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2^ TAPPA: PARCHEGGIO AUTOGRILL (AUT.) - MONACO DI BAVIERA (GER.)

Post n°79 pubblicato il 28 Giugno 2010 da Manciu84
 

18.07.2009

 

Seconda tappa: parcheggio autogrill (Aut.) – Monaco di baviera (Ger.)

 

Ore 9:45, partenza.

 

Dopo una bella dormita, puntuali come un orologio svizzero, alle 8:00 siamo già in piedi. Rapida colazione, pulizia personale e del camper e, alle 9:45, di nuovo in sella pronti per un nuovo giorno. La partenza è sicura e lineare, con un forte temporale che ci accompagna, ma con una coppia alla guida (Simone e Skianto) che fornisce ampie garanzie di affidabilità (anche in questo caso l’ironia è sottintesa).

Come previsto dalla nostra tabella di marcia a mezzogiorno facciamo il nostro ingresso a Monaco. Tutto sembra procedere per il meglio, infatti, il navigatore ci indica la presenza di un campeggio a soli 2,5 km dal centro della città, selezioniamo il percorso e ci tuffiamo nel traffico cittadino. I problemi però non tardano ad arrivare. La guida di Simone si fa sempre più incerta e spericolata, al punto da passare sistematicamente con il semaforo rosso e facendo spegnere il camper ben 14 volte nel giro di mezz’ora.  Dalle retrovie giungono puntuali ed implacabili i richiami di Diego che scatenano un acceso battibecco tra i due e una certa ilarità nel resto della truppa. Come se non bastasse, scopriamo nostro malgrado che una delle principali vie di Monaco , la Ludwigstrasse, è chiusa per una non meglio precisata manifestazione, il che rende praticamente impossibile raggiungere il campeggio. Tentiamo e ritentiamo, impostando e reimpostando il navigatore su un’infinità di percorsi alternativi ma, parafrasando e storpiando un famoso detto italico, sembra proprio che “tutte le strade portino alla Ludwigstrasse !!!”. Girovaghiamo per più di due ore senza alcun risultato e, alla fine, sfiniti e piuttosto adirati, ci affidiamo alle incomprensibili indicazioni in inglese (si fa per dire) di un taxista tedesco dagli inconfondibili tratti asiatici. Dopo l’infruttuoso colloquio anglo-italo-tedesco (condito da qualche altro idioma a noi sconosciuto) decidiamo di raggiungere un altro campeggio situato a 14 km dalla città. Durante il tragitto abbiamo l’occasione di vedere il famoso Olimpia Stadium, fino a pochi anni fa “casa” del Bayern Monaco e la modernissima sede amministrativa della casa automobilistica BMW.

Giunti al camping fraternizziamo subito con un navigato camperista fiorentino che ci da qualche dritta su come scegliere i campeggi più adatti alle nostre esigenze. Ancora incerti se restare o meno, decidiamo comunque di sostare nel parcheggio per un’abbondante e gustosa pastasciuttata, gentilmente offerta dal nostro chef Simone. E’ universalmente risaputo che con la pancia piena si ragiona meglio e, all’unanimità, conveniamo che la posizione troppo periferica del camping, unita alla penuria di collegamenti con il centro, ostacolerebbero intollerabilmente i nostri propositi serali di ubriacatura nell’enorme birreria “HB”. Decidiamo eroicamente di ripartire alla volta del “campeggio fantasma”, ma nonostante ora alla guida ci sia il sottoscritto l’esito della ricerca non cambia.

Sempre più contrariati (per usare un eufemismo) e accompagnati dalla nuvoletta fantozziana che, dal nostro arrivo in Austria, ci segue come un fedele cagnolino, abbandoniamo la città per visitare l’ “Allianz Arena”, il futuristico stadio che da qualche anno ospita le partite casalinghe di Bayern Monaco, Monaco 1860 e della nazionale tedesca. Mentre la pioggia cade sempre più copiosa, ci immettiamo in una delle famose e gratuite autostrade teutoniche: cinque ampie corsie completamente sgombre dal traffico, che al confronto quelle italiane sembrano dei malconci viottoli di campagna.

Il parcheggio antistante lo stadio si rivela un’autentica e piacevole sorpresa, infatti, è dotato di tutte le attrezzature per la sosta dei camper, dagli allacci per la corrente elettrica ai wc chimici ( ahh…l’organizzazione tedesca ! ).

