Creato da ShadeOfTheVampire il 20/01/2008

L'ombra del vampiro.

si aggira in ogni dove...

 

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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da ShadeOfTheVampire

Il treno di sangue

Era una calda sera primaverile.Antonio era in stazione perchè doveva prendere l'ultimo treno per Parma,dove lo aspettava la sua ragazza.Era contento,non la vedeva da una settimana e gli mancava terribilmente.Stava seduto sui gradini davanti al tabellone delle partenze e continuava a guardare l'orologio.D'un tratto sentì un annuncio,incredulo alzò il capo e il tabellone confermò ciò che era stato detto dall'annunciatrice:La corsa del treno per Parma era stata annullata.
Deluso decise di andare alla cabina a chiamare la sua ragazza per avvertirla che non sarebbe andato da lei.Proprio mentre si stava alzando vide che sul tabellone era stato segnato un altro treno,un diretto Milano-Parma che sarebbe partito dopo due minuti.Antonio si sentì sollevato e si diresse verso il binario 6.Il treno era lì,nero e stranamente non aveva scritte o pubblicità.Non ci fece caso,era troppo felice per quel colpo di fortuna.Una volta salito decise che avrebbe cercato un posto tranquillo,il treno era quasi vuoto,vi erano solo un uomo sulla cinquantina che leggeva il giornale e una donna molto bella che guardava fuori dal finestrino.Si mise all'ultimo posto dietro la ragazza,si tolse il giubbotto e mise lo zaino sul sedile di fronte.Mentre aspettava la partenza del treno iniziò a guardarsi in giro,che strano treno,pensò.le carrozze erano divise da spesse tende di velluto nero e i sedili erano rossi come il rubino.La tenda nera si scostò è apparve un ragazzetto sui sedici anni,capelli rasati,tatuaggi e anfibi.Si sedette proprio di fianco ad Antonio.Egli pensò che avrebbe dovuto stare attento,sicuramente il ragazzo era un balordo e aveva la faccia di uno che fà uso di droghe.D'un tratto si sentì un fischio,il treno stava per partire.
Il paesaggio scorreva veloce,autostrade,piccoli paesi illuminati che in lontananza formavano un immenso presepe e distese di prati interrotti da qualche cascina qua e là.Antonio osservava distrattamente pensando alla sua ragazza che di lì a un ora avrebbe rivisto.Sentì una voce alle sue spalle,si girò per vedere chi era.Il controllore passava chiedendo i biglietti,Antonio gli porse il suo e lo guardò in faccia,era strano,il suo viso era liscio e bianco,quasi marmoreo e portava degli occhiali da sole.Strano,pensò Antonio,è sera.
Mentre chiedeva agli altri passeggeri i rispettivi biglietti il controllore fissava Antonio,tanto che a quest'ultimo parve che avesse accennato un sorriso.
Il viaggio trascorreva tranquillo,Il ragazzo seduto al suo fianco si era addormentato,quindi Antonio poteva stare tranquillo.Mentre cercava di leggere due righe di giornale la luce si spense completamente,Antonio pensò ad un normalissimo calo di tensione,chiuse il giornale e prese lo zaino tra le braccia,per evitare uno scippo,appoggiò la testa al finestrino e ascoltò il rumore ovattato del passaggio in una galleria.D'un tratto le luci si riaccesero,Antonio strizzo gli occhi,si era quasi abituato al buio e ora la luce lo infastidiva un pò.Guardò davanti a se,si accorse subito che il signore che leggeva il giornale non c'era più,pensò che forse era andato in bagno.Rimase paralizzato per un attimo,sentì delle gocce cadergli sulla felpa,alzò lo sguardo e un urlo gli si fermò in gola,non riuciva a parlare.Guardò terrorizzato il sedile di fianco al suo.Il ragazzo non c'era più.Era sulla mensola porta bagagli,occhi sbarrati,bocca aperta e uno squarcio gocciolante di sansue nella gola.Antonio indietreggiò sconvolto.Si diresse verso la pesante tenda di velluto nero tremando e guardandosi indietro.Fece gli ultimi passi verso la tenda correndo.Voleva cercare il controllore,avvertirlo che c'era un assassino a bordo,che un ragazzo era morto,non riusciva a ragionare.Iniziò a camminare nel lungo corridoio che separava le carrozze,vedeva la pesante tenda nera di velluto a pochi metri da lui,quando la luce si spense di nuovo.Non poteva fermarsi,aveva paura,brividi freddi percorrevano la sua schiena e si sentiva sudato.Continuava a camminare,si appoggiava alle pareti tremando,inciampò su qualcosa,cadde a terra facendosi male ad una caviglia.Rimase ranicchiato appoggiato alla fredda parete,il suo cuore batteva veloce,il dolore era