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La censura del Sindaco Ferrara

Post n°216 pubblicato il 10 Febbraio 2011 da maiden.casoria
 

Nell’antica Roma la figura del censore era di gran prestigio. Poteva essere ricoperta, addirittura, solo da chi fosse di estrazione patrizia. Era un magistrato il cui compito era quello di censire: stabiliva in quali giorni i cittadini dovevano recarsi nel Campo Marzio per dichiarare il proprio reddito, controllava le opere pubbliche e gli appalti, vigilava sui costumi pubblici e privati.

C’è ancora un altro significato del termine: censore quale antico funzionario statale o  anche rappresentante ecclesiastico incaricato di esaminare le opere destinate alla pubblicazione o alla rappresentazione, al fine di garantirne il carattere non offensivo nei confronti delle istituzioni e della morale. Insomma evitare che potessero essere rese pubbliche notizie scomode per il potere. Una sorta di Masi (funzionario di Silvio) per “Vieni Via con me”, l’apprezzato programma di Rai tre con Fazio e Saviano. Che la trasmissione sia smaccatamente anti-berlusconiana lo si comprende da subito, fin dalle prime battute. Che oramai l’ultimo angolo di TV non controllata dal Piacione Nazionale sia Rai tre, è altrettanto evidente.

Ma a Casoria cosa si può fare e cosa non si può fare? Cosa si può dire e cosa non si può dire? Il Sindaco, tal dott. Stefano Ferrara si candida a censore nella seconda accezione. Probabilmente è forte lo spirito di emulazione con il suo proprietario di partito. “Non leggete i giornali, sono tutti di sinistra”, “Non guardate le trasmissioni che mi contestano, sono spazzatura”, “Aboliamo la magistratura che mi indaga e mi condanna”.

Criticare il Sindaco pubblicamente, in uno spazio telematico non è più possibile. Essere primo cittadino significa essere della gente, mettersi a disposizione del territorio, ascoltare le lamentele dei fratelli Casoriani, condividere, supportare ed aiutare a superare le difficoltà, rendere migliore la Città.

Ebbene, quindici giorni fa, una nostra giornalista ha pubblicato un mirabile articolo intitolato “Molto fumo e niente arrosto”, in cui si indignava per l’ennesima sceneggiata politica dell’attuale amministrazione. E’ stata inaugurata una biblioteca senza scaffali e libri e anziché provare profondo imbarazzo, il sindaco ha organizzato un incontro per rendere partecipe la cittadinanza di questa cosa. Solitamente le sconfitte non si festeggiano, a Casoria si. L’articolo della dott.ssa Milano è stato molto apprezzato e poiché dubito che il Sindaco legga le nostre pagine, un po’ perchè indaffarato ad inaugurare ed a presenziare, un po’ perché siamo considerati da chi gli è vicino solo un giornaletto di quartiere da quattro soldi, ho pensato bene di pubblicarlo sulla sua bacheca facebook, visto che oramai Ferrara ha un suo blog, una pagina su twitter, oltre naturalmente al già citato social network protagonista della querelle.

Il Sindaco telematico, per essere ancora più vicino alla gente. Nessuna risposta, nessun commento al mio post, anzi in poche ore si è proceduto alla detersione della sua bacheca con tanto di cancellazione del post ed epurazione del sottoscritto dalla lista dei suoi “amici”. Ha forse deciso di essere il Sindaco di tutti i Casoriani meno uno? O forse vuole essere il Sindaco solo di chi gli tesse le lodi? Queste righe potrebbero apparire come lo sfogo personale di un giovane iracondo. Non ci sarebbe modo più sbagliato di interpretarle. La censura è la tomba della democrazia e del libero pensiero. Se si inizia, già a livello comunale, a tappare la bocca  all’ultimo dei peggiori giornalisti, quale mi definisco, allora non so cosa possa attendere le future generazioni.

Il Sindaco ha imparato bene  a pilotare la comunicazione a suo favore. Campeggiano infatti sulla sua pagina i secchi no alla centrale a Biomasse. Ecco alcuni link-slogan pubblicati: “Centrale elettrica alimentata a biomasse. Il secco no del Sindaco alla costruzione dell’impianto”; “Casoria: Centrale alimentata a biomasse. Il secco no del Sindaco alla costruzione” e così si prosegue per un po’. Non entro nel merito della decisione del governo cittadino che potrebbe anche, a mio parere, essere cosa buona e giusta. Di sicuro il contraddittorio non è il pezzo forte del capo del consesso Casoriano. Che si sia reso conto della colossale figuraccia? Se così fosse sarei ben lieto di non essere pìù un suo “amichetto telematico”.

Le critiche pesano come macigni quando sono supportate dai fatti e non si può che tacere. Opportuno sarebbe prendere atto delle malefatte, delle teatrali prese in giro, evitare di attorniarsi di commedianti che svolazzano su Casoria come falchi in attesa dell’occasione, evitare di assumere atteggiamenti e toni da duce.

Sul volto dei Casoriani si legge la sfiducia in questa amministrazione che segue ad anni di malgoverno socialista. In termini poco aulici e forbiti non si sa più che pesci prendere.

I membri del Consiglio Comunale continuano ad essere gli stessi che ci hanno portato a questo punto di non ritorno, pronti a cedere alla tentazione di un assessorato o di una poltrona da dirigente. Quante volte è cambiata la giunta comunale in questi due anni? Il Sindaco dovrebbe rispondere del perpetuo turn-over dinanzi alla cittadinanza, con una conferenza stampa, strumento a lui tanto caro, o rilasciando un’intervista ai giornali locali. A tutta la stampa Casoriana, non solo al compiacente giornalista.  Probabilmente, in cuor nostro, abbiamo già tutte le risposte, ma il confronto fa crescere ed anche eventualmente cambiare posizione. Facciamo in modo, inoltre che tutti possano essere partecipi della vita politica di questa città, a cominciare dai Consigli Comunali al pomeriggio, così che i lavoratori, liberi dai fisiologici impegni diurni, possano vedere finalmente all’opera i loro rappresentanti, constatare con mano propria l’operato di quanti stanno guidano questa  scassata macchina amministrativa verso la rottamazione.

Domenico Bovienzo

 
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