la luna nera

UN FUTURO PIU' NERO


Leggendo alcuni articoli di Riccardo Barlaam, giornalista del Sole 24 ore che ha una rubrica in Nigrizia, leggo che il continente nero sta facendo progressi importanti. Secondo le stime dell'ultimo African economic outlook Onu-Ua la crescita media del Prodotto interno lordo africano nel 2013 è 4,8% e nel 2014 sarà di 5,3%. Una crescita più vicina alle Tigri asiatiche che all'Occidene in crisi. Questa crisi sta spingendo gli investitori verso il Sud del mondo, ricco di materie prime, petrolio, terre incoltivate e manodopera a basso prezzo. Tutto questo ci porta a fare un parallelismo tra quello che è successo a India, Sud Corea, Malesia e Indonesia e ciò che sta succedendo al Kenya, Uganda, Angola, Ghana, Nigeria, Rwanda e Botswana. E' quello che ci scrive Charles Robertson nel libro The Fastest Billion. Paragona lo stato attuale dei paesi dell'area sub-sahariana a quello di paesi asiatici a metà degli anni '70. L'Africa è l'ultimo continente a giovare della rivoluzione industriale iniziata 200 anni fa. Il Prodotto interno lordo africano passerà da 2mila miliardi di dollari attuali a 29mila miliardi di dollari nel 2050. E' questo il tempo per l'Africa. Nel 2050 in questi paesi africani avremo industrie e istituzioni legali funzionanti, più democrazie e meno regimi autocratici. I leader saranno quelli cresciuti a pane e tecnologia. Incrociamo le dita, insomma!Bisogna però fare in modo che si creino delle industrie di trasformazione partendo dalle materie prime di cui si è pieni, aprire i mercati e fare in modo che i proventi delle risorse naturali e delle industrie estrattive vengano reinvestite sul territorio per creare nuove opportunità di lavoro. Se si farà ciò allora potremo sperare in un futuro un pò più nero.