RITUALI D'AMORE
LE LETTURE VANNO BENE PER AVERE UN’IDEA SUL DA FARSI. MA CIÒ CHE CONTA È LA MESSA IN PRATICA, NEL FARE QUOTIDIANO, DI QUELLO CHE ABBIAMO COMPRESO E APPRESO. E ANCOR DI PIÙ RENDERE PARTECIPI GLI ALTRI DELLE NOSTRE CONQUISTE E DELLE NOSTRE REALIZZAZIONI. UNA PRECISAZIONE: NON È CULTURA, È IL MIO VISSUTO QUOTIDIANO. VI RICORDO( A TUTTI ) CHE UNA MANGUSTA TIENE A BADA 7 SERPENTI !! NON SOLO IN SENSO LETTERALE..
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Iscritta alla S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori)
- sezione-
(autrice e compositrice) e sezione OLAF (letteratura - autrice)
Usa..
la mia carne per farne cibo..
usa le mie braccia..per accarezzarti..
usa la mia schiena..per perderti tra le sue calde pieghe..
usa..la mia bocca ..le mie labbra..la mia lingua ..la mia saliva..
per saggiarne il fondo,usa il mio sguardo..
per scioglierti nelle tue riserve..
usa le mie cosce,come colonne al tuo corpo mentre penetri..
con dolcezza ma deciso dentro di me..
mentre il tuo bacino
si adagia sul mio sapiente nei movimenti
come ritrovati da tempi senza data..
usa..usami..e penetrami fino ad arrivarmi all'anima,
schiava e padrona di questo amore..pronta ad accoglierti..
ma..non svegliarmi..mai..
e io..non potro mai essere di un altro..
siamo in un emozione solo nostra..
davanti ad uno specchio..
che ci rimanda solo l'immagini ..
che riconosciamo che costruiamo dentro..noi..
in una girandola di attimi infiniti..di allegria e gioia..sempre
(da...Emozioni Rubate-A-D.G.)
Ricordo bene quella paura infantile.
Scansavo le pozzanghere,
specie quelle recenti, dopo la pioggia.
Dopotutto qualcuna poteva non avere fondo,
benché sembrasse come le altre.
Farò un passo e d'improvviso sprofonderò tutta,
comincerò a volare verso il basso
e ancora più in giù verso il basso,
verso le nuvole riflesse
e forse anche oltre.
Poi la pozzanghera si asciugherà,
si chiuderà su di me,
ed eccomi rinchiusa per sempre
dove con un grido non arrivato in superficie.
Solo in seguito ho capito:
non tutte le brutte avventure
rientrano nelle regole del mondo
e se anche lo volessero,
non possono accadere."
(La pozzanghera - Wislawa Szymborska)
ALLEGRA GIOIA
Il tempo passa..
su..tutto di noi..
tra la pelle del viso..
tra le pieghe del corpo..
ci appanna..lo sguardo..
ci trascina verso..l'ignoto..
verso il viaggio sconosciuto..
Mentre..tutto cambia..attorno..
nessun..tempo..silenzioso..rumoroso..
può nulla contro i ricordi del cuore..
le storie più cariche di passioni..
il tempo..passa..l'amore no..
Noi..rimaniamo..come ci ricordano..gli altri..
Il tempo..fugge..lasciando dietro di se..
i nostri passi..le parole..ascolta..
questo tempo ora ti parla di me..
(da..Notti Silenziose-A.D.G.)
