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RITUALI D'AMORE

LE LETTURE VANNO BENE PER AVERE UN’IDEA SUL DA FARSI. MA CIÒ CHE CONTA È LA MESSA IN PRATICA, NEL FARE QUOTIDIANO, DI QUELLO CHE ABBIAMO COMPRESO E APPRESO. E ANCOR DI PIÙ RENDERE PARTECIPI GLI ALTRI DELLE NOSTRE CONQUISTE E DELLE NOSTRE REALIZZAZIONI. UNA PRECISAZIONE: NON È CULTURA, È IL MIO VISSUTO QUOTIDIANO. VI RICORDO( A TUTTI ) CHE UNA MANGUSTA TIENE A BADA 7 SERPENTI !! NON SOLO IN SENSO LETTERALE..

 

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allegra gioia..libero pensiero

Post n°657 pubblicato il 16 Luglio 2018 da furia19781
 

 

 

 

La solitudine: bisogna essere molto forti per amare la solitudine;

bisogna avere buone gambe e una resistenza fuori del comune;

non si deve rischiare raffreddore, influenza o mal di gola;

non si devono temere rapinatori o assassini;

se tocca camminare per tutto il pomeriggio o magari per tutta la sera

bisogna saperlo fare senza accorgersene; da sedersi non c'è;

specie d'inverno; col vento che tira sull'erba bagnata,

e coi pietroni tra l'immondizia umidi e fangosi;

non c'è proprio nessun conforto, su ciò non c'è dubbio,

oltre a quello di avere davanti tutto un giorno e una notte

senza doveri o limiti di qualsiasi genere. Il sesso è un pretesto.

Per quanti siano gli incontri - e anche d'inverno,

per le strade abbandonate al vento,

tra le distese d'immondizia contro i palazzi lontani, essi sono molti

- non sono che momenti della solitudine;

più caldo e vivo è il corpo gentile che unge di seme e se ne va,

più freddo e mortale è intorno il diletto deserto;

è esso che riempie di gioia, come un vento miracoloso,

non il sorriso innocente o la torbida prepotenza di chi poi se ne va;

egli si porta dietro una giovinezza enormemente giovane;

e in questo è disumano, perché non lascia tracce, o meglio,

lascia una sola traccia che è sempre la stessa in tutte le stagioni.

Un ragazzo ai suoi primi amori altro non è che la fecondità del mondo.

È il mondo che così arriva con lui; appare e scompare,

come una forma che muta. Restano intatte tutte le cose,

e tu potrai percorrere mezza città, non lo ritroverai più;

l'atto è compiuto, la sua ripetizione è un rito.

Dunque la solitudine è ancora più grande se una folla intera attende il suo turno:

cresce infatti il numero delle sparizioni - l'andarsene è fuggire

- e il seguente incombe sul presente come un dovere,

un sacrificio da compiere alla voglia di morte. Invecchiando,

però, la stanchezza comincia a farsi sentire,

specie nel momento in cui è appena passata l'ora di cena,

e per te non è mutato niente; allora per un soffio non urli o piangi;

e ciò sarebbe enorme se non fosse appunto solo stanchezza,

e forse un po' di fame. Enorme, perché vorrebbe dire

che il tuo desiderio di solitudine non potrebbe esser più soddisfatto,

e allora cosa ti aspetta, se ciò che non è considerato solitudine

è la solitudine vera, quella che non puoi accettare?

Non c'è cena o pranzo o soddisfazione del mondo,

che valga una camminata senza fine per le strade povere,

dove bisogna essere disgraziati e forti, fratelli dei cani

Da Trasumanar e organizzar, 1971

Pier Paolo Pasolini, "Versi del testamento"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pier Paolo Pasolini, "Versi del testamento"

 

 

 

 

 

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