Creato da luloca il 10/03/2006

Liberi come l'aria.

In questo blog sono graditi tutti gli interventi, se in tema con l'argomento del post. Potete dire qualunque boiata, purché non lo facciate in maiuscolo o in grassetto. La prima regola del vivere civile é quella di non prevaricare gli altri, e chi lo fa,oltre a non meritare la mia stima, si rivela solo un gran cafone.

 

 

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Studi di settore: I conti tornano. La giustizia no.

Post n°99 pubblicato il 09 Giugno 2007 da luloca

Già dal '92, se non ricordo male, si ebbe questa grande trovata degli studi di settore. Un bello studio non c'è che dire! I numeri sono tutti a posto, per le previsioni di entrate fiscali è una trovata geniale. Si può stabilire in anticipo una soglia minima entro la quale di sicuro si assesteranno le entrate fiscali: decisamente un aspetto comodo per la gestione amministrativa dello stato.
Ma, oltre ai numeri, che quadrano perfettamente, c'è qualcosa che non torna. Come si fa a stabilire un reddito minimo per una attività in proprio?
Considerato che le variabili di qualsiasi attività imprenditoriale oscillano dallo 0 a 100, e che qualsiasi cosa può mettere in crisi il fatturato. Come si fa ad essere così sicuri che alla fine, il tal dei tali, dovrà dichiarare al fisco non meno di un tot?

Per mia esperienza posso dirvi che le attività in proprio sono quelle più remunerative, ma sono anche quelle che nascondono i maggiori rischi e sorprese. I fatturati sono determinati: dalle commesse, dalla situazione economica del paese, dalla localizzazione, da quanto ci sa fare chi conduce gli affari, dal non dover affrontare situazioni difficili e impreviste (vedi malattie, lutti, o altri problemi gravi), ed infine dal culo, che è l'elemento che "statisticamente" determina maggiormente i risultati. Andando ad analizzare tutte queste variabili, qualsiasi persona di buonsenso capirebbe che gli studi di settore, che fissano una soglia minima da pagare in base al campo di attività, senza considerare minimamente la realtà del contribuente, non sono solo una stronzata, ma anche un modo vessatorio di far pagare, a chi non raggiungere quei risultati, anche ciò che non è dovuto. Di contro, danno modo a chi evade, di poterlo fare meglio ed impunemente.

L'aspetto sconcertante è che nella legge fiscale, non è neanche previsto e considerato, che un contribuente possa trovarsi ad essere sotto quella soglia di reddito. Ne consegue che chi presenterà una dichiarazione "non congrua" secondo quei parametri, riceverà a casa una cartella esattoriale, in cui gli sarà imposto di pagare la differenza. In altri termini, non solo per quell'anno contributivo non avrà raggiunto il reddito medio del suo settore, ma dovrà integrarlo di tasca sua, pagando IVA ed altri balzelli, per redditi mai percepiti.

Un mio vecchio professore diceva spesso che la statistica è quella scienza secondo la quale, se un tale ha mangiato due polli, ed io neanche uno, alla fine abbiamo mangiato un pollo a testa. In questo caso il guaio è che di quei due polli, lui ne ha pagato solo uno, e l'altro lo dovrei offrire io.

Fino a quando i numeri conteranno più delle persone?

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Commenti al Post:
piandeloa
piandeloa il 09/06/07 alle 12:31 via WEB
è una realtà evidente. è sotto gli occhi di tutto che due negozi o due bar con la stessa superficie che si trovano sulla stessa via, che vendono più o meno gli stessi articoli, non lavorano mai allo stesso modo. Di solito uno è pieno di lavoro e uno è vuoto. Non ha senso calcolare un reddito presunto e ha un sacco di conroindicazioni. Ad esempio favorisce il lavoro nero, perché se assumo un dipendente, secondo gli studi, devo per forza guadagnare molto di più. Il risultato è che chi guadagna moltissimo si adegua al minimo senza rischiare controlli. e chi guadagna poco è costretto a chiudere. Di conseguenza il gettito fiscale rimane praticamente invariato, a spese dei più poveri. Io, ad esempio, preferirei continuare con la mia attività anche se guadagnassi 1000\1500 euro al mese, piuttosto di chiudere, ma lo stato non me lo permetterebbe. Ci sarebbero altre 1000 considerazioni da fare (ad esempio mi chiedo come possano applicare gli studi di settore agli agenti di commercio, che hanno guadagni incomparabili fra loro all'interno della stessa categoria), ma sono talmente schifato che non e ho nemmeno la voglia.
 