Tutti i germogli crescono, chi più e chi meno, ma quando diventano splendidi e ricchi di luce, qualcuno finisce per appassire, e si ha paura di perderlo per sempre, di non vedere più la sua luce... Se appassisce un germoglio della famiglia, la vita non cadrà, perché quei germogli sono numerosi e non ti lasceranno mai da solo... Se appassisce un germoglio dell'amicizia, non sempre tutti aiuteranno la vita a tenersi in piedi, ma non dovrai temere, perché subito nasceranno nuovi germogli... Se appassisce un germoglio dell'amore, non cadrà la vita, perché la famiglia e l'amicizia non ti lasceranno. Se appassisce un germoglio dell'amore, ne nascerà un altro, ma quello che hai perso non si cancellerà mai dalla vita ed il cuore ne porterà ricordo per sempre. Copyright ©
A1
Il tempo passa..su..tutto di noi..
tra la pelle del viso..
tra le pieghe del corpo..ci appanna..lo sguardo..ci trascina verso..l'ignoto..verso il viaggio sconosciuto..Mentre..tutto cambia..attorno..nessun..tempo..silenzioso..rumoroso..può nulla contro i ricordi del cuore..le storie più cariche di passioni..il tempo..passa..l'amore no..Noi..rimaniamo..come ci ricordano..gli altri..Il tempo..fugge..lasciando dietro di se..i nostri passi..le parole..ascolta..questo tempo ora ti parla di me..
(da..Notti Silenziose-A.D.G.)
Sono una maledizione i tuoi capelli
che mi avvolgono come lingue nere,
sono una maledizione i tuoi occhi
che mi lasciano affogare in un mare senza fondo,
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Dagli errori si impara.
Ce ne cibiamo come da un lauto banchetto, gustoso, succulento.
Sono pietanze raccapriccianti, eppure ai nostri occhi o alle nostre papille gustative, quella nausea sembra...Appetitosa.
E non aspettiamo altro. Non facciam che inventarci nuovi modi per darci un senso, e nutrirci di quel putrido veleno.
Poi, quando per un po' siamo sazi, piangiamo. Ci abbandoniamo alla crisi d'astinenza che segue, con lacrimosa gioia.
Non ha senso, in effetti. Eppure è così che funziona.
E vomitare quei succhi gastrici fa male, fa rabbia. Ed è con rabbia che rimettiamo al mondo quel male che ci devasta.
Ma più fa male, più siamo contenti. O no? Beh, considerando che nel giro di poco tempo saremo di nuovo allo stesso punto, direi di si.
Non è da capire.
E' da accettare.
E si. Sono una fottuta arrogante. Me lo posso permettere.
Ci sono volte in cui vorrei avere la forza di uccidere con le parole.
Non mi servirebbero armi.
No, non è per niente banale.
Ma tanto è solo questione di tempo. Imparo ogni giorno qualcosa di più.(A.D.G.)
Ero io. Ero nebbia, opaca, incorporea, fluttuante sui tasti d'avorio di quello strumento. Si, strumento perchè mezzo di espressione, di ogni piega incandescente che la mia anima prendeva.
Le mie mani, volavano come farfalle, così fragili ed esili, battendo a ritmo su quelle parole difficili da capire, per molti...Parole, senza lettere, cariche di tutti i significati conosciuti. Senza confini, parole senza barriere, perchè slegate ,dal linguaggio.
Ed io. Io avevo avuto il dono di saperle usare. Io, sapevo farle scivolare via, pulite e intatte, da me. Senza macchia, senza corruzioni, nascevano da quegli arti che erano i miei, che conoscevo come tali, specchio di una malattia che mi avrebbe uccisa. Erano rami secchi e pallidi, di un albero troppo giovane, cui l'inverno aveva strappato via la vita ed il calore.Mi nutrivo delle emozioni che la mia musica evocava. Il mio sangue, erano quelle note. I miei respiri, scanditi dalle pause tra una battuta e l'altra.
Ero io.
Ero fragile.
Ero condannata. Ma non era più tempo di paura, per me.
Non temevo più l'inevitabile.
Ero immersa in una quiete rassegnata, fredda, tagliata via.
E quella musica...sapeva consolarmi anche laddove non ce n'era più bisogno.
Alcuni l'avrebbero chiamata "follia", ribattezzando con quel meschino nome, i miei sentimenti, i miei coscienti vaneggiamenti. E sebbene non facessi alcunchè per impedire loro di credere ciò che volevano, dentro quel cuore che ancora indugiava in lenti battiti, sentivo una pena, un rammarico.
