i miei pensieri
Tutto il nostro sapere ha origine dalle nostre percezioni...
UN AMICO PERDUTO
Le nubi oscurano il cielo
e la pioggia comincia a cadere fitta,fitta.
Il cielo piange per un amore perduto che è il sole
mentre io piango per un amico perduto che è Luca.
L'orizzonte al di là delle nuvole è azzurro
come un tempo era la mia vita
piena di allegria e di speranze
perchè la tua vicinanza mi rendeva
la persona più felice del mondo.
Ora la tua presenza c'è
ma non si vede,è invisibile,senza radici.
Vorrei poterti toccare come facevo un tempo,
ma prima non la ritenevo una cosa importante.
Tu sei nel vento che soffia,
sei nel calore rosso vivo e intenso
di una rosa rossa;
sei nel profumo dei fiori;
dell'aria;della natura.
Sono sveglio,
immobile davanti a questo silenzio,
davanti a tutto...
il respiro della natura,la pioggia,
si ricrea tra la vita...
e la morte
un ciclo eterno e armonioso.
Una voce parla ora al mio cuore...
Ora...
Quell'amico più caro,
mi trasforma...mi rassicura,m'accarezza.
Dedicato a Luca
Da Gianni
FELICITà SENZA RAGIONI
IL colore del tempo
che batte nel silenzio
di una penombra lontana dai passi,
un'immagine senza specchio
accende un sorriso stupito
da riflessi di felicità
senza ragione
la più piccola foglia
diventa la stella più grande
che ancora riflette schegge di luce disordinata
che rimbalza nei miei vuoti colorati di felicità
senza ragioni,
orme antiche sospese
tra cespugli senza polvere
nel sentiero tagliato da leggere
foschie senza tempo
nutrono emozioni e
felicità senza ragioni...
Marco
Post n°1383 pubblicato il 18 Ottobre 2011 da lilu67
Riguardo il nostro passato più recente, in Italia un ricercatore è andato a scoprire tracce aliene nelle opere d’arte arrivando a delle conclusioni sorprendenti; stiamo parlando dello scrittore e ricercatore Roberto Volterri, che non molto tempo fa pubblicò un libro alquanto evocativo “Narrano antiche cronache, ricordi dal nostro futuro” nel quale raccoglie tutte quelle opere d’arte rinascimentali e non che conterrebbero oggetti volanti non identificati. A molti di questi oggetti, il dott. Volterri tenta di dare una spiegazione iconografica ma per alcuni di loro il caso rimane ancora aperto. Leggiamo le parole di Roberto Volterri in merito:
Intervista condotta da Michele Rossi (Consulente per il programma Voyager e autore del libro Interviste con il Mistero) Come nasce la sua passione per la ricerca degli oggetti volanti non identificati nelle opere d’arte? Cosa ne pensa del cosiddetto Astronauta di Palenque?
Ci può parlare dell’opera conservata in Kosovo, a Visoki Dekani e del controverso Papiro Tulli?
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Post n°1382 pubblicato il 14 Ottobre 2011 da biramar
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Post n°1381 pubblicato il 14 Ottobre 2011 da lilu67
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Post n°1380 pubblicato il 08 Ottobre 2011 da lilu67
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Post n°1379 pubblicato il 05 Ottobre 2011 da lilu67
I TRE GIORNI DI NOTTE ACCADRANNO EFFETTIVAMENTE. Sarà un momento estremamente penibile per l'umanità. Tutti, ivi compreso tutti coloro che vi saranno preparati, avranno un momento di difficoltà, di adattamento, uno choc. Per coloro che si saranno preparati, questo durerà molto poco, si capaciteranno subito e sapranno gestire perfettamente questa esperienza. Alcuni hanno creduto che i tre giorni di notte non avranno luogo. Ci teniamo a dirvi che è attualità e fa parte della transizione. Ben al di là della vostra coscienza umana, ben aldilà della coscienza che potete avere di voi stessi, subite una grande, una grandissima preparazione. Chiedetevi il perché quando vi svegliate la mattina molto stanchi, molto più stanchi rispetto a quando vi siete coricati o con una voglia di non cominciare la vostra giornata di vita, di restare in un posto di cui non avete ricordo. Un enorme lavoro si compie durante il vostro riposo ma allo stesso modo durante i vostri momenti di veglia. Durante quei momenti siete troppo preoccupati per rendervene conto. A volte tuttavia, attraverso una sensazione o un distacco con la realtà, sapete che accadde qualche cosa. Il mondo accelera in modo considerevole la sua mutazione, la sua