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Dott. Luigi Frezza
Psicologo a indirizzo umanistico-esistenziale
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Le proteste dei lavoratori che in questi ultimi giorni stanno infiammando la provincia di Salerno fanno riflettere su un argomento rilevante come la precarietà. Avvertita rispetto al lavoro, all’abitazione e talvolta anche rispetto agli affetti, la precarietà mette di fronte alla perdita di sicurezza, la quale invece rappresenta un’urgenza fondamentale per l’uomo.
Secondo Abraham Maslow, uno dei massimi esponenti della psicologia umanistico-esistenziale, ogni individuo agisce sul mondo in base a una gerarchia di bisogni e motivazioni, alla cui base vi sono i bisogni primari (fisiologici e di sicurezza), poi quelli secondari (bisogno di soddisfare il senso di appartenenza al gruppo, bisogno di stima sociale e autostima, e infine bisogno di autorealizzazione). La precarietà va a minare quindi un nostro bisogno primario, che tendiamo a manifestare in buona parte attraverso il lavoro e la ricerca di un posto stabile che ci garantisca un compenso e uno stile di vita dignitosi. Non a caso, la condizione di incertezza e instabilità professionale procura in noi l’insorgere di emozioni basilari quali la paura e la rabbia che possono portare a compiere gesti disperati, come occupare le sedi di lavoro, incatenarsi o minacciare il suicidio. Tali comportamenti possono essere intesi come tentativi di affrontare il vuoto della mancanza di lavoro, esperienza che consideriamo un lutto, una perdita dolorosa e non voluta di fronte alla quale ci sentiamo impotenti e frustrati, se non addirittura colpevoli verso noi stessi e le nostre famiglie per non essere riusciti a “sistemarci”.
Paradossalmente, però, la precarietà, proprio perché è una condizione al momento altamente diffusa, può essere anche un’occasione per riscoprire l’importante valore umano della solidarietà e della vicinanza, attraverso la condivisione empatica e il supporto emotivo che possiamo ricevere dalla nostra rete di relazioni e/o grazie all’aiuto di specialisti nel sostegno psicologico.
da "Il Salernitano" del 12/09/2009
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Inviato da: fernanda.zanier
il 26/09/2009 alle 00:14