Riflettendo e ...io

Il senso delle cose


Chissà se stasera quando sceglievo questo titolo non ero enormemente influenzato da quella disquisizione sulla forma dell'acqua che ci ha regalato Camilleri.Stavo riflettendo sugli anni passati a studiare filosofia greca, a quegli autori che per primi ci lasciarono il senso del vivere comune, del saper capire che non c'è libertà nell'invadere gli spazi altrui, che solo il rispetto degli altri e di noi stessi è vera libertà. Rispettare gli altri e noi stessi non significa rispettare il mondo l'ambiente in cui viviamo? rispettare gli altri non significa capire se esiste una dimensione diversa da quella privata? Esiste qualcosa al di là ed al di sopra dell'ego? Il vivere, il partecipare a manifestazioni, a momenti di vita comune con persone più o meno conosciute, ma comunque da rispettare perchè persone non è parte della nostra vita?Siamo riusciti ad isolarci in una torre d'avorio? No, non penso sia possibile! Solo il provvedere ai nostri bisogni ci porta ad interaggire con altri ed a pensare che oltre al mio ed al suo possa esistere una dimensione in cui si debba usare questo strano pronome o aggettivo che sia che è nostro. Sì nostro: di tutti e per questo se è di tutti non è di esclusiva proprietà di nessuno, ma allo stesso tempo non è di nessuno.oggi ricordando le poche nozioni di diritto amministrativo che ho dovuto studiare, mi sono ritrovato in mezzo ad una discussione che aveva al centro l'operato dei Sindaci e le loro responsabilità civili e penali nei confronti dei cittadini e dei beni amministrati.Parlando mi venivano fuori tre idee che vi pregherei di valutare e secondo me andrebbero valutate non solo da chi amministra, ma da tutti in quanto parte di una comunità.Se uso il mio potere pubblico per danneggiare un privato abuso del mio potere e mi pare che il nostro codice penale consideri questo un reato.Se uso il mio potere pubblico per arrecare vantaggio a me stesso o ad un privato commetto un altro tipo di abuso; mi pare che sempre il codice civile parli di peculato e che anche questo venga stigmatizzato come un reato perseguibile d'ufficio.Il Comune o comunque l'ente pubblico se non mi ricordo male gode nei confronto della legge e del suo amministratore degli stessi diritti di un minore sottoposto a tutela e dovrebbero ricadere sull'amministratore gli stessi obblighi e responsabilità del tutore non le millantate immunità che vogliono ingigantire i nostri politici.Non è perseguibile chi nell'esercizio del proprio mandato si adoperi senza dolo per l'interesse comune e comunque commetta in questo esercizio colpe verso altri soggetti senza l'intezione espressa di causarli. Possiamo perdonare, cafonaggine, mala educazione, codardia, ruffianismo, incapacità, ma non disonesta, desiderio di circonvenzione, utilizzo a proprio uso e consumo di risorse destinate al bene comune. l'arroganza del potere ha bisogno di un limite e gli unici che possono dire basta sono i cittadini.Quante volte ho farneticato sul modo di dare forza e sostanza ad un messaggio di tale tipo, MA RISULTA IMPRESA ARDUA E DIFFICILE. nonostante tutto sono convinto che il web possa dare una mano e se i cittadini protestando sono riusciti a dar voce e spazio a manifestazioni come quelle leghiste perchè non dovrebbero riuscire a dar voce alla propria voglia di essere governati ed amministrati con onestà?