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Energia a senso unico

Post n°7 pubblicato il 05 Dicembre 2008 da nightwork1
 

In Canada nelle foreste vicine alla citta' Fort McMurray si estrae petrolio.Qui  è mescolato, alle «tar sands», le sabbie bituminose che, nello stato dell’Alberta occupano 141mila chilometri quadrati di foresta boreale, il più grande ecosistema del mondo, poco meno di metà della superficie dell’Italia. Per decenni, dell’estrazione del dirty oil si sono occupate solo due aziende locali, la Suncor e la Syncrude. Nel 2003, con il prezzo del petrolio alle stelle, le major, Shell, Exxon, Chevron, Total e poi le cinesi Cnoc e Sinopec, hanno aperto 15 miniere a cielo aperto, che sono andate a sommarsi alle due degli inizi, con un investimento di 30 miliardi di dollari, che diventeranno 150 nel prossimo decennio, con l’apertura di nuove strade, la costruzione di oleodotti e raffinerie che, entro il 2015 dovrebbero essere in grado di coprire il 20 per cento del fabbisogno nordamericano.
Per questo costosissimo e imquinante prodotto si sta distruggendo un intero ecosistema.L’estrazione e la lavorazione del dirty oil sono responsabili del 4 percento delle emissioni di Co2 dell’intero Canada, e triplicheranno al 12 per cento nel 2020»

Allan Adam è il capo di una First Nation, aborigeni della zona di Fort Chipewyan, villaggio indiano 300 chilometri da Fort Mc Murray In aprile ha testimoniato davanti alle Nazioni Unite: per dire che la sua gente, che da secoli abita queste terre e che ha sempre vissuto di caccia e pesca, ora non può più: «Alcune specie di caribù sono scomparse e la carne degli altri non può essere consumata a causa dell’elevato livello di arsenico riscontrato» spiega. «E abbiamo trovato pesci e topi muschiati deformi. I dottori locali parlano di un aumento spropositato di casi di disordini immunitari, leucemie e di cancro, anche molto rari, nella zona.

Tutto questo mentre le tecnologie per la produzione di energia pulita sono in continua evoluzione, ottenere energia pulita e' possibile anche se la maggioranza dell'opinione pubblica non crede a questa opportunita', soprattutto per la disinformazione dovuta alle forti resistenze delle aziende petrolifere.

Un'azienda americana la first solar sta realizzando pannelli solari di nuova generazione che potranno catturare molta piu energia solare rispetto al 10% attuale, entro il 2012 potranno produrre energia quanto le altre centrali elettriche.Altre aziende, in Spagna e in Germania, stanno sperimentando nuovi sistemi per catturare i raggi del sole, con risultati incoraggianti. L'Europa potrebbe un giorno ricavare gran parte del proprio fabbisogno elettrico da stazioni di pannelli solari nel deserto del Sahara.

In Spagna in certi periodi dell'anno il 40% del fabbisogno energetico e' prodotto da impianti eolici, in Irlanda e Portogallo stanno cominciando a funzionare i primi generatori a turbina che sfruttano le onde.Falso invece che le centrali nucleari siano più economiche di altre fonti di elettricità a bassa produzione di carbonio: i costi dell'energia nucleare sono incontrollabili soprattutto per quello che riguarda la gestione e lo smaltimento delle scorie.
Le auto elettriche stanno diventando sempre piu' simili (anche nella velocita') alle altre auto e avranno presto batterie al litio, in grado di ricaricarle economicamente e rapidamente.Danimarca e Israele intendono avere solo auto elettriche, in futuro.


Le nuova case a zero emissioni di carbonio sono una grande alternativa, ma le tecnologie necessarie a costruirle sono poco diffuse e quindi molto costose: meglio puntare sulla riduzione delle emissioni delle case esistenti, come si fa in Germania. Si crede poi che le stazioni elettriche debbano essere grandi per essere efficienti: il futuro invece sarà delle microstazioni. È opinione comune, infine, che tutte le soluzioni ai problemi energetici debbano essere ad alta tecnologia, ma spesso costano troppo. Per cui non bisogna disdegnare la bassa tecnologia.

 
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