Through the Wire

Raccontarmi


Non so. Aprire il blog è un pò come tornare a casa, un piccolo piacere da assaporare lentamente mentre la pagina si carica per poi scoprire che comunque nessuno ti ha considerato 
 Ma come dicevo nel primo post, non mi interessa quanti guarderanno o commenteranno, ho bisogno di ricominciare a scrivere io, voglio mettermi in gioco di nuovo, riprendere da dove ho lasciato. E sinceramente non è facile, l'ispirazione non mi sopraggiunge che a notte fonda quando ho mille cose per la testa, parole la trapassano completamente, la travolgono; discorsi che faccio da sola al buio, con persone che conosco e stimo. La loro figura si erge dal fondo del letto come un piccolo fumo, un'entità aerea che aleggia tranquilla fino al mio fianco e si sdraia vicino a me a contar le stelle, a parlare insieme a quelle. Mi stan vicino, mi consolano ogni tanto, riescono a strapparmi un sorriso. Quando però rompo quel filo invisibile involontariamente, quando quel contatto, seppur fittizio, cessa di esistere e torno a rendermi conto che parlo con me stessa, tutto torna com'era. Torna il silenzio. E mi avvolge tutta come una scarna coperta in una notte d'inverno. Sono ancora quella bambina che si rannicchiava su se stessa nel buio e si raccontava storie per addormentarsi.