trasformazione. La preparazione che avete ricevuto ma anche occultata, tanto incosciente durante il vostro sonno quanto nei vostri stati di veglia, ha una grande importanza. Vi permetterà di meglio gestire tutto quello che deve arrivare sia verso voi stessi, verso ogni vita su questo mondo e a questo mondo. Potreste dirci : ci dite tutto questo da troppi anni e nulla vi è di tangibile, e di reale nulla accadde! Vi risponderemo che la vostra coscienza umana ha la cattiva abitudine di spezzettare il tempo. Per noi, non esiste il tempo, ci sono semplicemente degli avvenimenti, ci sono semplicemente delle trasformazioni. Possiamo tuttavia situare queste trasformazioni ma anche se le posizioniamo, non avranno la stessa data di quella che potreste dare loro. Tuttavia da qualche anno c'è stata una grande apertura di coscienza in una parte della popolazione umana. Gli altri umani cominciano ad interrogarsi, a riflettere, ad essere meno chiusi, meno ottusi, molto più malleabili e capaci di allinearsi sempre più con le nuove energie. Gli esseri umani cominciano anche a capire quello che sono e come possono agire con o nei loro corpi, come possono agire anche a proiettare Amore su loro stessi e su ogni vita. Tutto quello che noi e i nostri fratelli abbiamo fatto da tanti anni comincia realmente a portare i suoi frutti. Non avete che una visione di tutto quello che è negativo o terribile attorno a voi, ma non avete la visione del bello, di tutto quello che gli esseri umani possono dare da loro stessi, di tutto ciò che sono capaci di capire, per questo non avete ancora questa visione. Ritorniamo ai tre giorni di oscurità. Quando si presenteranno a voi, sarete avvertiti. Ci saranno più segni che potrete ricevere nei vostri sogni e anche in modo manifesto, cioè con i vostri occhi umani. Questi tre giorni di notte corrispondono al passaggio, al grande cambiamento, ai veli che vengono tolti. Avete voglia di percepire l'altro lato dello specchio ma ne siete capaci? Siete sufficientemente forti, sufficientemente coraggiosi, sufficientemente fiduciosi per vivere percependo tutto quello che non avete la capacità di percepire per il momento? Questo non durerà a lungo ma sarà molto penibile. Solo l'Amore potrà mettere la Luce e un'immensa protezione intorno a voi. Ho spesso sentito dire che durante questi tre giorni di notte, non bisognerà aprire le porte e le finestre, ma che bisognerà isolarsi tappandosi a casa. E' vero? Ci piacerebbe dirvi, isolarsi dall'esterno, tapparsi a casa, non è assolutamente un'obbligazione. Al contrario quello che sarà necessario durante questi tre giorni, è di riunirvi, di pregare, di inviare molto Amore al vostro mondo, a tutti gli esseri, di inviare molto Amore a tutti i vostri fratelli di Luce, di essere fiduciosi e coscienti di quello che vivete. Questi tre giorni di oscurità saranno causati da avvenimenti esterni al vostro pianeta. Potremmo circolare ed essere in gruppo durante questi tre giorni di notte ? Sarete avvertiti attraverso dei segni che non sbaglieranno. Quando vedrete questi segni, bisognerà evitare di circolare, bisognerà riunirvi e pregare.” Sarà utile accendere delle candele? Si ! Una candela è sempre luce nell'oscurità ! Una candela è il simbolo importante della Luce, della luce che guida, della Luce che illumina. Inoltre , una candela allontanerà alcune energie . Tuttavia le vostre preghiere e il vostro Amore faranno più delle candele. Durante questi tre giorni di tenebre potremmo vivere normalmente, mangiare e bere ? « Non avrete molto la possibilità di mangiare ! Bisognerà bere molto e mangiare molto leggero perché non bisognerà soprattutto appesantire la vostra frequenza vibratoria. Capite l'importanza di essere leggeri ? Alcuni esseri (ma non siete affatto pronti per questo), potranno emanare un certa luce, potranno illuminare. Tutto dipende da un livello di frequenza vibratoria e di Amore e anche di una coscienza di quello che siete capaci di fare e di realizzare.” Bisognerà tenere gli animali all'interno ? « Assolutamente, gli animali saranno molto più turbati di voi, bisognerà rassicurarli.” Dopo questi tre giorni di oscurità, alcuni fra noi saranno capaci di utilizzare il loro merkabah per andare su un'altra sfera ? « Non subito, ma più tardi ! Questi