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DIALHEX . Bit Generation... 1
Post n°121 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da NEO_GEO
Tag: VIDEODROGHE, VIDEOESTENSIONI
Esile come una farfalla, come una piuma, un alito di aria salubre, il puzzlegame entra nel cervello, assorbe gli occhi seduce le orecchie. E’ una droga, la droga delle droghe elettroniche, capace di creare una sorta di dipendenza, di ipnotizzare, di accalappiare la vista e i riflessi, di incollare ai tasti e allo schermo. Di più, sempre di più si brama lo score più altro, le combo più lunghe, sempre di meno è la voglia di staccarsi. Rapiti si entra in una dimensioni di colori suoni e forme, un mondo fatto di regole proprie, dove la distruzione vuol dire valore, dove le forme scompaiono per poi trasformarsi in numeri, dove si distrugge per costruire. Dialhex, come i suoi fratelli della Bit Generation (serie di puzzlegame per GBA), è fatto di forme asciutte, semplici quasi retrò, con una colonna sonora dinamica, che accompagna gli svolgimenti della partita. Il titolo compare su un vuoto nero, come il pianoforte che lo accompagna, che fa perdere le sue note in un eco infinito. Sono triangoli che compongono esagoni. Gli esagoni fatti da triangoli dello stesso colore scompaiono lasciando lo spazio agli altri triangoli disordinati, trasformandosi a loro volta in score. I triangoli colorati cadono, e continuano a cadere a velocità progressivamente più alta. Ogni volta che cancelliamo un tot numero di esagoni dello stesso colore, ecco che si aggiungono nuovi triangoli un colore nuovo. E’ un mettere ordine, selezionare e spostare, per salvare lo spazio, per mantenere il vuoto, per evitare l’assurdo riempimento e saturazione del nostro territorio. E’ tutto qui, non c’è altro. Il gioco degli spazi dei colori e dei suoni, è tanto semplice quanto geniale, tanto stilizzato quanto ipnotico….
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