Creato da luigia.giudice il 02/04/2013
 

I giardini di zahaar

E all'improvviso,la poesia sbocciar come un fiore...( E se scrivo è x te... poesia...)

 

 

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E L Aquila pianse i suoi morti... del 10 Aprile 2009 di:Luigia Giudice av

Post n°4 pubblicato il 06 Aprile 2013 da luigia.giudice

Quel giorno un'inquietudine strana non li aveva lasciati e adesso che giungeva la sera si guardarono a lungo occhi su occhi, in silenzio, e si strinsero piu forti le mani in intrecci di gambe e di cuori...

si sussurravano ora parole dolci e si abbracciavano forte prima del bacio della buonanotte...

Lui tentennava a dormire seppur gli occhi chiedevano tregua e in quella notte d'aprile con la testa confusa, piano piano, scivolò dalle sue morbide braccia , non voleva svegliarla... Com'era bella immersa nel sonno! Un angelo !

Chissà perché,ma quella sera l'aveva sentita fremere come non mai... mai come quella notte si era sentito così piacevolmente rapito,camminò lentamente verso la finestra e scostando la tenda blu appoggiando i gomiti sul davanzale di granito, guardava il cielo...

La luna era nella sua fase ascendente...e Venere sembrava brillare ad intermittenza come quasi un s.o.s.  guardò giù sulla strada,forse sarà la stanchezza, si disse, ma per un attimo gli parve di vedere passare  l'ombra di un'aquila ferita...

Aprì con irrequietezza le imposte e, la rivide mentre i suoi occhi increduli seguivano il suo vacillante volo tra la fetta di cielo tra le case, poi un grande boato all' improvviso nella notte mise fine a tutti i suoi sogni...

E tacque la città presa nel sonno...

Ella tacque per alcuni interminabili secondi...

e solo il tempo di rendersi conto che non era un sogno, un brutto sogno, solo il tempo di riaprire gli occhi e lui si ritrovò nel profondo... schiacciato nello spazio angusto di un anfratto,solo il tempo di capire...e non la vide...

E insieme alla polvere si alzò un grido disperato... ovattato, prigioniero che scardinava i massi e sconfinava fino al cielo...E lassù la città antica e dignitosa ebbe paura dentro quelle mura e si riversò fuori come fiumana e milioni di voci si ritrovaron insieme ai confini disposte individualmente sulla linea che tratteggia il cerchio della vita

E su questo cerchio si diedero le mani e le alzaron all' unisono e la forza dell'amore, della vita si unirono alla vetta in diagonale, formando un alto monte ove arde il fuoco sacro della vivida speranza...Le ultime case, le ultime pietre adesso parevano appoggiarsi le une sulle altre  arrendendosi alfin all' ineluttabile, sciamando come api lungo il suolo...

E il sole apriva gli occhi e l'Aquila sconfitta dinnanzi al sole piangeva i suoi figli,piangeva i suoi morti...

E l'Aquila come mamma ferita a morte dinnanzi al sole pianse i suoi figli, dinnanzi ai gigli pianse i suoi morti e ascendevano al cielo nuvole bianche di acque impregnate rubate alla terra e amari canti che resero amara ogni parola...

Oh mio medioevo sbriciòlato in un battito d'ali...

E polvere di marmo fluiva candida sopra la terra cangiando colore alle rose rosse  e l'alta età si gettò sull'erba bianca, si chinarono pure a grondare la terra premendo lembi di lana sugli occhi rossi che mai eran stati così smarriti come quest'oggi...

E non fu vista così tanta rugiada come a quel tempo e si aprirono mille corolle su quella terra ...

E laggiù l' uomo più non la vide...

E laggiù nessuna finestra più per scostar quella tenda a guardare la luna piena ...

  E laggiù nella penombra voleva solo sognare, sognare e vederla, vedere il suo angelo per dirle ancora ''come sei bella'' e scavava e sperava di sognar ancora con i suoi occhi...

E nel frattempo intraveder volo di aquila dentro ai suoi occhi... e poi fermar le mani,quelle sue dita senza più unghia...

Li trovaron così, sereni a sognare, occhi su occhi, cuore su cuore

pietra su pietra come granito ...

*** *** ***

                                              Autore: Luigia Giudice   

Commenti al Post:
luigia.giudice
luigia.giudice il 06/04/13 alle 20:35 via WEB
Scritto dalla sottoscritta:Luigia Giudice av in data 10 aprile 2009
 
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