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Iblīs

Post n°43 pubblicato il 04 Settembre 2014 da Lycantropos

Iblīs (in arabo: إبليس) è il nome con cui nell'Islām viene indicato il diavolo.


Origine del termine

È probabile che il nome di Iblis derivi dal termine greco Διάβολος (diábolos)[1] ma non mancano alcuni filologi arabi[2] che hanno suggerito una differente origine del termine Iblīs, individuandolo nella radice araba <b-l-s>, quindi ublisa, in quanto Iblīs "non ha nulla da aspettarsi (ublisa) dalla grazia di Dio".[3]
Una cauta attenzione merita la somiglianza fonetica col termine greco ὕβρις (hybris) [4] che significa letteralmente "tracotanza", "eccesso", "superbia", “orgoglio” o "prevaricazione".




Caratteristiche

Iblīs sarebbe stata una creatura vicina ad Allāh, a Lui disubbidiente quando, dopo la creazione dell'uomo, sarebbe stato ordinato a tutte le creature di adorarlo, in quanto creatura perfetta fra tutte.
Iblīs rifiutò di farlo per gelosia nei confronti dell'uomo[5]:
« Eppur Noi vi abbiam stabiliti sulla terra e v'abbiam dato i mezzi per viverci: quanto poco siete riconoscenti!
Eppure vi abbiam creati, poi vi abbiam formati, poi abbiam detto agli angeli: "Prostratevi avanti ad Adamo!"
E si prostrarono tutti, eccetto Iblīs, che tra i prostrati non fu.
E disse Iddio: "Che cosa t'ha impedito di prostrarti, quando Io te l'ho ordinato?"
E quegli rispose: "Io sono migliore di lui. Me Tu creasti di fuoco e lui creasti di fango!" »
(Corano, VII:10-12, trad. di A. Bausani)
Per l'Islam infatti non esiste un Bene che sia avulso da Allāh. Il Bene non è altri che Allāh. Fare dunque il Bene combacia perfettamente con l'ubbidire ai comandi divini, fare la sua volontà. Fare il Male, per converso, è disubbidire a Dio, non adeguarsi alla Sua volontà.
Nella tradizione islamica, quindi, il perfetto malvagio è Iblīs, mentre il perfetto credente è Abramo (nella tradizione islamica Ibrāhīm) che, senza indugiare, ubbidì a un ordine divino per quanto apparentemente insensato: l'uccisione di suo figlio che la tradizione islamica indica in Ismaele/Ismāʿīl o Isacco/Isḥāq.
Come è noto, Dio fermò il padre prima dell'atto fatale, soddisfatto della pronta ubbidienza del suo devoto. Abramo, per la sua totale sottomissione al volere divino (islam), è ricordato come perfetto esempio di credente dai musulmani.

Epiteti

Il nome di Iblis può essere evocato in modo non esplicito facendo uso di epiteti che lo caratterizzano. Tra questi:
"il sussurratore" (waswas), sulla base della sura 114, in cui si chiede aiuto a Dio "contro il male del sussurratore furtivo che sussurra nel cuore degli uomini";
"il lapidato" (rajīm), con allusione alla lapidazione che viene inscenata durante i riti del pellegrinaggio.



http://it.wikipedia.org/wiki/Ibl%C4%ABs



 
 
 
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