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« Mi ricordo... si mi ricordoPeincipessa... o no? »

Una lucciola per lui (Fabrizio)

Post n°6 pubblicato il 12 Novembre 2010 da Lucybell.68
 

Vi racconto una storia.....

 


"Io porto il tuo cuore con me
  lo porto dentro al mio cuore"
 
Quante volte ho desiderato di riuscire a scrivere di lui....
Quante volte ho pensato di mettere insieme pezzi di ricordi mai veramente vissuti, ma vivi in me come la più reale e concreta esperienza mai provata...
Come si può ricordare chi non si è mai visto abbastanza?.....
e come si può amarne tanto non solo il ricordo, ma la sua presenza costante nella mia vita, se pur silenziosa e invisibile, da oltre quarant'anni?
Ho un fratellino piccolo, mai cresciuto abbastanza, eppure è nato cinque anni prima di me....
Lo "ricordo", in quell'unico mio primo anno di vita insieme a  lui, oppure ho costruito i ricordi attorno alle tante parole, alle favole tristi e meravigliose che ho sentito raccontare?
Me lo chiedo spesso.... una bambina nel suo primo anno di vita non può raccogliere informazioni tali nella sua mente da poterle concretizzare in vere immagini, voci, odori, capaci di superare lo scorrere del tempo con una forza tale da portarli con se, nella sua crescita.
Eppure la sua voce l'ho sentita.... ho toccato le sue mani, il suo viso, l'ho guardato negli occhi... ho giocato con lui....forse l'ho picchiato con le mie manine paffute ridendo... forse l'ho fatto arrabbiare....
e  l'ho fatto ridere, tanto!
Questa ricchezza me la tengo tutta.... so di averlo fatto ridere!
Me lo ripete spesso la mamma.....
"Ti voleva bene, tanto..... e diceva sempre che avevi una faccia buffa e simpatica che lo faceva ridere!"
Mi portava in giro con la carrozzina, col passeggino, passava del tempo con me....
e mi chiamava LUCCIOLA!
Ancora oggi lo adoro quel vezzeggiativo così dolce e unico, inviolabile.
Nessun'altro mi ha mai più chiamata Lucciola.
Ce n'erano tantissime nella nostra campagna...le sere estive si illuminavano non soltanto della luna e delle stelle...
poi piano piano le ho viste spegnersi, o forse allontanarsi troppo dal posto in cui ho vissuto poi, dove le lucciole non potrebbero mai essere apprezzate... lo sanno e si nascondono, visibili solo per chi le ama tanto e sa dove andarle a cercare....
Io ogni tanto le cerco.... nei miei ricordi.
Ad accendere il buio come gli occhi di mio fratello... e come il suo sorriso mai spento.
Se non in quell'unica  fotografia triste, la sola in cui ci nega un sorriso...
"Perchè mamma è così triste in questa fotografia Fabrizio?"
"Perchè gli mancavamo io e te..."
Era il giorno della comunione di mia sorella maggiore, Fiorella... io mi trovavo all'ospedale, piccola e fragilina da subito con le mie allergie gravi tanto da dover essere ricoverata... e la mia mamma era con me.
Gli mancavamo tanto....
Noi tornammo a casa...
da lì a pochi mesi se ne andò lui per non tornare più.
Come si può accettare che la vita di un bambino di sei anni debba spegnersi così, in poche ore?
Come si può accettare che in quelle corse frenetiche e spensierate incontro alla vita succeda poi che ci si debba fermare tutt'a un tratto, così, quasi come se quel sasso fosse stato messo lì apposta da qualcuno per farlo inciampare, per farlo fermare....?...
per bloccare tutto lì, come un fermo immagine che lasci l'idea perfetta di un bimbo puro e perfetto mai cresciuto, mai più contaminato da niente di brutto ....?
E' così che nascono gli angeli?
Fabrizio....
E' il perchè di tante domande della nostra vita, del nostro piccolo mondo...
Lui è chi ha permesso al mio cuore di credere che per tutto ci sia un perchè...
Era il 1969 quando la nostra famiglia poteva considerarsi una famiglia pressochè perfetta e completa.
Io ero la quarta figlia arrivata l'anno prima, e potrei giurarci che sarei stata l'ultima di una nidiata già piuttosto consistente.
C'erano le mie due sorelle più grandi di me di sette e otto anni Fiorella e Loredana, c'era Fabrizio, e io.
Tutto accadde e cambiò il corso degli eventi a cavallo del mio primo compleanno e nei due giorni seguenti.
Non ho mai osato chiedere come andò quel giorno... se ci fu una torta per me....
se i miei fratelli mi cantarono gli auguri in coro....
Non so nemmeno se già iniziavo a fare i primi passi, o se camminavo da un po', o se rotolavo come una palla, chissa?
Non ho mai osato chiedere se tutto iniziò il giorno prima, in tal caso non riesco a immaginare nemmeno un sorriso... o forse iniziò il giorno stesso del mio compleanno...
