Lunedì mattina di fine-malattia. Vivo il rientro nel mondo della produttività con una certa insoddisfazione, dopo quattro giorni di riposo e relax. La malattia ed il conseguente riposo mi ha dato il tempo di ponderare un poco sulla vita e sui suoi annessi e connessi. (in particolare sulla mia vita)Mi rendo conto che con il passare del tempo sto superando alcune delle insicurezze che mi affliggono fin dall'adolescenza. Se questo è da addebitare a maggiore maturità o solo ad abitudine nei confronti del mio spirito, è cosa ancora dubbia. E' possibile abituarsi ai lati bui del proprio essere fino a non notarli più? A volte mi pare che sia proprio così, ed il pensiero è vagamente preoccupante. Il mio spirito militare mi induce a pensare che un nemico che ti lascia alle spalle, per quanto battuto una volta, è sempre pericoloso fino a che non lo sconfiggi definitivamente.Secondo piccolo pensiero... sarebbe mai possibile smettere di essere programmatore e vivere di ciò che amo fare: scrivere? La questione è dibattuta, ma per ora, dato che la produzione è un pò stagnante (con miei conseguenti sensi di colpa) non penso sia una strada ancora attuabile.Un abbraccio di conforto per tutti quelli che come me soffrono di sindrome da lunedì... passerà!
Post N° 5
Lunedì mattina di fine-malattia. Vivo il rientro nel mondo della produttività con una certa insoddisfazione, dopo quattro giorni di riposo e relax. La malattia ed il conseguente riposo mi ha dato il tempo di ponderare un poco sulla vita e sui suoi annessi e connessi. (in particolare sulla mia vita)Mi rendo conto che con il passare del tempo sto superando alcune delle insicurezze che mi affliggono fin dall'adolescenza. Se questo è da addebitare a maggiore maturità o solo ad abitudine nei confronti del mio spirito, è cosa ancora dubbia. E' possibile abituarsi ai lati bui del proprio essere fino a non notarli più? A volte mi pare che sia proprio così, ed il pensiero è vagamente preoccupante. Il mio spirito militare mi induce a pensare che un nemico che ti lascia alle spalle, per quanto battuto una volta, è sempre pericoloso fino a che non lo sconfiggi definitivamente.Secondo piccolo pensiero... sarebbe mai possibile smettere di essere programmatore e vivere di ciò che amo fare: scrivere? La questione è dibattuta, ma per ora, dato che la produzione è un pò stagnante (con miei conseguenti sensi di colpa) non penso sia una strada ancora attuabile.Un abbraccio di conforto per tutti quelli che come me soffrono di sindrome da lunedì... passerà!