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RITUALI D'AMORE

LE LETTURE VANNO BENE PER AVERE UN’IDEA SUL DA FARSI. MA CIÒ CHE CONTA È LA MESSA IN PRATICA, NEL FARE QUOTIDIANO, DI QUELLO CHE ABBIAMO COMPRESO E APPRESO. E ANCOR DI PIÙ RENDERE PARTECIPI GLI ALTRI DELLE NOSTRE CONQUISTE E DELLE NOSTRE REALIZZAZIONI. UNA PRECISAZIONE: NON È CULTURA, È IL MIO VISSUTO QUOTIDIANO. VI RICORDO( A TUTTI ) CHE UNA MANGUSTA TIENE A BADA 7 SERPENTI !! NON SOLO IN SENSO LETTERALE..

 

« il potere è un gioco per...fatti e cose del passato »

Qual è la migliore immagine della solitudine?

Post n°808 pubblicato il 29 Ottobre 2019 da furia19781
 

 

 

 

 

 

Qual è la migliore immagine della solitudine?

Sarebbe l'immagine di un ragazzo, di circa sette anni,

che gioca da solo nella stanza in affitto e imbiancato con piccoli scatti,

seduto con le sue gambe sottili su un enorme tappeto beige

- fatto di yoga - con una manciata di giocattoli logori che lo circondano. ?

 

Oppure era un pre-adolescente, arcuato e grassoccio,

che vagava sotto il sole caldo e

pioviggine calda attraverso le strade grigie

del contorto e casuale quartiere periferico?

 

O era quello di un adolescente visivamente sano

- arrossito persino - ma rannicchiato nell'alcova della camera da letto

che leggeva alcuni dei suoi romanzi del Nuovo e del Vecchio Mondo

scelti in luce gialla artificiale?

 

O era un giovane sui vent'anni,

che giocava da solo con se stesso nella stanza poco illuminata,

seduto - quasi sdraiato - nella poltrona rossa e ispida,

godendosi le deviazioni pornografiche,

intenzionalmente intenzionato a rilasciare quel liquido bianco viscido?

sull'addome flaccido e caldo e sul nero appena tagliato?

 

O era quello di un adulto che lavorava nel suo cubicolo

- disse l'ufficio - da solo, chino, sofferente di lungimiranza,

mezzo calvo, mezzo paffuto, sotto una luce bianca,

vivendo un sogno ad occhi aperti di irrequietezza?

 

O sarebbe quello di un vecchio che cade (poverino!),

Che borbotta nel cuore della notte, geme per i nomi dei suoi cari,

su una rete sporca e isolato dalle altre stanze,

perché i suoi affetti sono a disagio,

disturbano il sonno discreto degli altri. i residenti?

 

O era un corpo duro, freddo e snello

che si decompone nella bara imbottita e fiorita?

 

Forse nessuna di queste immagini ...

La solitudine non ha volto, ma ha un cuore.

Possiamo sentirlo intorno a noi per tutta la vita.

Non se ne va mai, anche quando stiamo uscendo dalla realtà.

La solitudine, questa fedele e costante compagna,

ci accarezza e ci accarezzerà sempre - a volte teneramente,

a volte in modo aggressivo..già..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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