Tempi moderni - Nei suoi “diari” pubblica preghiere, chatta con chi ha bisogno di conforto e lancia la Maratona Mariana, una staffetta di 72 ore per dire il rosario alla Madonna.
“Dio benedica questo blog”. Internet ha fatto il miracolo
La parrocchia di San Marco si svuota. Padre Tommaso usa la rete per compiere la missione di fede: su Facebook ha già 2mila amici.
Emanuela De Pinto
FIRENZE - I fedeli si perdono per strada e fanno sempre più fatica ad entrare in chiesa, specie se si tratta di una grande basilica, sempre invasa da turisti di passaggio.
Per ritornare ad un dialogo profondo, per recuperare una comunità che si sta via via smarrendo, un modo c’è. E si chiama internet. Forse la maggioranza dei sacerdoti vecchio stile potrebbe storcere il naso davanti a questi nuovi modi di diffondere il culto di Dio, ma c’è chi invece, con forza e coraggio, ha visto nella grande rete l’occasione giusta per continuare la missione di fede. È il caso di padre Tommaso Panarese (nella foto in alto), 51 anni, che insieme ad altri cinque frati, vive e opera nella Basilica di San Marco, da cui prende il nome l’omonima piazza. Una delle più vive della città. “Il rapporto col circondario - racconta padre Tommaso - è cambiato molto. San Marco dovrebbe essere la parrocchia degli universitari, ma ormai questo sogno è tramontato. Lo spostamento delle facoltà di tipo scientifico ha rallentato parecchio il rapporto storico che c’era con la chiesa e adesso la parrocchia è frequentata per lo più da anziani. La rigenerazione risulta difficile”. Preso atto di quanto sta accadendo negli ultimi anni, padre Tommaso, ha cercato e trovato in internet il modo per recuperare fedeli, seppure in via indiretta.
“No creato due blog e ho anche una pagina in Facebook. Uso queste nuove strade - spiega ancora padre Tommaso - per pubblicare testi e preghiere. I contatti sono arrivati subito e allora mi sono accorto di quanto bisogno ci sia di comunicare nel mondo. Nel mio primo blog ho avuto 35mila visite in tre anni, mentre su Facebook sono arrivato a oltre 2mila amici, da aprile ad oggi. In sostanza, è accaduto questo: i contatti che prima avevo direttamente con i fedeli che frequentavano la parrocchia, ora li ho in rete”. Perché? Padre Tommaso crede che la spiegazione sia una:
“La società è diventata individualista. Le persone non sentono più l’esigenza del confronto personale e si rifugiano in Internet, dove c’è molto dialogo anche a livello spirituale”.
Il movimento di preghiera costituito da padre Tommaso su internet ha dato vita alla cosiddetta “Maratona Mariana’, una sorta di staffetta spirituale in cui diverse persone, per 72 ore consecutive, si danno il cambio in diversi orari per recitare il Rosario per la Madonna. “La storia della Maratona Mariana è nata così: a gennaio del 2008, la cappella della piccola chiesa del mio paese natale in montagna, venne distrutta e data alle fiamme da un gruppo di vandali. L’unica cosa rimasta intatta era la Statua di una bellissima Madonna. Io l’ho interpretato come un segno e da allora è nata questa iniziativa”.
Basta andare sul blog di padre Tommaso (http://blog.libero.it/maratonamariana/) per farsi un’idea di come il fenomeno abbia preso piede. “In questo modo sono riuscito a portare nelle case di tantissime persone il messaggio di Maria, una parola di conforto, un sostegno nella fede a chi ha bisogno di aiuto. A volte mi capita di chattare fino all’una di notte. C’è chi mi guarda con stupore, ma io non demordo. Finché c’è qualcuno che mi chiederà aiuto io sarò lì ad ascoltarlo”. E allora non resta che darsi appuntamento su Internet e, come dice Padre Tommaso ai naviganti che approdano nel suo porto: “Dio benedica questo blog e tutti voi che entrate, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Gruppo Maratona Mariana in Facebook
http://www.facebook.com/reqs.php#/group.php?gid=46101483086&ref=ts
Inviato da: romanovincenzo123
il 01/09/2011 alle 13:27
Inviato da: nik.stef
il 15/07/2009 alle 07:02
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il 29/06/2009 alle 23:53
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