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Consumami

Post n°18 pubblicato il 10 Novembre 2009 da luma68

Ostacoli da superare, disseminati lungo il percorso, dove una piccola disattenzione può essere fatale per cadere rovinosamente e sperimentare quanto è ruvida la terra.

Eppure, se la vita è un più o meno lungo percorso ad ostacoli, l’ostacolo principale da superare sono io.

Ridimensionare quell’assurda quanto illogica, oltre che illusoria, pretesa di esercitare il totale “controllo” della mia vita, abbassare il mio “io”, pormi nella dimensione dell’accettazione, del dono, nell’aver la serenità di accettare le cose che non posso cambiare. Un atteggiamento umile, da non confondere con quello remissivo, che sappia sfogliare ogni giorno la pagina della propria vita con stupore, con quella sorta di incanto che trasfigura anche gli avvenimenti più consueti.  Per trascendere l’ordinario.

Far tacere il mio “ego”, consapevole che il silenzio è più eloquente di tante inutili e vuote parole, premessa essenziale a quella disposizione così faticosa e inconsueta che è  l’obbedienza (da ob-audire), ossia l’ascolto.  Tacere, per poter meglio ascoltare; ascoltare il grido di chi mi è vicino, di chi chiede aiuto, di chi chiede amore, di chi invoca, di coloro che imprecano: ascoltare, insomma, l’altro. Perché, per dirla con Sartre, “l’altro possiede un segreto: il segreto di ciò che sono”.

Non ho nulla da offrire, se non la mia miseria, la mia pochezza, quel continuo dimenarmi tra il fango e il desiderio di spiccare il volo. Tendo la mano. Rapisci il mio cuore e prendimi tuo ostaggio.

Consumami, ma solo d’amore.

 

 

 

 
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