caro diario

GRIDA RABBIA AFFINCHE’ TU STIA ZITTA
SCUOTITI DENTRO AFFINCHE’ TU RIMANGA IMMOBILE
PERCHE’ NESSUNO SAPPIA CHE ESISTI
ED IO TRALASCI QUEL TERREMOTO CHE SEI IN ME.

MUORI DELLA TUA STESSA VITA
PER UNA SETE DI DOLORE NON MERITATA
E VIVI PER LA TUA MORTE
Perché LE TUE RADICI SI STACCHINO DA ME.

IL SOLE SOVRASTANDO IL MIO IO
RISCALDA LE TREMANTI FANTASIA
ABBRACCIA COCENTE TUTTE LE MIE IPOCRISIA
E ILLUMINA IL CAMMINO DI UN PENSIERO ERRATO.

LA LUNA CHE SA COSA VOGLIO IO
MI RACCOMANDA AL SUO RIFLESSO MARINO
ACCOMPAGNATO DAI LIEVI MOVIMENTI DI UN MARE CALMO
PIENO NEL FONDALE DI SOMMERSE VERITà.

EPPURE BASTA UN PO’ DI FREDDO VENTO
PROVENIENTE DA NON LONTANO
UN PICCOLO SOFFIO DI UN QUALUNQUE LUOGO
PERCHE’ LE SOLITE PAURE AFFOGHINO IN ME.

GRIDA RABBIA AFFINCHE’ TU POSSA STARE ZITTA
E UN GIORNO CHE LA TUA PAURA AVRAI DOMENTICATO
RIPESCA QUELL’IO CHE NEL FONDALE HAI LASCIATO
RICOSTRUENDO COSI’ QUELLO CHE DI PREZIOSO AVEVI ABBANDONATO.