tre giorni stimoleranno grandi capacità, l'unità tra la coscienza umana e la coscienza spirituale ma non ancora l'unità tra la coscienza umana e la coscienza Divina. Avete coscienza della vostra Divinità, ma il ponte non è ancora creato. Se aveste veramente coscienza dei poteri della vostra Divinità, fareste miracoli su miracoli o quello che potrebbe sembrare come tali. In effetti non sarebbero dei miracoli ma semplicemente l'utilizzo delle vostre potenzialità, delle vostre possibilità.” Dopo questi tre giorni, ci sarà ancora la possibilità di vivere su questa Terra o verrà evacuata ? « Ci sarà ancora la vita, ma ci sarà un adattamento ad un'altra vita ! Sfortunatamente ci saranno anche molte partenze ! Sarà durante questi tre giorni che la gente avrà molta paura e che ci saranno le partenze? « Si, e anche prima ! » Dopo questi tre giorni saremmo passati nella quarta dimensione ? « In qualche modo ! » Dopo questi tre giorni la luminosità cambierà ? « Si, ma non subito ! Più nulla sarà come prima, anche nel vostro ambiente, nella luminosità, nella coscienza umana, nei rapporti che avrete con gli altri, nel vostro modo di amare, di vivere, di sentire e di manifestare la vita e l'Amore ! » Durante questi tre giorni ci saranno i famosi problemi elettromagnetici di cui tutta la gente parla? « Prima dei tre giorni di oscurità, ci saranno molti problemi e avvenimenti sul vostro pianeta. Sono già iniziati, anche se non ve ne rendiate conto. Vostra madre la Terra comincia veramente ad innalzarsi rispetto alla sua grande, grandissima transizione. Siate attenti a tutto quello che accade attorno a voi, alle vostre reazioni, siate attenti alla vita. In questo momento una moltitudine di segnali sono messi sulla vostra strada! Quando gli umani sentono parlare di questo avvenimento o di quel cataclisma, dicono, come dicono anche gli scienziati, che questo è già esistito. Voi non volete vedere i segnali o soprattutto non volete vederli. Siate attenti a tutto quello che accadde attorno a voi, siate attenti alla vita. Al di sopra di ogni cosa vi chiediamo di amare, di amare il più possibile tutti coloro che vi circondano, di amare in modo incondizionato. E' molto importante!” E' vero che gli anni che vivrete saranno tutti anni molto importanti. Alcuni fra di voi hanno già potuto sperimentare difficoltà, essenzialmente nella loro trasformazione. Coloro che non avranno fatto il lavoro necessario avranno delle sfide da superare, avranno avvenimenti da vivere. Siate certi che anche se le vostre sperimentazioni vi sembrano difficili da vivere, come quelle che chiamate problemi di salute, sono un grande aiuto per permettervi di essere capaci di vivere la grande transizione. Gli esseri devono vivere una grande depurazione, alcuni attraverso un problema di salute, altri di un problema affettivo, di un problema di lavoro o altro. L'essenziale è che questa trasformazione si faccia attraverso le sperimentazioni. Siate certi che alla fine della corsa, non soltanto tutto rientrerà nell'ordine ma che ringrazierete tutto quello che vi è stato inviato perche ne sarete trasformati. Durante i tre giorni di oscurità e soprattutto al seguito, avrete l'impressione che il cielo si strappi, che percepiate al di là di quello che potevate immaginare ; vedrete tutto quello che non potevate percepire prima e avrete la grande, la grandissima sorpresa di constatare che siamo presenti vicino a voi. Avrete ugualmente la capacità di vedere tutti i nostri fratelli che aiutano considerevolmente il pianeta Terra nella sua transizione. Le innumerevoli sfere di Luce, i vascelli che sono in attesa nella quarta dimensione saranno percettibili per voi. Nessun dubbio vi sfiorerà! Attualmente avete ancora alcuni dubbi perché non vedete, non potete comprendere con i sensi umani quello che è fuori portata dalle vostre investigazioni. I momenti che accadranno, anche se potranno essere penosi per alcuni, saranno dei momenti gloriosi per altri. Non dimenticate la parola chiave: amare! |
Post n°1378 pubblicato il 02 Ottobre 2011 da lilu67
Tra la costa di Caronia e le isole Eolie, scienziati e generali incaricati dallo Stato studiano fenomeni inspiegabili che dal 2004 tormentano gli abitanti. Vi mostriamo alcune foto che fanno nascere molti dubbi.