 
luloca
luloca il 11/06/07 alle 10:34 via WEB
In effetti gli studi di settore sono una follia che poteva venire in mente solo a chi non ha mai lavorato in proprio. Immagino qualche professore benemerito dell'università, con i piedi al cado e la barca all'usciutto... uno di quelli che pensano che i soldi crescono sugli alberi o siano solo una variabile numerica scritta sopra un libro. Quello che più disturba è proprio questo. Idioti! Poi c'è anche il fatto che fanno comodo proprio agli evasori. Hai voglia ad evadere, se rientri nello studio di settore, non devi fare altro che dichiarare il minimo, la dichiarazione risulta congrua ed eviti ogni verifiche ed ispezione. Proprio geniale! Gli evasori fiscali così possono dormire tra due guanciali, mentre chi ci va di mezzo sono solo i poveracci.
 
lenin1986
lenin1986 il 10/06/07 alle 12:59 via WEB
Non sono d’accordo…i studi di settore non sono delle semplici medie ma sono dei studi che vanno su dichiarazioni di reddito, su controlli del mercato e su analisi degli indici di uno stock di aziende…se ritieni questo mezzo errato allora dovresti ritenere errato anche l’antitrust che utilizza gli stessi metodi (non solo su fattura, ma anche su analisi di quote di mercato) per valutare che non ci siano posizioni dominanti o abusi di potere…PS: al tuo prof però devi dire di commette un errore enorme perché la sua è una media, ma la statistica non è solo media…basta calcolare la varianza per scoprire che due polli in due non vuol sempre dire un pollo a a testa…siao (mi sa che è la prima volta che non ci troviamo d’accordo)…
 
 
luloca
luloca il 11/06/07 alle 10:41 via WEB
attento lenin. I contribuenti sono persone, non numeri. Una regola del genere può pensarla solo un ciinghiale laureato in matematica pura.
 
   
luloca
luloca il 11/06/07 alle 10:54 via WEB
Di fatto, il mio commercialista mi ha detto che per evitare contenziosi con l'erario, dovrò pagare per un reddito superiore del 30% rispetto a ciò che ho realmente prodotto l'anno scorso. Questo vuol dire che dovrò pagare l'iva su 8000 euro ed in più tutte le tasse relativa e l'inps, su questa somma che non ho mai percepito. C'è anche il fatto che grazie a questo salirò in uno scaglione contributivo superiore... tutta questa storia mi costerà circa 3000 euro. Nella migliore delle ipotesi mi costerà le vacanze, mentre con molta probabilità, chi ha evaso, ma comunque la sua dichiarazione risulta congrua, le farà a spese mie. Tu cosa faresti al mio posto?
 
     
lenin1986
lenin1986 il 13/06/07 alle 14:19 via WEB
Bè…e queste sono imperfezioni degli studi di settore che vanno segnalate…le statistiche sono più veritiere quando si hanno maggiori modalità da esaminare…e poi se non sbaglio in questi casi sono possibile forme di crediti fiscali che permettono di recuperare la parte persa…
 