Sentivo un rimorso. Mi prendeva la gola, me la chiudeva in un nodo che poteva sciogliersi solo in lacrime. Avrei voluto essere più banale, di quanto in effetti non fossi. Avrei voluto essere come le persone che osservavo. Come le protagoniste di certi libri che avevo letto, negli interminabili pomeriggi che passavo in compagnia di un fuoco spento, mentre il gelo mi entrava nelle ossa rendendole rigide, quasi di ghiaccio...ed a volte, temevo che solo alzandomi in piedi, le avrei mandate in frantumi, insieme alla mia scarsa capacità di movimento.
Avrei voluto chiamare le cose con nomi comuni, senza mai lettere maiuscole all'inizio. Avrei voluto accontentarmi di conoscere anche le ridicolaggini, in grado di riempire tante vite...non la mia.
Ero io. Ero bianca. Ero in attesa, di ricominciare a vivere."
A.D.G. © Copyright 2013
* PS-Non -accetto-..
richieste di amicizia..
non cerco confidenti..
non cerco..amanti..
non cerco complicità..
Sono completamente
SAZIA..avvisati!
"Una ragazza dovrebbe essere due cose:. Classe e favolosa"
(Coco Chanel)
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*
Tocca..
saggia..la mia Anima..
accarezza il suo involucro cosi resistente da sempre per chiunque..
nell'insieme delle membrane dei miei muscoli ,
nervi..fino a riuscire a entrare nelle mie vene..
tra il sangue che si scalda arrivando tra le pieghe del cuore
svegliandolo dal suo letargo
dal suo stato di torpore dal sonno profondo..
Sei...
ora sopra la mia pelle..
ignara incapace di capire cosa avverte..mentre le tue dita..
ci scivolano sopra umide sapendo cosa cercare,cosa vogliono sentire..
Vuoi...
andare oltre..cerchi fessure da esplorare,curioso,voglioso,
Usi...
le labbra, ora incerto,sorpreso della mia accondiscendenza,
acquiescenza, compiacenza,
condiscendenza, docilità, indulgenza, remissività, sottomissione.
Cosi...
mi vuoi..cosi desideravi che fossi..una femmina..che nasconde la donna,
infondo all'Anima..dietro il cuore..
Io...
guarnita,ora solo dalla mia ingordizia..
della gola.. mentre il desiderio di ingurgitare più di
quanto io possa necessitare...si fa forte,
ora condannata in una sfrenatezza e ormai più
senza controllo di me stessa..
La gioia nasce da un sorriso...
Tu..
ne diventi schiavo..
perdendo la memoria, senza più..passato..godi..sfrontato,
di questo presente..usando il corpo come l'unico mezzo per gustare..
per far vivere..i sensi completamente, usando tutto quello che l'istinto..
ti suggerisce..mentre unito a me..ti senti elevare in una nebbia calda..
In...un Peccato immorale nascosto agli occhi di tutti...chiuso in un nodo stretto..
(Peccati ingordi-(A.D.G.)
A.D.G. © Copyright 2013
@
allegra gioia © Copyright 2013
Eri..
vicino,troppo..
tanto da sentire il tuo odore scaldatodall'amore..
Mentre..
mi allontanavo da te, il tuo sguardo,sorpreso ferito,
mi seguiva..è bastato questo per riuscire a fidarmi completamente..
E..
ho iniziato..a spogliare la mia Anima..lasciandomi guidare dai tuoi occhi..
Ti..
ho lasciato avvicinare..certa ormai di quello che desideravi da me..
Mi..
soffiavi sul viso..mi donavi il tuo sorriso..mentre le tue mani..
Mi...
scivolavano sul seno..
lente..troppo lentamente..attimi..trasformati in minuti ..e io immobile in attesa
di udire,sentire, la voce del mio corpo..
tradurre i suoi messaggi confusi,per riuscire a fidarmi completamente ..