SICILIA, CARONIA |
Post n°1377 pubblicato il 29 Settembre 2011 da lilu67
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Post n°1376 pubblicato il 27 Settembre 2011 da lilu67
Strani fenomeni in un casa presso Matino (LE)
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Post n°1375 pubblicato il 26 Settembre 2011 da lilu67
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Post n°1373 pubblicato il 19 Settembre 2011 da lilu67
I MIRACOLI DI SAINT-MEDARD
Uno di coloro che con maggiore attenzione si applicò alla considerazione degli eventi era un avvocato di nome Louis Adrien de Paige. Quando aveva parlato della questione all'amico, il magistrato Louis Basile Carré de Montgéron, questi, come primo avvertimento, l'aveva messo sull'avviso di stare bene attento a non cadere nella trappola delle falsificazioni e delle truffe ordite da personaggi dubbi e senza scrupoli. Alla fine, però, dopo le tante insistenze dell'amico, il giudice si era deciso a dare un'occhiata di persona alla chiesa, anche solo per il gusto di scoprire in quale modo l'amico, che pure riteneva esperto, era stato ingannato. I due arrivarono a Saint-Médard la mattina del 7 settembre 1731. Quando Montgéron aveva lasciato la chiesa era un uomo diverso, un uomo pronto a sfidare convenzioni e ipocrisie e persino a farsi imprigionare pur di testimoniare la veridicità di ciò che aveva veduto. La prima cosa in cui si era imbattuto appena giunto al piccolo cimitero era un numero imprecisato di donne che si agitavano a terra, aggrovigliandosi nelle posizioni più incredibili, alcune rovesciate all'indietro con la schiena fino ad arrivare a toccarsi i talloni con la testa. Tutte indossavano un lungo abito che scendeva fino ai piedi, arrotolato in vita. Paige spiegò all'amico che quell’abito era di prammatica per tutte quelle donne che desideravano ottenere un qualche miracolo grazie all'intercessione del santo diacono. Attorno a quelle donne smanianti, sin dai primi giorni si era andata intanto a schierare una piccola folla di uomini e ragazzi che seguivano le loro convulsioni con occhio al tempo critico, interessato e curioso. In compenso non mancavano gli assistenti maschi devoti al santo diacono deceduto. Montgéron rimase stupito da un fatto: alcune fra le donne in preda alle smanie venivano duramente flagellate e percosse, almeno per quello che gli era riuscito di intuire nella grande confusione di quel luogo. Gli addetti alla chiesa le battevano sonoramente con sottili verghe di metallo o di legno. Altre invece stavano coricate a terra, portando appoggiati sul corpo dei grandi pesi. Una giovane, il busto scoperto, si lasciava invece pizzicare i capezzoli da un uomo che glieli torceva con un paio di pinze metalliche. Nessuna fra le torturate si lamentava, anzi, al contrario molte sollecitavano le fustigazioni e le pene. La cosa più stupefacente consisteva nel fatto che, dopo questo, un gran numero di loro era risanata da malattie e deformità dalle quali erano afflitte da tempo. In un altro settore del cimitero, i due investigatori notarono una ragazza di non più di diciotto anni tranquillamente seduta a un tavolo. La scena sembrava del tutto normale, se non che avvicinandosi, Montgéron aveva notato il contenuto del piatto dal quale la ragazza stava mangiando: dall'aspetto e dall'odore non potevano esserci dubbi: si trattava di escrementi umani, mentre la giallastra bevanda che accompagnava ogni boccone era urina. La ragazza era stata condotta alla chiesa per essere risanata da quella che noi oggi chiameremmo una nevrosi: si sentiva spinta a lavarsi le mani ogni momento ed era così schizzinosa nei confronti del cibo da non accettare nulla che già fosse stato toccato da qualcun altro. La forza miracolosa del diacono l'aveva guarita al punto che da giorni di sua spontanea volontà si era messa a mangiare escrementi e a bere urina, con gioia e piacere, a dimostrazione che da quel momento in poi a tavola nulla più le avrebbe fatto ribrezzo. Ma la cosa ancor più eccezionale stava nel fatto che dopo ogni pranzo di questo genere, la ragazza apriva la bocca da cui le zampillava del latte. Paige ne aveva raccolto una tazza e aveva avuto modo di constatare che, almeno all'apparenza, si trattava in modo inequivocabile di latte di mucca. Passati oltre la ragazza che si nutriva di escrementi, i due curiosi investigatori stavano per affrontare