin troppo bene che ogni cosa ha un inizio ed una fine, il ciclo naturale della vita, quello delle stagioni e quello del giorno e della notte, della foglia che cade e che rinasce, eppure non riesco a non affezionarmi, non riesco proprio ad evitare di legarmi anche solo ad una macchinetta del caffè, ben piccola cosa, di quel sentimento che non sa vedere la fine. Sempre vicine e care le tue parole, grazie.
(Rispondi)
 
skynky
skynky il 12/01/08 alle 11:47 via WEB
Premetto che non ho letto nè il post nè i commenti ma ho guardato solo la foto. QUALCUNO MI OFFRE UN CAFFE'?
(Rispondi)
 
 
skynky
skynky il 17/01/08 alle 17:31 via WEB
.... grazie ....
(Rispondi)
 
 
 
liberante
liberante il 17/01/08 alle 23:27 via WEB
Un caffè non si rifiuta mai a nessuno e tu non sei nessuno, però quello della moka che quello della macchinetta non c'è più...sigh!
(Rispondi)
 
hidden_corner
hidden_corner il 19/01/08 alle 23:08 via WEB
lo moka è sempre la moka, la macchinetta express non mi avra'!
(Rispondi)
 
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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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