Libera nos a malo

Avrei dovuto imparare a nascere


Avrei dovuto imparare a nascere. L’avrei dovuto fare prima di buttarmi fuori dalla mia prima “casetta” o meglio avrebbe dovuto pensarci prima mio padre: potevo rimanere una sega invece di diventare l’ennesimo indeciso cronico, sognatore, irriparatore. Avrei dovuto imparare da tutti quelli che mi hanno detto che non valgo niente, da quelli che mi dicevano che non avrei dovuto essere dov’ero; mi sento un abusivo.Abusivismo sentimentale, intelluttuale, intellettual-sentimentale. Abusivismo e basta.Milioni di persone si meritano ciò che io ho molto più di me, senza giri e rigiri. Io ho possibilità che non merito, vivo su vita che decide per me, piango su lacrime già piante, rido su risate senza senso, mi agito su agitazione comune, mi lamento su lamenti che sanno di ipocrisia collettiva.Non è giusto che per colpoa di futili pezzi di carta una persona non si possa realizzare quando ha un cervello spacca pietre e una caparbietà che le ha reso possibile di metterlo in culo a tutti quelli che non hanno mai creduto in lei o nelle donne in genere.Io credo ancora che Lei (ed uso la lettera maiuscola perché la persona di cui scrivo gode della mia fiducia e di tutto me stesso) abbia dimostrato tutto a tutti ma la società vuole ancora un “pezzo di carta”: un pezzo di carta che rendi stronzi forse, merde il più delle volte. Spocchiosi fino a che persino alle zecche fanno schifo. Ma è cosi.Io, intanto, continuo a sentirmi abusivo.Tormentato dai miei pensieri  mi lascio cullare: arriva un’altra notte insonne. A pensare a pagamenti, a trucchi economici e finanziari quando la soluzione per continuare è molto più facile del previsto (basterebbe pensare a quante cose davvero inutili vengono portate avanti contemporaneamente!), a percorsi e sentieri, a strade infossate nella merda alta, in altre a cui manca l’erba ma in cui si espande il profumo dell’aria fresca.Rimane che avrei dovuto imparare a nascere.