un'altra, insospettata prova. In un'ulteriore parte del cimitero un gruppo di donne si era volontariamente offerto per ripulire ferite purulente e bubboni ulcerosi leccando le ferite con la lingua. Trattenendo a stento la spinta al vomito, Mongéron si era fatto forza e si era avvicinato a una piccola ragazza cui stavano sfasciando una gamba tutta in suppurazione e piena di chiazze di pus giallastro. In alcuni punti la ferita era così profonda da consentire di scorgere l'osso. La donna che si era offerta per la singolare pulizia era una delle convulsionarie, già risanata dal volere divino. Dio ora l'aveva fatta strumento per altre guarigioni, ma soprattutto per dimostrare come la sensazione del ribrezzo e del disgusto potesse venire facilmente superata applicandosi a un'opera meritevole. Malgrado tutto, anche lei era sbiancata in volto quando le avevano presentato la gamba putrefatta della ragazza. Dopo un attimo di concentrazione, rivolti gli occhi al cielo, la donna aveva pregato per qualche istante, poi si era chinata, aveva poggiato il volto sulla gamba e aveva iniziato a leccare le ferite, emettendo dalla bocca una sostanza medicamentosa che le avrebbe risanate. Finita l'operazione, che si era protratta per qualche momento, Montgéron aveva potuto constatare come le ferite fossero state tutte perfettamente ripulite dalla lingua della convulsionaria. Qualche tempo dopo Paige attestò che la guarigione della ragazza era a buon punto e che sarebbe stata senz'altro completata dopo qualche altra applicazione. Ciò che i due videro subito dopo, vinse ogni loro resistenza e ogni loro dubbio, facendo toccare con mano che in quel luogo, in quei giorni, essi erano testimoni di qualcosa di profondamente significativo. Alla chiesa era arrivata una ragazza di sedici anni, Gabrielle Moler, che aveva suscitato un grande interesse attorno a sé. Montgéron si rese conto che ciò che la riguardava faceva di lei un personaggio, come dire, celebre, eclatante, pur in mezzo a tante straordinarie prestazioni e meraviglie. Toltasi il mantello, lo aveva disteso a terra e ci si era coricata sopra, la gonna fermata ai fianchi. Con lei erano arrivati anche quattro uomini che portavano delle barre di ferro appuntite e che ora, in piedi, le si erano messi attorno. A un suo sorriso, le avevano piantato le barre nello stomaco. Ad un tratto, quando le punte avevano perforato le vesti e stavano per penetrare nella carne, Montgéron si era trattenuto a stento dall'intervenire in salvataggio della ragazza. Eppure, anche a ben scrutare, non c'era traccia di sangue. D'altra parte, nessuno si era mosso e la stessa ragazza mostrava apertamente di essere calma e serena. Quindi le barre le erano state premute a tutta forza contro il mento, rovesciandole la testa all'indietro. Sembrava inevitabile dovessero fuoriuscire dalla bocca, ma così non era avvenuto e osservando da vicino i punti di contatto non si notava alcuna ferita. Poi i quattro energumeni avevano preso delle pale metalliche col bordo affilato e le avevano premute con forza sul petto della ragazza, la quale non aveva battuto ciglio, anzi si era messa a sorridere. Il petto di una persona normale, aggredito con tanta forza e violenza da attrezzi simili si sarebbe dovuto squarciare ed invece quello di Gabrielle aveva resistito senza riportare alcuna ferita. Una delle pale taglienti le era stata piazzata proprio sulla gola e l'uomo che la maneggiava si era dato visibilmente da fare per staccarle la testa dal collo, senza ottenere il benché minimo risultato. Non le aveva neppure scalfito la pelle del collo. Completamente frastornato, Montgéron aveva seguito altri esperimenti. Ad un certo momento Gabrielle era stata battuta con violenza con una specie di grande manganello di ferro pieno e sul suo corpo disteso a terra era stato lasciato cadere dall'alto e più volte un peso di 25 kg senza che la ragazza desse segno di sofferenza. Infine, proprio davanti ai suoi occhi, Montgéron l'aveva vista mettere la testa in un falò senza neppure scottarsi. Lui si trovava così vicino al fuoco da avvertirne il forte calore, eppure né i capelli né le ciglia della giovane erano stati bruciati. Quando poi Gabrielle, afferrato un carbone ardente aveva fatto segno che l'avrebbe messo in bocca, i nostri due curiosi indagatori non ce l'avevano fatta a resistere e se n'erano andati. La curiosità li aveva però