     
luloca
luloca il 13/06/07 alle 18:37 via WEB
Quindi secondo te dovrei pagare anche per ciò che non ho mai percepito? E come? Chiedo un prestito agli usurai? Non stai parlando con Berlusconi ma con uno che da circa dodici anni non si può cambiare neanche la macchina che è ormai un rottame. Di contro, se non pago, mi manderanno di certo la cartella esattoriale, e dovrò affrontare anche le spese dell'avvocato per risolvere il contenzioso (che non rimborsano mai anche se hanno torto marcio). Mi sembra che hai ancora un'idea molto vaga di come vanno le cose nella vita reale e ti assicuro che i soldi non crescono sugli alberi, qualora non lo avessi ancora capito. Certe imperfezioni, come dici tu, sono dei grossi cetrioli, che come al solito finiscono proprio dove non dovrebbero. E ti assicuro che quest'anno hanno proprio esagerato! Per "imperfezioni" di questo tipo ci sarà gente che dovrà chiudere le attività, infoltendo la folta schiera dei disoccupati. Di questo non ti importa? Questa non è una politica di sinistra, è la politica dei papponi, di gente che non ha mai lavorato veramente in vita sua. Stanno colpendo le classi più disagiate con provvedimenti che non solo non hanno nulla di sinistra, ma sono decisamente ingiusti, anticostituzionali ed antidemocratici. Se prima quasto governo non mi piaceva, oggi proprio non lo sopporto.
 
     
lenin1986
lenin1986 il 14/06/07 alle 18:02 via WEB
No, sembra ingiusto…ma come dicevo esistono forme di recupero crediti fiscali proprio per questo e sempre per questo va segnalato al fisco tramite la dichiarazione dei redditi (non più per calcolare l’imponibile ma solo per valutazioni) l’errore che porterà ad una migliore valutazione e un recupero della parte persa…ora con gli studi di settore si recupera un sommerso fiscale immenso relativo ancora a chi dichiara poco e nulla permettondo una più giusta concorrenza, prima assente proprio grazie al beneficio fiscale derivante dall’evasione…in più permettimi una constatazione: non conosco il tuo caso e non mi riferisco assolutamente a te, ma gli studi di settore hanno un minimo margine d’errore, quindi sforarli significa o evadere o produrre senza avere guadagni paragonabili alla concorrenza della stessa nicchia, quindi non essere competiti e quindi essere in attività per fini che non sono il profitto (a buon intenditor poche parole)…PS: specifico che io faccio una constatazione e assolutamente non mi sognerei di fare un paragone tra questa e il tuo caso…
 
     
luloca
luloca il 16/06/07 alle 10:12 via WEB
mi sono sempre augurato di pagare molte tasse, perchè quando paghi molto, fino a qualche tempo fa significava che avevi incassato molto, ma questo in cui mi trovo è un paradosso assurdo. Non solo ho incassato pochissimo quest'anno, ma mi toccherà pagare somme non dovute con il risultato che vedrò ridurre ancora di più il mio guadagno. Questo provvedimento va solo a vantaggio degli evasori e se l'introito delle tasse aumenta, in questo caso, non è perchè chi evade paga il giusto, ma perchè gli onesti pagano più del dovuto. Bella giustizia!!!! Tu dici che potrò rivalermi sulle prossime dichiarazioni... ma intanto come faccio a pagare 3800 euro in più rispetto a quello che avevo messo da parte durante l'anno per fare fronte alle tasse? Devo rivolgermi agli usurai? O salto tre rate di mutuo? Come ti ripeto, non hai a che fare con Berlusconi. Oggi un piccolo lavoratore in proprio come me, riesce a malapena a sbarcare il lunario ed ogni spesa imprevista rischia di farti fare un tracollo e di mandarti fuori di testa. Questo modo di condurre il paese, montando tutto sul groppone di chi non ha strumenti per difendersi, non mi piace neanche un po. Per me questo governo può pure andare a cagare! Posso giustificare te per quello che dici, perchè hai solo 23 anni e non ti sei mai confrontato con certi problemi reali, ma un ministro che prende certi provvedimenti al solo scopo di rendersi la vita più facile, senza considerare il danno che fa alla gente, per me è solo un irresponsabile che gioca a fare il ministro.
 