La visita, rigorosamente a gruppi di massimo venti persone, inizia con la visione di un filmato che, in fluente tedesco, ripercorre rapidamente le principali tappe della costruzione dell’impianto. Dopo non aver capito nulla per circa dieci minuti, proseguiamo il tour accompagnati da un simpatico inserviente che, scoperte le nostre origini italiane, ci tempesta in continuazione con interminabili “po-po-ro-po-po-po-po “, ritornello semi-ufficiale della vittoria azzurra ai Mondiali tedeschi del 2006, che videro l’Allianz Arena teatro della vittoriosa semifinale italiano proprio contro i padroni di casa della Germania. Fradici per la pioggia e distrutti dalle ore di guida decidiamo di non opporre alcuna resistenza e, stando al gioco, ripetiamo con malcelato fastidio il celeberrimo ritornello. Il nostro “novello (e tedesco) Virgilio” ci conduce nei recessi più nascosti dello stadio. Possiamo vedere tutte le zone, dagli spogliatoi al bar-ristorante, dalla mix zone alla sala stampa, ma ciò che più ci colpisce sono gli immensi spogliatoi e le enormi vasche idromassaggio in cui gli atleti trovano ristoro alla fine delle partite. Al termine della visita una graziosa fotografa immortala il nostro passaggio con una foto davanti ad una gigantografia dello stadio.

Dato che il parcheggio offre tutti i confort di un campeggio decidiamo di fermarci per sistemare il camper, fare una doccia rigenerante e mangiare qualcosa. Dopo cena, dunque sempre a stomaco pieno, ecco la seconda importante decisione della giornata: via da Monaco !

E’ deciso, un giorno nella fredda e piovosa città bavarese basta e avanza, in fondo il bello del viaggiare camper è proprio questo: poter decidere in assoluta libertà quando e dove andare, in qualsiasi momento. Breve discussione e  si decide che la prossima meta sarà Pilsen, in Repubblica Ceca, famosa per la sua birra e l’enorme fabbrica delle automobili Skoda. Tutto è pronto per la partenza, ma l’ultima insidia bavarese è dietro l’anglo e si rivela quando tentiamo invano di uscire dal parcheggio, infatti, la sbarra di accesso non ne vuole sapere di sollevarsi e il biglietto in nostro possesso, seppur inserito nell’apposito foro (come indicano le istruzioni riportate in varie lingue) non produce alcun effetto. Visibilmente spaesati facciamo ritorno alla biglietteria automatica cercando di capire dove abbiamo sbagliato, ma è tutto inutile, le indicazioni sono chiare e noi le abbiamo seguite alla lettera. Quasi rassegnati a dover passare la notte nel parking, decidiamo di giocarci un’ ultima carta chiedendo aiuto ad un affabile camperista tedesco che le prova davvero tutte senza riuscire a sbloccare la situazione. Alla fine, in un estremo slancio di gentilezza, decide di chiamare il numero verde a disposizione dei clienti e, dopo una breve trattativa telefonica, sorridente ci informa che il problema è risolto, possiamo finalmente ripartire. Ringraziamo di cuore e, imprecando contro Monaco, lasciamo il più in fretta possibile la città e, con essa, anche le innumerevoli sventure che ci hanno accompagnato dal nostro arrivo in Germania.

Alla guida ancora il disastroso Simone, coadiuvato dal fido (e altrettanto inaffidabile) Skianto. Filiamo rapidi e senza sosta sino mezzanotte poi, visto che la monotonia dell’autostrada mal si sposa con il nostro desiderio di scoperta, decidiamo di deviare su una strada secondaria che, immergendosi in una fitta boscaglia, dopo alcuni chilometri, ci conduce in un ameno e pittoresco paesello bavarese, che subito ci affascina per le sue architetture e per i vivaci colori delle abitazioni. L’ora e tarda, ma la voglia di divertirsi è ancora tanta e decidiamo di sostare per una breve visita. La vita notturna è pressoché nulla, al punto da rimpiangere quella di Motella, il che è tutto dire. A fatica troviamo una birreria ancora aperta che scopriamo essere gestita da un italiano. La birra è buona, la musica un po’ meno, ma tutto sommato non ci si può lamentare, vista l’ora è anche troppo. Potremmo fermarci qui per la notte, ma nessuno ha sonno e Pilsen è ancora lontana, meglio ripartire. Alla guida,dopo una lunga latitanza fatta di spuntini e sonnellini, si ripresenta Diego che incredibilmente regge fino alle 04:30, quando, ormai vicini alla frontiera Ceca, decidiamo di passare quel poco che resta della notte in una piccola area di sosta immersa nel verde.       

 
 
 
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Data di creazione: 21/04/2010
 

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