riportati altre volte presso la chiesa, fino a quando Montgéron non ritenne di aver raccolto materiale sufficiente per redarre il primo dei suoi volumi dedicati ai fatti miracolosi di Saint-Médard. Credendo di fare chissà quale bella figura, Montgéron ne aveva fatto dono al re Luigi XV, il quale ne era stato così fortemente scosso, da indignarsi e ordinare di lasciare in carcere il povero autore. Ma Montgéron non si era certo arreso; sapeva di poter corroborare ciò che raccontava con la testimonianza di molte persone e così, appena uscito di prigione aveva pubblicato altri due volumi di meticolosi rendiconti, pieni di osservazioni e attestazioni scientifiche riguardanti quei fatti straordinari. L'anno successivo l'imprigionamento di Montgéron - vale a dire il 1732 - le autorità parigine deciso che ciò che stava accadendo a Saint-Médard stava andando avanti ormai da troppo tempo e, non essendo uno spettacolo edificante, avrebbe dovuto cessare una volte per tutte. Venne così ordinato di chiudere il cimitero. C'era però un particolare di cui non si era tenuto conto: le convulsionarie avevano scoperto che quelle loro prestazioni straordinarie potevano ottenerle anche in altri luoghi e dunque, imperterrite, avevano continuato nelle loro attività. Un altro scettico incallito come lo era stato Montgéron, era lo scienziato La Condamine. Pure lui però ebbe modo di cambiare opinione. Un giorno del 1759 aveva infatti assistito a un evento per lo meno singolare. Una ragazza, conosciuta come sorella Frangoise, si era fatta crocifiggere per alcune ore a una croce di legno. Mani e piedi erano stati inchiodati con lunghi chiodi di ferro e il costato trafitto con una punta metallica. Esaminando la ragazza, La Condamine ne aveva ovviamente constatato le ferite e il singolare fatto che sanguinavano quando venivano rimossi i chiodi, tuttavia le sue condizioni non potevano certo dirsi gravi, dal momento che un simile supplizio avrebbe provato in modo ben peggiore qualunque altro soggetto. Raccontati i fatti, che dire dal nostro punto di vista di osservatori del XX secolo? Per alcuni studiosi si trattò di un caso, forte e imperioso, di ipnosi collettiva, di suggestione di massa. Ma anche se questa ipotesi potrebbe in qualche modo spiegare i casi come quelli della mangiatrice di escrementi o delle leccataci di ferite purulente, diventa meno credibile al cospetto di casi come quello di Gabrielle Moler. Questo, infatti, ci rimanda più che altro alle cerimonie ritualistiche di dervisci e fachiri. J.G. Bennett, per esempio, nel suo libro “Witness”, descrive una cerimonia derviscia in cui un uomo coricato a petto nudo usciva indenne da una prova sconvolgente: due energumeni premevano con tutta la loro forza due lame affilate e appuntite come rasoi sul suo ventre, saltando e accanendosi nel vano tentativo di squartarlo o per lo meno ferirlo. Ciò che in queste circostanze si attiva sembra possa definirsi come il prevalere della mente sulla materia, qualcosa di ancora più profondo e potente dell'ipnosi, non ancora compreso e meritevole di tutta la nostra attenzione di studiosi. Riteniamo che smettere di andare a caccia di una soluzione di ordine scientifico per i miracoli di Saint-Médard sarebbe un atteggiamento da sciocchi. Nel frattempo però non lasciamoci neppure troppo sviare o ingannare dalle spiegazioni troppo superficiali degli scettici incalliti. |
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LA VITA OLTRE LA MORTE
"A te che piangi i tuoi morti" "Se mi ami non piangere! Se conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo;se potessi vedere e sentire quello che io sento e vedo in questi orizzonti senza fine e in questa luce che tutto investe e penetra,non piangeresti se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio,dalle sue espressioni di sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole e meschine al confronto! Ci siamo amati e conosciuti nel tempo:ma tutto era allora così fugace e limitato! Io vivo nella serena e gioiosa attesa del tuo arrivo fra noi: tu pensami così;nelle tue battaglie pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, e dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più puro e più intenso, alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore! Non piangere più se veramente mi ami!"
(Agostino)
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