     
ghizolfo
ghizolfo il 27/06/07 alle 13:01 via WEB
lenin, tutte belle parole, tutta teoria. la realtà della micro (o piccola impresa) impresa è da "trincea". Anche io come Luloca, sono piccolo imprenditore per necessità. Lavoro in giro non ce n'è. me lo devo inventare di giorno in giorno. In quei giorni, siamo uomini soli, nessuna pacca sulla spalla da nessuno, nessun aiuto, vediamo la rappresentazione dello stato solo attraverso il modulo F24 o quando arrivano avvisi di accertamento. Potrai non credere a me per ovvi motivi ma ti invito a credere quanto afferma un "compagno". Nonostante io e luloca abbiamo prospettive ed opinioni divergenti lo appoggio in toto su questo suo post. Mi assale l'amarezza vedere una persona (non un numero!!) di 44 anni con famiglia che di giorno in giorno, esce di casa e rientra la sera stanco, a volte senza aver combinato nulla. Facciamo un esempio di trincea: cosa dicono gli studi di settore se da gennaio fino a maggio non è entrato un cliente? Cosa dicono gli studi di settore se mi sono rotto una gamba e sono dovuto stare a casa due settimane?? (è successo per la gamba ma a lavoarare ci andavo con le stampelle), cosa dicono gli studi di settore se 3 clienti non pagano? cosa dicono gli studi di settore che pur di non perdere un cliente si attuano sconti al limite? Ti dico io cosa dicono: nulla, anzi vanno vanti per la loro strada senza curarsi di questi aspetti. Ti pongo la realtà opposta in caso di lavoratore dipendente statale: hai lavoarto poco e male da gennaio a maggio: nulla questio lo stipendio lo becchi in ogni caso. Ti sei rotto una gamba giocando a pallone? stai casa mentre percepisci lo stesso lo stipendio. Impossibile non percepire lo stipendio. Mutua assicurata e ferie pagate. Io a mia moglie, più di una volta ho dovuto dire: " cara quest'estate si rimane a casa, perdonami ma a giugno è venuto il signor stato (socio occulto al 60%)a riscuotere!!"
 
   
lenin1986
lenin1986 il 13/06/07 alle 14:19 via WEB
I contribuenti NO, ma l'economia SI...
 
     
luloca
luloca il 13/06/07 alle 18:39 via WEB
l'economia ha i suoi numeri, ma non può certo imporli al singolo contribuente. Questo modo di tassare non lo avrebbe pensato neanche luigi XVI.
 
     
lenin1986
lenin1986 il 14/06/07 alle 18:05 via WEB
wau...mi sembra di leggere adam smith...
 
     
luloca
luloca il 16/06/07 alle 10:14 via WEB
adam smith sarebbe stato più congruo (e più giusto)!
 
     
piandeloa
piandeloa il 14/06/07 alle 17:47 via WEB
caro lenin, dove vivi? non lo vedi anche tu che due bar di idmensioni paragonabili, con la stessa attrezzatura, nella stessa zona, lavorano uno dieci volte l'altro? Lo vogliono capire che le statistiche non sono applicabili alle microimprese?
 
     
lenin1986
lenin1986 il 14/06/07 alle 18:04 via WEB
Non c’è molta differenza tra micro e macro imprese, la differenza può essere fatta al massimo nel breve e lungo periodo e sappi che all’interno di un mercato se nel breve periodo le differenze possono essere sostanziali, non è così per il lungo, perché se lo fosse ripeto il fine di quell’impresa che sfora non è il profitto…
 
     
piandeloa
piandeloa il 14/06/07 alle 18:24 via WEB
ma le tasse le paghiamo anno per anno. Se un anno guadagno la metà devo pagare comunque le tasse intere. Purtroppo il discorso sarebbe lunghissimo e non ho tanto tempo, non posso fermarmi sul lavoro altrimenti non sarò più congruo...
 
     
luloca
luloca il 16/06/07 alle 10:31 via WEB
il fine delle imprese è il profitto, ma il fine di un'attività in proprio è quello di non infoltire la schiera dei disoccupati. Oggi la maggiorparte della gente che lavora in proprio e fa piccole attvità, non lo fa perchè vuole diventare Berlusconi, ma perchè non ha scelta. Un sacco di gente che conosco si è dovuta mettere in proprio perchè è rimasta disoccupata e non era più in età per essere assunta dalle aziende. Così c'è molta gente che si industria a fare qualcosa. I guadagni sono pochi, ma senza di quelli come si vive? Poi c'è anche chi tiene impiedi attività ereditate dai genitori, come ad esempio un mio amico che ha un albergo che consuma ancora più di quanto rende... ma dal momento che il legame affettivo è forte perchè era dei suoi genitori, stringe i denti e va avanti aspettando tempi migliori. Poi non consideri che anche i lavoratori in proprio si ammalano, o hanno dei momenti di crisi. Nel caso dei lavoratori delle grandi imprese esistono mille tutele in questi casi, mentre se lavori in proprio ti fanno pagare persino lo scotto di esserti ammalato. Tutto ciò è inumano!
 
