Punto e a capo
Araba feniceDifferenza fra impiegati e dirigenti
Un tipo sta guidando la macchina, quando a un certo punto capisce di essersi perso.
Avvista un signore che passa per strada, accosta al marciapiede e gli grida:
- Mi scusiii, mi potrebbe aiutare? Ho promesso a un amico di incontrarlo alle due, sono in ritardo di mezz'ora e non so dove mi trovo..
- Certo che posso aiutarla. Lei si trova in un automobile, a 44° 30' 18'' di latidudine Nord e 18° 36' 20' di longitudine Est, sono le 12 e 23 primi e 35 secondi e oggi è lunedi 7 aprile 2008 e ci sono 20,3 gradi centigradi.
- Lei è un impiegato? - chiede quello dentro l'automobile.
- Certamente! Come fa a saperlo?
- Perchè tutto quello che mi ha detto è 'tecnicamente' corretto, ma praticamente inutile. Infatti non so che fare con l'informazione che mi ha dato e mi ritrovo ancora qui perso per strada!
- Lei allora deve essere un dirigente, vero? - risponde stizzito l'impiegato.
- Infatti lo sono. Ma .... da che cosa l'ha capito??
- Abbastanza facile: lei non sa dove si trova, nè come ci è arrivato, nè tanto meno dove andare, ha fatto una promessa che non sa assolutamente mantenere ed ora spera che un altro le risolva il problema; di fatto è esattamente nella merda in cui si trovava prima che ci si incontrasse ...ma adesso, per qualche strano motivo... risulta che la colpa è mia!
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Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.
A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora
ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo
letto
era vicino all'unica finestra della stanza.
L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero
conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del
loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva
sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le
cose che poteva vedere fuori dalla finestra. L'uomo nell'altro letto
cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso
più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i
cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche
giocattolo.
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e
c'era una bella vista della città in lontananza. Mentre l'uomo vicino alla
finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte
della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che
stava passando.
Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla. Con gli
occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il
bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto
pacificamente nel sonno.
L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via
il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva
spostarsi nel letto vicino alla finestra. L'infermiera fu felice di fare
il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per
la prima volta il mondo esterno..Si sforzò e si voltò lentamente per
guardare
fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro
bianco.
L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico
morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella
finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il
muro 'Forse, voleva farle coraggio. ' disse. Vi è una tremenda felicità
nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un
dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Se vuoi
sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare..
Oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.
L'origine di questa lettera è sconosciuta, ma porta fortuna. Non tenere
questa lettera, spediscila agli amici ai quali vuoi augurare buona
fortuna....
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Ciò che mi piace, in questa fase della mia vita, è la mancanza/assenza di quell'amarezza che ogni esperienza negativa inevitabilmente comporta: segno/ferita/graffio che sanguinano....stavolta niente "sangue", non sono nemmeno cicatrici, c'è dentro di me un "rilievo" quasi impercettibile di cui devo tener conto, ma senza animosità, rabbia, o, peggio, dolore. Certo devo profondamente riflettere, finalmente crescere, definitivamente archiviare quelle "pratiche" che comportino il coinvolgimento emotivo, la passione, il trasporto...non ho più l'età! E poi la vita incalza e "c'è tutto un mondo fuori", è primavera, sono sollevata e contenta!
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Non dando niente per certo e tutto per incerto, mi vengono quei dubbi che non avrei mai creduto potessero "turbarmi" (si fa per dire, niente ormai mi turba): guardo tutti con una diffidenza che sconfina nell'impossibilità di intrattenere alcun rapporto interpersonale di qualsiasi natura. Ma le persone sono come sembrano oppure recitano tutti una parte? Ed io? Non recito un copione, nemmeno una parte, ma devo pur proteggermi dalle iene, dai serpenti, dalle divinità, dai falsi amici, dai veri nemici, da attori consumati o non. Ho sviluppato il "sesto senso" che mi fa trillare tutti gli allarmi quando gli ingannatori cercano di fregarmi....NON CI CASCO PIU'! Fino a poco tempo fa, nonostante la diffidenza che è iscritta nel mio DNA, affrontavo le persone, i rapporti, i sentimenti (che inevitabilmente comportano) con "innocenza", quasi infantile...per cui credo di aver regalato momenti di "maligna" ilarità a chi intratteneva rapporti con me...quante risate si saranno fatte! Immagino le "nuvolette" che scaturivano dalle loro menti contorte e malefiche: "Questa è scema, cretina, credulona...posso rigirarmela come voglio". Devo dunque ringraziarle per avermi "svegliata" e resa, adesso, dura ed invincibile.....GRAZIE.....E' vero che non si finisce mai di imparare e quando si disvela la verità è quasi un sollievo, di sicuro una conquista positiva.
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Bellissimo viaggio! Dolcissime colline e borghi medioevali o rinascimentali, pinacoteche chiese e musei. Cene, brindisi, un'allegria tra il vero ed il falso, ma tutto OK!
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Inviato da: bellanapoli1
il 19/05/2008 alle 11:26
Inviato da: mercuzio64
il 19/05/2008 alle 11:11
Inviato da: maripos52
il 15/05/2008 alle 19:57
Inviato da: topolino1965
il 15/05/2008 alle 13:03
Inviato da: maripos52
il 14/05/2008 alle 09:51