Ho sempre calcolato tutto nella mia mente, immaginato, sapendo che il 7 Luglio mio fratello si addormentò per sempre, e che tutto iniziò 48 ore prima.
Quel sasso messo lì non per caso fu una banale appendicite non riconosciuta dal medico.
Fu lo sbaglio di una  puntura antidolorifica, che non fece altro che attenuargli il dolore lasciando che il male degenerasse indisturbato e inascoltato.
Fu il destino che sorprese tragicamente congelando tutto, fermando tutto, pietrificando il tempo e le anime ....
freddo, tagliente, agghiacciante e spietato decise lui per noi, per tutti.
Scorrono veloci ora i pensieri, più frettolosi a cacciare il momento e l'idea del dolore inaccettabile che nemmeno dopo quarant'anni riesco ad affrontare in pieno...
Non avendo il ricordo del mio, riverso su di me tutti gli altri dolori, primo fra tutti quello di mia mamma.... ed è un dolore talmente insopportabile da non permettermi di soffermarmi ad ascoltarlo per più di qualche istante in modo profondo.
Ma non posso non pensare anche a quella bimba piccina, troppo piccina, che tutt'a un tratto non capì più perchè il suo fratellino non tornava... forse lo cercava... aspettava di vederlo apparire da un momento all'altro, di sentire la sua voce, di giocare con lui.... Quella bimba che vedeva tutt'a un tratto la sua mamma piangere e non alzarsi dal letto... e le sue sorelline silenziose e tristi spesso in lacrime... e il suo babbo chiuso nel suo dolore apparentemente muto..... cosa provava quella bimba non lo so, ma lo posso immaginare.
Posso immaginare tante cose, fino a confonderle con i ricordi veri e propri, tanto le ho immaginate in quarant'anni... alcune han preso forma tramite i racconti, altre fan parte di me in un modo ben più profondo e radicato nella mia anima.
Fabrizio se n'è andato e crescendo ho cercato il mio perchè.
L'ho trovato nel conseguente arrivo delle mie sorelle Fabrizia e Milena  e di mio  fratello  Matteo dopo che lui se ne andò, lasciando il bisogno disperato di mia mamma di ritrovarlo negli occhi di un altro figlio maschio.... e la mia famiglia ha continuato a crescere.
Come non pensare che quelle due sorelle e quel fratello che sicuramente non sarebbero mai nati, non siano stati il motivo per cui Fabrizio ci dovette lasciare?
Parto da lì, a trovare il mio senso, ma è solo l'inizio.... ma così importante e fondamentale per la mia vita stessa da ritenere impossibile l'idea che la vita potesse avermi mai negato la loro presenza, la loro esistenza...
quelle due sorelle che amo profondamente, legate e incastrate alla mia vita in modo così perfetto da condizionarne il corso e gli eventi...
E come non pensare che pure  nella vita delle loro figlie mie stupende nipoti non ci sia il senso della perdita di nostro fratello?
Ma mi spingo oltre.... e lo vedo pure nei miei figli.
Perchè so, ne sono certa, che da quando ho cominciato a camminare ogni passo che ho fatto l'ho percorso su una deviazione inaspettata che ha cambiato il corso degli eventi... da quando Fabrizio se n'è andato tutto ha preso una via diversa, la nostra vita stessa e il futuro che ci aspettava... ed è da lì che son partita per arrivare alla ragazzina che ha avuto fretta di formare una famiglia, di avere dei figli, questi meravigliosi figli che ho.
E sono certa  che pure il destino delle mie sorelle maggiori si sia mosso in quel senso... formando caratteri più o meno chiusi, più o meno ribelli, più o meno fragili... muovendo i loro passi partiti da quel giorno terribile che ha cambiato tutto.
Permettendo loro alcune scelte a discapito di altre.... formando le loro idee, i loro pensieri...
combattute tra il dolore passato e la goia di voler crescere, vivere e andare avanti.
Impossibile immaginare la nostra vita diversa da quella che è stata, parlando di persone ed esistenze, non certo di avvenimenti.
Però...
perfino nelle rose della mia mamma ritrovo un po' di mio fratello....
e lo ritrovo immenso nella donna meravigliosa e forte che è riuscita a diventare per amore di tutti noi.

So bene che ogni evento modifica il successivo, ma ci sono esperienze e avvenimenti che più di altri hanno questo potere.
Fabrizio se n'è andato, ma quanto ci ha lasciato è incalcolabile.
Fabrizio è il punto da cui partire, la risposta a mille domande che ancora arriveranno...
Non solo....
Fabrizio è l'angelo più bello del nostro cielo.
 
Oggi ho ritrovato una Lucciola, si è accesa e l'ho appoggiata qui,
a far luce sulle parole che son riuscita a trovare per Lui.
Lucy
 
 
 

 
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