     
ghizolfo
ghizolfo il 27/06/07 alle 12:46 via WEB
condivido, giusto!!!
 
violette51
violette51 il 10/06/07 alle 19:45 via WEB
ed inoltre l'altro nn ha affattoo mangiato...ciao vio
 
ritrattodidonnavelat
ritrattodidonnavelat il 19/06/07 alle 10:31 via WEB
ciao e grazie per l'intervento nel mio blog pressappoco sullo stesso argomento.In effetti più ci lavoro e più mi rendo conto che è un disastro colossale,non tanto per l'innalzamento degli indici di congruità e coerenza,quanto per l'indice di normalità economica che è una vera e propria boiata!!Tutti i presunti fatti a novembre sono andati a farsi benedire e non so più che pesci pigliare per rientrare in questi maledetti indici.Mi dico solamente che la mente che ha partorito tutto questo è solo malata!!
 
cubax77
cubax77 il 02/07/07 alle 12:42 via WEB
son d'accordo con luloca.. ho una piccola azienda da 1 annoi e mezzo e a parte il casino per l'avviamento di un'azienda in cui le spese sono maggiori dei profitti combatto ogni mese per pagare operai tasse e altro.. e nn mi rimane nulla per me... poi ci si mette il fisco con le sue genialate... cioè se nn faccio un tot di fatturato devo apagre la differenza perche se no si presume che faccia vendita a nero.. e se faccio piu vendite che uscite pago l'IVA... cioè gira e rigira... devo sempre pagare... mah...
 
 
ghizolfo
ghizolfo il 02/07/07 alle 16:30 via WEB
io ormai sono in proprio da ben 17 anni, nonostante la mia ancora giovine età. Ne ho viste un pò di tutti i colori. Politicamente, dopo oltre tre lustri, posso affermare (non scopro certo l'acqua calda!!) che le piccole e microimprese non hanno mai avuto rappresentanza politica nonostante i piccoli imprenditori siano numerosissimi. Dati istat e ragioneria dello stato alla mano è la piccola, e media impresa che fornisce il gettito fiscale più grosso. Per lo stato rappresentano entrate certe, esigibili da persone in carne ed ossa, non da grossde società che godono di schermature quali partecipazioni (attive e passive) che favoriscono l'elusione legalizzata. Il fenomeno da combattere non è tanto l'evasione (ormai la piccola impresa è munta a dovere) ma l'elusione sulle grosse imprese. Non guasterebbe inoltre che lo stato sapesse spendere meglio e con più parsimonia i soldi presi ai piccoli imprenditori. Non ho ancora visto una politica che si concentrasse su una logica di MOL (margione operativo lordo). E' meglio che eviti perchè, immodestamente, non penso di avere molti referenti in grado di sostenere certe tesi un pò complesse. Eppure l'elusione e la conseguente realizzazione di plusvalenze "facili" tramite attribuzioni di valore in bilancio di certe società quotate in borsa sono sotto gli occhi di tutti, ma proprio di tutti, così grosse, così evidenti che nessuno le vede. Basta leggere le quotazioni sui titoli di borsa, basta dare una occhiata alle voci "capitalizzazioni" e P/E (price earning) .
 
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UNA PROFEZIA DI PIER PAOLO PASOLINI.

Alì dagli Occhi Azzurri uno dei tanti figli di figli, scenderà da Algeri, su navi a vela e a remi. Saranno con lui migliaia di uomini coi corpicini e gli occhi di poveri cani dei padri sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini, e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua. Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali. Sbarcheranno a Crotone o a Palmi, a milioni, vestiti di stracci asiatici, e di camice americane. Subito i Calabresi diranno, come malandrini a malandrini: «Ecco i vecchi fratelli, coi figli e il pane e formaggio!»
 

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