E...
divinire una femmina..e aprirmi al tuo sesso..trasformarmi..in quella
unica..porta..che si apre con un unica chiave..ed è in tuo possesso..
Tocca..
saggia..la mia Anima..accarezza il suo involucro cosi resistente da sempre per chiunque..
nell'insieme delle membrane dei miei muscoli ,nervi..fino a riuscire a entrare nelle mie vene..
tra il sangue che si scalda arrivando tra le pieghe del cuore svegliandolo dal suo letargo
dal suo stato di torpore dal sonno profondo..
Sei...
ora sopra la mia pelle..ignara incapace di capire cosa avverte..mentre le tue dita..
ci scivolano sopra umide sapendo cosa cercare,cosa vogliono sentire..
Vuoi...
andare oltre..cerchi fessure da esplorare,curioso,voglioso,
Usi...
le labbra, ora incerto,sorpreso della mia accondiscendenza, acquiescenza, compiacenza,
condiscendenza, docilità, indulgenza, remissività, sottomissione.
Cosi...
mi vuoi..cosi desideravi che fossi..una femmina..che nasconde la donna,
infondo all'Anima..dietro il cuore..
Io...
guarnita,ora solo dalla mia ingordizia.. della gola.. mentre il desiderio di ingurgitare più di
quanto io possa necessitare...si fa forte, ora condannata in una sfrenatezza e ormai più
senza controllo di me stessa..
Tu..
ne diventi schiavo..perdendo la memoria, senza più..passato..godi..sfrontato,
di questo presente..usando il corpo come l'unico mezzo per gustare..
per far vivere..i sensi completamente, usando tutto quello che l'istinto..
ti suggerisce..mentre unito a me..ti senti elevare in una nebbia calda..
In...un Peccato immorale nascosto agli occhi di tutti...chiuso in un nodo stretto..
(Peccati ingordi-(A.D.G.)
La gioia nasce da un sorriso...
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allegra gioia..infatti..
Post n°787 pubblicato il 19 Settembre 2019 da furia19781
Raccontano che un giorno si riunirono in un luogo della terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini. Quando la noia si fu presentata per la terza volta, la pazzia come sempre un po' folle propose: "giochiamo a nascondino!". L'interesse alzò un sopracciglio e la curiosità senza potersi contenere chiese: "a nascondino? di che si tratta?" "é un gioco -spiegò la pazzia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1000000 mentre voi vi nascondete, quando avrò terminato di contare il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco". L'entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'euforia. L'allegria fece tanti salti che finì per convincere il dubbio e persino l'apatia, alla quale non interessava mai niente.... però non tutti vollero partecipare. La verità preferì non nascondersi. Perché se poi tutti alla fine la scoprono? La superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la codardia preferì non arricchirsi. "UNO,DUE,TRE..." -cominciò a contare la pazzia. La prima a nascondersi fu la pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La fede volò in cielo e l'invidia si nascose all'ombra del trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sull'albero più alto. La generosità quasi non riusciva a nascondersi. Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la libertà. Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole. L'egoismo, al contrario trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per sé. La menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non e' vero, si nascose dietro l'arcobaleno!). La passione e il desiderio al centro dei vulcani. L'oblio....non mi ricordo...dove? Quando la pazzia arrivò a contare 999999 l'amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati; finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. "un milione!" - contò la pazzia. E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la passione e il desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'invidia e poté dedurre dove fosse il trionfo. L'egoismo non riuscì a trovarlo: era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la pazzia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la bellezza. Con il dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi. Alla fine trovò un po' tutti: il talento nell'erba fresca, l'angoscia in una grotta buia, la menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'oblio che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino. Solo l'amore non le appariva da nessuna parte. La Pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muovere i rami. Quando, all'improvviso, si udì un grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell'amore! La pazzia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, pregò, implorò, domandò perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida. Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l'amore e' cieco e la pazzia sempre lo accompagna...già..
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