la luna nera

NO FRONTIERE, NO BANDIERE, NO ALL'AUTORITA'


Ritornare all'internazionalismo. Il futuro è nell'internazionalismo. Un internazionalismo che abbracci i salariati e i disoccupati di tutto il mondo, che li unisca contro i ricatti di una classe dominante sempre più ricca e più ristretta. Un internazionalismo che sia coordinamento della lotta per i diritti da far valere all'interno del singolo paese. Ciò significa che i lavoratori dei paesi più sviluppati si devono alleare a quelli che vengono pagati un euro al giorno. Ciò significa anche che bisogna andare al di là delle distinzioni di etnia. Soltanto insieme si riuscirà a evitare le spalle al muro, i licenziamenti e il peggioramento degli orari di lavoro qui e il perpetuamento di ingiusto sfruttamento lì. Ma non bisogna perdere di vista la meta ultima dell'umanità, ovvero il sistema di produzione comunista. Un sistema in cui non ci sarà più spazio per precariato e disoccupazione.In passato ci sono stati esempi importanti di internazionalismo in Europa. C'è stata la Prima Internazionale (1864-1876) , la Seconda Internazionale (1889-1916), la Terza Internazionale (1919-1943). Ci sono stati anche tentativi di internazionalismo fascista, cattolico e liberale. Questo significa che si può ripetere l'esperimento. Intanto si può partire dall'interno dei singoli paesi: unirsi nella battaglia dei diritti degli immigrati. Più siamo e più potere avremo per rovesciare il sistema. E' il sistema che ci ha uniti tutti. Con la solidarietà riusciremo a rovesciarlo e vivere finalmente liberi dalle catene.Bisogna guardarsi intorno e capire dove si vuole andare. Se si vuole scegliere dove andare bisogna guidarselo da sè il pullman. Altrimenti si può lasciarsi guidare dalla borghesia. Temo non ci sia da fidarsi però.