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RITUALI D'AMORE

LE LETTURE VANNO BENE PER AVERE UN’IDEA SUL DA FARSI. MA CIÒ CHE CONTA È LA MESSA IN PRATICA, NEL FARE QUOTIDIANO, DI QUELLO CHE ABBIAMO COMPRESO E APPRESO. E ANCOR DI PIÙ RENDERE PARTECIPI GLI ALTRI DELLE NOSTRE CONQUISTE E DELLE NOSTRE REALIZZAZIONI. UNA PRECISAZIONE: NON È CULTURA, È IL MIO VISSUTO QUOTIDIANO. VI RICORDO( A TUTTI ) CHE UNA MANGUSTA TIENE A BADA 7 SERPENTI !! NON SOLO IN SENSO LETTERALE..

 

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SEMINATRICE...♕

Post n°1813 pubblicato il 19 Giugno 2024 da furia19781
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Tesoro del Naufragio Perduto

In un tempo lontano, quando le mappe erano disegnate a mano

e i pirati solcavano gli oceani, c'era un capitano di nome Elara.

Era una donna coraggiosa,

con gli occhi scintillanti di avventura e il cuore pieno di desiderio

di scoprire tesori nascosti.

Elara aveva sentito parlare di un naufragio misterioso,

una nave carica di ricchezze che si era persa nei meandri dell'oceano.

La leggenda diceva che il suo carico fosse così prezioso

che chiunque lo trovasse sarebbe diventato il più ricco dei pirati.

Con la sua ciurma fedele, Elara salpò verso l'orizzonte.

Le onde la cullavano mentre seguiva la rotta tracciata sulla vecchia mappa.

Attraversarono tempeste, affrontarono mostri marini e sfidarono il destino.

Ma Elara non si arrese mai.

Dopo settimane di navigazione, finalmente avvistarono un'isola remota.

Era desolata, con palme contorte dal vento e scogli affilati.

Ma Elara sapeva che sotto la superficie c'era qualcosa di straordinario.

La ciurma scese a terra, scavando nella sabbia e tra le rocce.

E lì, proprio come nella

leggenda, trovarono i resti di una nave. Il legno era marcio,

ma i tesori erano ancora lì:

gioielli scintillanti, monete d'oro e oggetti incisi con antichi simboli.

Elara esultò. Avevano trovato il tesoro del naufragio perduto!

Ma la sfida non era finita. La mappa indicava un'altra isola,

più lontana e pericolosa. Doveva essere lì che si nascondeva il cuore del tesoro.

Così, con il vento tra i capelli e il mare che li chiamava,

Elara e la sua ciurma salirono di nuovo a bordo della loro nave.

Attraversarono acque infestate da sirene e attraversarono grotte oscure.

Alla fine, raggiunsero l'isola proibita.

Lì, nel cuore della giungla, trovarono un tempio antico.

Le pareti erano coperte di geroglifici e le stanze piene di trappole.

Ma Elara non si fermò. Seguì le indicazioni della mappa,

risolvendo enigmi e superando ostacoli.

Alla fine, nel santuario interno, trovarono il tesoro.

Era un calice d'oro, inciso con stelle e lune.

Si diceva che avesse il potere di concedere la vita eterna.

Elara lo prese tra le mani, sorridendo. Aveva vinto.

Ma la vera ricchezza non era nel calice.

Era nell'avventura, nell'amicizia della sua ciurma e nel coraggio di cercare oltre

l'orizzonte. E così, Elara tornò alla sua nave,

il calice al sicuro nel suo scrigno.

Aveva trovato il tesoro, ma il vero tesoro era stato il viaggio stesso.©

 

 
 
 
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