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dal libro: "CIVILTA' GLOBALE di D. Ikeda e M. Tehranian- Sperling&Kupfer edit."LE PAG PIU' INTERESSANTI - 7^ PUBB.

Post n°156 pubblicato il 26 Dicembre 2013 da loredanafina1964

Pag. 33

I RAPPORTI CON L'EUROPA MEDIEVALE

 

Tehranian: In altri campi della produzione culturale il mondo islamico era avanzatissimo, e contribuì direttamente all'arricchimento della vita quotidiana.

Ikeda: Molti termini scientifici hanno origine sia dall'arabo sia dal persiano (per esempio alcol, alcali, ammoniaca e anilina), e anche parole di uso corrente, fra cui alcuni nomi di cibi e vegetali, provengono dalle medesime fonti: pigiama, giungla, cotone, sofà, magazzino, limone, arancia, sciroppo, tulipano, per fare solo qualche esempio.

Tehranian: Anche alcuni concetti metafisici come "Paradiso" e "Satana" provengono dal persiano e dall'arabo. Fra l'VIII e il IX secolo la maggior parte dei testi greci ancora esistenti, compresi quelli di Aristotele fu tradotta in arabo.

Ikeda: La traduzione fu ovviamente intrapresa come un compito di natura religiosa. Le opere della civiltà ellenistica e dell'antica scienza, filosofia e sapere mediterranei non furono trasmessi direttamente all'Europa, dove il massiccio afflusso delle tribù germaniche seguito un lungo periodo caratterizzato dal feudalesimo. Nel frattempo, l'eredità della civiltà greco-romana fu conservata e sviluppata nel mondo islamico.

Tehranian: I frutti della progredita civiltà musulmana arrivarono in Europa solo nell'XI secolo, quando gli europei diedero inizio ad attivi scambi con l' "Oriente".

Ikeda: L'introduzione della scienza e della cultura islamiche svolse dunque una funzione fondamentale del Rinascimento che ebbe luogo in Europa pochi secoli dopo, con il risorgere dell'arte e della letteratura antiche o classiche, per lungo tempo dimenticate. In quel senso l'Islam fu un grande benefattore del Rinascimento europeo.

Tehranian: Insieme con le opere di Aristotele e di altri filosofi greci, furono trasmesse all'Europa anche quelle di Ibn Rushd, Ibn Sina e di altri islamici, che ebbero un ruolo fondamentale nello sviluppo della teologia cristiana medievale.

Ikeda: Esattamente. Il nome Ibn Rushd fu latinizzato in Averroè, quello di Ibn Sina in Avicenna. I loro scritti furono ampiamente letti in Europa.

In particolare, le opere di Ibn Rushd diedero origine a una scuola di teologi (gli "averroisti cristiani") che esercitò una grande influenza sulla cristianità europea.

Tehranian: Nel Medioevo l'Europa era divisa in una serie di statarelli feudali indipendenti. Per contro, i contemporanei imperi islamici godevano di una notevole facilità di traffici e di spostamenti in vaste regioni, che permettevano agli studiosi di venire a contatto con le fonti del sapere.  In questo contesto, non si deve sottovalutare l'apporto dei pensatori ebrei e cristiani.

Ikeda: A Baghdad, la capitale degli abassidi, esisteva un'accademia ebraica di nome Yeshiva, dove si praticava la ricerca sul Talmud e sulla sua compilazione. I documenti attestano che ebbe luogo un profiquo scambio di opinioni fra i rabbini ebrei e gli ulema, gli studiosi della legge islamica.

Tehranian: Dal momento che l'Islam si dimostrava tollerante, gli studiosi e gli uomini di scienza di qualsiasi credo religioso potevano dialogare e scambiarsi le conoscenze.

Gli esempi della Spagna musulmana e di quella cristiana sono significativi.

Ikeda: Dopo che l'Islam conquistò la Spagna, nell'VIII secolo, luoghi come Cordoba e Granada divennero centri accademici dove gli europei potevano approfondire la cultura, le scienze e le arti islamiche più progredite. Sopratutto Granada, nota per lo splendido palazzo dell'Alhambra, attirava molti studiosi ebrei.

Tehranian: Tuttavia, quando i musulmani furono cacciati dalla Spagna, nel 1492, la stessa sorte toccò anche agli ebrei; in seguito venne l'Inquisizione contro i cristiani eretici. La lezione che si può trarre da queste vicende è chiara: le differenze sono fonte di vitalità culturale, mentre l'uniformità conduce alla stagnazione delle culture.

Ikeda: A proposito della negazione della diversità, Theodor W. Adorno scrisse: "Aushwitz ha dimostrato la validità dell'enunciato filosofico secondo il quale la pura uniformità equivale alla morte".

Vita significa diversità, standardizzazione significa morte. In questi tempi di crescente uniformità culturale, credo sia importantissimo rispettare le culture differenti e impegnarci a coesistere con loro.

Tehranian: Sono d'accordo. Spero che il nostro dialogo fornisca un sostegno a questo compito.

________________________________________

La prossima pubblicazione al più presto.

 


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