insopportabile,mise la testa fra le ginocchia e chiuse gli occhi.Quando la luce tornò Antonio scatto in piedi,ma si riaccasciò subito per il dolore lancinante alla caviglia,con la coda dell'occhio vide su cosa era inciampato,non aveva il coraggio di girarsi:Era un cadavere,il cadavere del signore che leggeva il giornale,aveva il volto terrorizzato e gli occhi rovesciati.Il suo petto e il suo ventre erano squartati.Antonio balzò in piedi,non gli importava del dolore,cominciò a correre più che poteva verso la pesante tenda di velluto nero,la spostò frettolosamente e la oltrepassò.Lo spettacolo che gli si presentò davanti era orribile,pensò per un attimo di svenire.La giovane e bella donna che era davanti a lui,ora stava appesa per un piede al soffitto,aveva la lingua fuori e il sangue grondava dal suo petto e gli imbrattava i lunghi capelli neri.Le braccia erano rigide i pugni chiusi,la gonna strappata e la caviglia gonfia di un tenue colore bluastro.Antonio fu costretto ad indietreggiare ancora una volta,piangeva,tutto questo gli sembrava un incubo spaventoso.Decise di correre verso il suo scompartimento a riprendere lo zaino.Aveva dentro il cellulare,pensava di chiamare la polizia e far bloccare il treno.Era convinto che anche il controllore fosse ormai un gelido cadavere intriso di sangue.Aveva già oltrepassato la prima pesante tenda di velluto nero,superò anche la fredda carcassa dell'uomo col giornale,il sangue si era raggrumato in fretta su quel corpo morto.Antonio sentiva il suo sangue pulsargli nella testa mentre correva,il dolore alla caviglia lo rallentava ma la paura di morire in quel modo così atroce lo faceva andare avanti.Si spensero di nuovo le luci quando era a pochi passi dalla tenda,trovandosi al buio Antonio accellerò la corsa,quando si accorse di essere davanti alla pesante tenda di velluto nero era già troppo tardi,si impigliò nella tenda che si staccò e lo avvolse completamente.Antonio cercò in tutti i modi di liberarsi,quando tornò la luce pensò che sarebbe stato più facile.Ora gli dolevano tutti i muscoli,la caviglia lo tormentava,il suo cuore batteva all'impazzata,d'un tratto vide sopra di se il volto del controllore,un brivido freddo lo fece irrigidire.Il controllore tolse gli occhiali da sole,i suoi occhi erano completamente neri e la parte bianca non c'era.Si avventò sopra antonio e quest'ultimo sentì un dolore lancinante alla gola.
Laura era appena uscita dalla doccia quando sentì il citono suonare.Si infilò velocemente la vestaglia e corse ad aprire.Aspettò ansiosamente sulle scale,le mancava così tanto Antonio le sarebbe saltata subito al collo e lo avrebbe baciato.Non lo vedeva da solo una settimana ma le sembrava un'eternità,lui era giunto con il treno apposta da Milano fino a Parma solo per lei.Si amavano davvero tanto.Antonio giunse di fronte a lei,ma aveva qualcosa di strano,perchè portava gli occhiali da sole a quell'ora?Laura ci pensò un attimo,ma non gli importava,era di nuovo con lui.Antonio l'abbracciò con forza e le porse un pezzo di stoffa:Una tenda pesante di velluto nero.Poi la guardò negli occhi e si tolse gli occhiali,ora staremo insieme per sempre,le disse.Laura era tra l'incredulo e il terrorizzato,i suoi occhi erano completamente neri,neri come la tenda pesante di velluto nero.Lui la baciò sulle labbra e poi le ripiegò il collo lateralmente.Insieme per sempre,ripetè.

racconto di: ladydeath

 
 
 
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Non c' è riflesso per ricordarmi com ' ero
Non esiste luogo nel quale possa tornare
Non c' è tempo o era che mi ricordi
Esisto da sempre
Esisterò per sempre
Nell oscurità muovo i miei passi
Lenti e silenziosi senza traccia
Fatto di nebbia e ghiaccio il mio corpo
non invecchia
La mia forza non si spegne come
una candela
Ma cresce più forte di un incendio
Distruttivo come la più grande
delle tempeste
Desideratemi e odiatemi
Chiamatemi ma non con l' ulrlo della morte
Chiamatemi ma non con la forza dettata
dal terrore
Ma con parole serene
Perchè è con esse che mi avvicino a voi
mie prede
E' con esse che vi attiro nel mio abbraccio gelido
Vi darò solo ciò che mi chiederete
La vita e la morte
La forza e la debolezza
Lo splendore e l' oscurità
La bellezza e l' orrore
Ho viaggiato in ogni epoca e voi non mi potete ricordare
Nè lo potrete mai fare
E forse non lo vorrete mai fare
 
              
 
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