"Rosso come il cielo" e' un film di prossima uscita, ma in certi ambienti e' gia' un cult.Il film e' ambientato a Roma negli anni settanta, in un istituto per bambini ciechi. All'epoca infatti, erano obbligati a seguire una scuola creata apposta per loro, separati dagli altri bambini.Qui il protagonista, che' un po' il "Giamburrasca" dell'istituto, scopre per caso un registratore a bobina e con questo comincia a creare dei racconti, delle fiabe, registrando vari suoni e voci e poi tagliandole e montandole fra di loro.Ma la direzione dell'istituto, seguendo una orba burocrazia d'istruzione, cerca d'impedirgli in tutti i modi di continuare ad inventare questi racconti per suoni e voci.Il piccolo cieco non si arrende, e coinvolge, pian piano, tutti gli altri bambini dell'istituto.Il film e' ispirato ad una storia vera, infatti oggi quel bambino e' diventato uno dei montaggisti piu' apprezzati del nostro cinema.Ma secondo me, il film ha dentro qualcosa di universale, che va al di la' della passione cinematografica.Esprime un messaggio di speranza, spiega come anche con gravi handicap si puo' cercare il modo di vivere esprimendosi e realizzandosi, di come la vita trovi sempre la via per venire fuori, insegna a non arrendersi ed a combattere per quello in cui crediamo e che per noi e' importante.
Billie ha gia' la colonna sonora
