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Creato da maidirmai_2007 il 01/12/2007
Parole disilluse che si inseguono
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BASTA!
DONNA VIRTUALE
La mente vaga come impazzita
Sotto la pelle mille spilli
roventi
Sul corpo le carezze delle tue mani invadenti
Una sensualità riscoperta non
più sopita
Insegui sognante la passione atavica
di un amore ancestrale
L’isola deserta in cui lasciarti cullare
dal sole, dal vento e dalla bramosa frenesia
di un compagno dolce e brutale
Sogni affidati a parole in un mondo virtuale
La mano si alza a lenire l’ardore di un seno trascurato
La paura che la voglia possa essere esistenziale
Titubante ti guardi attorno
Orpelli e doni di un amore sfiorito
L’angoscia di non saper trovare
di non saper osare, di non poter rinunziare
L’ardore divampa, il desiderio
esplode
la mente cerca il coraggio
di saper provare
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Ad un'amica virtuale
Dita che si contorcono si tormentano in silenzio
I denti affondano sulle labbra a farti sentire vivo
le righe si susseguono nere su uno sfondo bianco
sai che lì dietro quello schermo informe la sua mente ansima
le sue labbra soffrono
tu non osi rompere il silenzio
la sua immagine danza dentro di te
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Il senso delle cose
Chissà se stasera quando sceglievo questo titolo non ero enormemente influenzato da quella disquisizione sulla forma dell'acqua che ci ha regalato Camilleri.
Stavo riflettendo sugli anni passati a studiare filosofia greca, a quegli autori che per primi ci lasciarono il senso del vivere comune, del saper capire che non c'è libertà nell'invadere gli spazi altrui, che solo il rispetto degli altri e di noi stessi è vera libertà. Rispettare gli altri e noi stessi non significa rispettare il mondo l'ambiente in cui viviamo? rispettare gli altri non significa capire se esiste una dimensione diversa da quella privata? Esiste qualcosa al di là ed al di sopra dell'ego? Il vivere, il partecipare a manifestazioni, a momenti di vita comune con persone più o meno conosciute, ma comunque da rispettare perchè persone non è parte della nostra vita?
Siamo riusciti ad isolarci in una torre d'avorio? No, non penso sia possibile! Solo il provvedere ai nostri bisogni ci porta ad interaggire con altri ed a pensare che oltre al mio ed al suo possa esistere una dimensione in cui si debba usare questo strano pronome o aggettivo che sia che è nostro. Sì nostro: di tutti e per questo se è di tutti non è di esclusiva proprietà di nessuno, ma allo stesso tempo non è di nessuno.
oggi ricordando le poche nozioni di diritto amministrativo che ho dovuto studiare, mi sono ritrovato in mezzo ad una discussione che aveva al centro l'operato dei Sindaci e le loro responsabilità civili e penali nei confronti dei cittadini e dei beni amministrati.
Parlando mi venivano fuori tre idee che vi pregherei di valutare e secondo me andrebbero valutate non solo da chi amministra, ma da tutti in quanto parte di una comunità.
Se uso il mio potere pubblico per danneggiare un privato abuso del mio potere e mi pare che il nostro codice penale consideri questo un reato.
Se uso il mio potere pubblico per arrecare vantaggio a me stesso o ad un privato commetto un altro tipo di abuso; mi pare che sempre il codice civile parli di peculato e che anche questo venga stigmatizzato come un reato perseguibile d'ufficio.
Il Comune o comunque l'ente pubblico se non mi ricordo male gode nei confronto della legge e del suo amministratore degli stessi diritti di un minore sottoposto a tutela e dovrebbero ricadere sull'amministratore gli stessi obblighi e responsabilità del tutore non le millantate immunità che vogliono ingigantire i nostri politici.
Non è perseguibile chi nell'esercizio del proprio mandato si adoperi senza dolo per l'interesse comune e comunque commetta in questo esercizio colpe verso altri soggetti senza l'intezione espressa di causarli. Possiamo perdonare, cafonaggine, mala educazione, codardia, ruffianismo, incapacità, ma non disonesta, desiderio di circonvenzione, utilizzo a proprio uso e consumo di risorse destinate al bene comune. l'arroganza del potere ha bisogno di un limite e gli unici che possono dire basta sono i cittadini.
Quante volte ho farneticato sul modo di dare forza e sostanza ad un messaggio di tale tipo, MA RISULTA IMPRESA ARDUA E DIFFICILE. nonostante tutto sono convinto che il web possa dare una mano e se i cittadini protestando sono riusciti a dar voce e spazio a manifestazioni come quelle leghiste perchè non dovrebbero riuscire a dar voce alla propria voglia di essere governati ed amministrati con onestà?
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Allegoria per un'eterea presenza
![](http://i167.photobucket.com/albums/u146/A_MiMee/Passion.gif)
Eterea presenza, un dolce broncio da bambina
A volte vicina sento la tua testa poggiarsi sulle mie dita
Poi fuggi quasi inorridita da un contatto cercato, bramato
Mille nuvole si addensano dietro i tuoi occhi
Il temporale dei sentimenti
La voglia di fuggire di rompere le sbarre
di questa gabbia che ami
di spezzare la catena che ti lega
Ti volti indietro, lo sguardo chino sul tuo nido
due implumi aspettano lamentosamente il frutto del tuo gozzo
Davanti a te l’azzurro del cielo, spazi infiniti
dispiegare le ali, lasciarsi cullare dal vento
Un sogno lungamente agognato, il cuore che batte in gola
reclini la testa sul petto immacolato
L’occhio si offusca
lentamente torni indietro
a beccare da una
mangiatoia che ormai odi
un pasto che ha sempre lo stesso sapore
Il trespolo occupato da un signore
che canta sempre la stessa canzone
un cinguettio allegro sul davanzale
un passero appare
sembra invitarti a volare
alzi la testa ti guardi attorno
uno sbattere d’ali
uno strappo al piede
un triste ritorno
un amico che vola via
Inviato da: ginevra1154
il 02/10/2013 alle 19:39
Inviato da: pippy690
il 30/06/2008 alle 22:40
Inviato da: pippy690
il 21/05/2008 alle 22:55
Inviato da: maidirmai_2007
il 21/05/2008 alle 01:27
Inviato da: pippy690
il 20/05/2008 alle 23:41