Creato da lucignolo_fumante il 30/08/2005
UNA BUONA NOTIZIA PER UOMINI E DONNE SENZA SPERANZA. (La buona notizia è l'anticipata e compiuta promessa della Scrittura che il Messia senza peccato di Dio morì al posto dei peccatori condannati).
 

 

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Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 17 Maggio 2006 da lucignolo_fumante


Argomento: Politico Giustizia
BASTA!!
ZITTA CHIESA IN LAICO STATO



NON E' ORA DI FINIRLA ?

http://ifeditalia.org/giornate_teologiche/gt2005/index.htm#Documento%20finale

Ho preso spunto da rigitans e ho postato questo: LO STATO DEVE FARE LO STATO E LA CHIESA DEVE INSEGNARE AI SUOI FEDELI. CI DEVE ESSERE DICOTOMIA. LO STATO NON DEVE ENTRARE IN POLITICA E VICEVERSA. SONO UN CREDENTE EVANGELICO MA MI SENTO OFFESO DALLA PREPOTENZA  DEL VATICANO NEI CONFRONTI DELLA  LAICITA' DELLO STATO. IL VATICANO SI INFILTRA ANCHE DOVE NON DOVREBBE: NELLE ALTRE CONFESSIONI RELIGIOSE PRETENDENDO DI POSSEDERE LA VERITA' IN ASSOLUTO. QUESTA E' FALSITA'.

LAICITA’ BISTRATTATA


In occasione del terzo anniversario della visita di papa Giovanni Paolo II al Parlamento italiano, le autorità di Montecitorio hanno avuto la brillante idea di ricordare l’evento scoprendo una targa lignea nell’Aula della Camera. Alla presenza del Presidente della Repubblica, un lungo e commosso applauso ha salutato l’evento. Da ora in poi, quindi, nel luogo che rappresenta le istituzioni repubblicane (il Parlamento) ci sarà a perenne memoria un ricordo di “Sua Santità” e del giorno che, a dispetto di tanta retorica clericale, ha rappresentato un ferita per lo stato laico italiano.

Il termine laicità è stato strapazzato nei discorsi ufficiali tenuti nel corso della cerimonia. Tanto citato quanto stravolto. Quale laicità può esserci in una targa che ricorda un papa (chiamandolo con il poco laico “Sua Santità”) nel luogo per eccellenza della laicità dello stato e che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, anche quelli che il papa non lo riconoscono né come loro capo religioso, né come “santità”? Anche questa volta, le alte autorità dello stato hanno dato prova di un grave deficit di laicità assimilata e promossa. Hanno invece ancora una volta dimostrato un pericoloso atteggiamento di asservimento al potere della gerarchia della chiesa di Roma, a detrimento della distinzione tra stato e chiesa. 

 

Nel discorso di papa Benedetto XVI, al danno si è aggiunta anche la beffa. Il papa ha detto che la chiesa “non intende rivendicare per sé alcun privilegio ma soltanto la possibilità di adempiere alla propria missione nel rispetto della laicità dello Stato”. Anche il papa, quindi, si è permesso di fare una lezione sulla laicità! Nel rispetto del suo pensiero e della carica che rappresenta, le sue parole sono al limite dell’offesa del buon senso. Chi non è al corrente del fatto che la chiesa di Roma ha e difende a denti stretti dei privilegi che non ha nessuna intenzione di mollare?

Non è un privilegio essere trattata in modo diverso dalla Costituzione stessa rispetto alle altre confessioni religiose? Non è un privilegio trattare con lo stato italiano in quanto stato (il Vaticano) e non come chiesa come fanno tutte le altre confessioni? Non è un privilegio essere titolare dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, tra l’altro pagato dallo stato laico? Non è un privilegio avere i microfoni dei media sempre aperti al minimo starnuto delle autorità religiose? Non è un privilegio aver ricevuto e ricevere ingenti fondi per la manutenzione del proprio patrimonio immobiliare (vedi Anno santo del 2000)? La lista potrebbe continuare.

Se il papa davvero non vuole privilegi, farebbe bene ad iniziare a smantellare unilateralmente il sistema dei privilegi di cui la sua chiesa gode in Italia. Altrimenti, è meglio che stia zitto su questo argomento e ci pensi bene prima di dare lezioni su un argomento su cui ha molto da imparare.

Alleanza Evangelica Italiana
Vicolo S. Agata 20
00153 Roma

 
 
 
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LA SFIDA DI MICHEA http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/


L'Alleanza Evangelica Mondiale (AEM) e il Network Michea hanno organizzato una campagna globale per mobilitare i cristiani contro la povertà: la Sfida di Michea. Essa richiama un testo del profeta omonimo (6,8) in cui si sottolineano le condizioni per un autentico cammino di testimonianza: praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente con Dio.

La Sfida di Michea mira ad incoraggiare il coinvolgimento cristiano nei confronti dei poveri allo scopo di spingere i governi a mantenere le promesse fatte con gli "Obbiettivi del Millennio per lo sviluppo sostenibile" e per dimezzare la povertà entro il 2015. Tutti i 191 paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno sottoscritto questi obiettivi che comprendono l'eliminazione della povertà estrema e della morte per fame, l'impegno per un'educazione primaria per tutti, la promozione dell'uguaglianza dei sessi, la riduzione della mortalità infantile, la lotta all'AIDS e alle altre malattie, la salvaguardia dell'ambiente, un partnerariato mondiale per lo sviluppo. Questi obbiettivi sono raggiungibili, ma occorre che la società civile stimoli e incalzi i governi a mantenere le promesse fatte.

La Sfida di Michea è una campagna che porterà una voce profetica per i poveri e con i poveri a favore di uno sforzo globale per il raggiungimento degli "Obbiettivi". Inoltre, essa incoraggia l'impegno costante delle chiese e dei credenti all'interno della società e nei confronti dei governi affinché il tema della povertà sia sempre tenuto in considerazione.
In molti paesi del mondo, le Alleanza Evangeliche nazionali stanno promuovendo la Sfida di Michea, mobilitando così gran parte del popolo evangelico. In Italia, l'Alleanza Evangelica Italiana ha assunto la responsabilità della campagna per partecipare alle iniziative a sostegno dell'abbattimento del debito. Tra queste, c'è l'invito rivolto a singoli, chiese e gruppi a sottoscrivere l'Appello di Michea. L'obbiettivo è di raccogliere 25 milioni di firme per dare forza alla richiesta di agire contro la povertà.

LA TUA FIRMA CONTRO LA POVERTA' 

http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/sfida_di_michea.htm

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