Sono quello che ti aspettava con la focaccia in mano, sicuro che quel pezzo di pane potesse renderti felice ed orgogliosa di me: al tempo stesso ero quello che andava parlando di te, in fare orgoglioso, a tutti i bipedi dotati di orecchie. Tutti dovevano sapere. Tutti.Sono quello che ti aspettava, e ti aspettava in tuta. Sapevi cosa voleva dire, vero?Sono quello che sbagliava a coniugare i congiuntivi ma che ti correggeva con bacchetta in ciliegio se sbagliavi a dire "gli" o "le".Sono quello che accanto a te ti teneva la mano durante la lezione di analisi, quello che si metteva seduto vicino e poi occupava i posti di fianco in modo che nessuno ti si sedesse davanti e tu potessi seguire bene la lezione. Quello che sgridava gli altri perchè facessero silenzio, "il mio amore deve seguire!!".Quello che un giorno ha avuto il piede un pò troppo pesante e ha rischiato di ammazzarsi ma poi ha capito che era più giusto provarci e, chissa come, ha conquistato il più bel fiore nel prato della vita.Sono quello che probabilmente odiavi mentre amavi, ed ami mentre odi. Perchè è fatto strano, fatto da un cervello pazzo ma da un cuore puro: capace solamente di amare te. Sono quello che ti ha detto cose dolci da subito, ma che è riuscito a portarti nei posti più impensabili. Il parcheggio di un supermercato come nostra casa, una macchina come nostro tetto, un cuore sotto cui ripararsi.Sono quello che ora è triste per la tua pseudo-lontananza, per una serie interminabile di fisse e per una manciata di cazzate e di pietree gettate negli occhi da chi è geloso di noi, del nostro essere felici di noi stessi.Sono quello che ora è triste, ma sempre allego.Stanco, ma sempre fresco. Dubbioso adesso, certo ora.Sono quello che ti chiederà di sposarlo, che lavora per darti qualcosa. Ora, domani.Sono quello che più di ogni altro capisce quando sei stanca, capisce come prenderti e quando lasciarti solamente sfogare: che ti sa amare.Sono quello, soprattutto, che non ti abbonderà mai... x tutta la vita.Finchè morte, non ci separi.
Sono quello
Sono quello che ti aspettava con la focaccia in mano, sicuro che quel pezzo di pane potesse renderti felice ed orgogliosa di me: al tempo stesso ero quello che andava parlando di te, in fare orgoglioso, a tutti i bipedi dotati di orecchie. Tutti dovevano sapere. Tutti.Sono quello che ti aspettava, e ti aspettava in tuta. Sapevi cosa voleva dire, vero?Sono quello che sbagliava a coniugare i congiuntivi ma che ti correggeva con bacchetta in ciliegio se sbagliavi a dire "gli" o "le".Sono quello che accanto a te ti teneva la mano durante la lezione di analisi, quello che si metteva seduto vicino e poi occupava i posti di fianco in modo che nessuno ti si sedesse davanti e tu potessi seguire bene la lezione. Quello che sgridava gli altri perchè facessero silenzio, "il mio amore deve seguire!!".Quello che un giorno ha avuto il piede un pò troppo pesante e ha rischiato di ammazzarsi ma poi ha capito che era più giusto provarci e, chissa come, ha conquistato il più bel fiore nel prato della vita.Sono quello che probabilmente odiavi mentre amavi, ed ami mentre odi. Perchè è fatto strano, fatto da un cervello pazzo ma da un cuore puro: capace solamente di amare te. Sono quello che ti ha detto cose dolci da subito, ma che è riuscito a portarti nei posti più impensabili. Il parcheggio di un supermercato come nostra casa, una macchina come nostro tetto, un cuore sotto cui ripararsi.Sono quello che ora è triste per la tua pseudo-lontananza, per una serie interminabile di fisse e per una manciata di cazzate e di pietree gettate negli occhi da chi è geloso di noi, del nostro essere felici di noi stessi.Sono quello che ora è triste, ma sempre allego.Stanco, ma sempre fresco. Dubbioso adesso, certo ora.Sono quello che ti chiederà di sposarlo, che lavora per darti qualcosa. Ora, domani.Sono quello che più di ogni altro capisce quando sei stanca, capisce come prenderti e quando lasciarti solamente sfogare: che ti sa amare.Sono quello, soprattutto, che non ti abbonderà mai... x tutta la vita.Finchè morte, non ci separi.