Creato da marco61to il 12/06/2010

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Buddy Holly

Post n°291 pubblicato il 13 Novembre 2010 da marco61to
Foto di marco61to

Iniziò a cantare durante gli anni del liceo, e versola metà degli anni cinquanta cantava e suonava musica country and western in piccoli locali del sud-ovest degli Stati Uniti d'America.Sempre più attratto dalla musica rock, Holly registrò vari brani sia comesolista sia come leader di un gruppo, The Crickets,per i quali firmò il grande successo That'll Be the Day nel 1957.

Il titolo di questa canzone era curiosamente ispiratoa una frase che l'attore John Wayne ripeteva nel film Sentieri selvaggi, uscitol'anno prima[1].

Nello stesso anno il suo singolo "Peggy Sue"scalò le classifiche, rendendolo popolarissimo e pari ad Elvis Presley nello scatenare l'entusiasmo del pubblico.Holly e i Crickets ebbero un regolare programma radiofonico (1955-1958)e suonarono in tutto il mondo.

Il tono accattivante e il fascino fanciullesco dellasua voce e delle sue canzoni che valsero il successo a Buddy Holly segnaronoperò anche il declino del rock and roll. Holly scrisse ed eseguì pezzimemorabili, sia in versione solista sia con il complesso dei Crickets.

Nello stesso periodo Holly partecipò, sia come solistasia con i Crickets, ai principali varietà televisivi statunitensi.

La fenomenale carriera fu bruscamente interrotta da unincidente aereo. Il 3 febbraio 1959, chiamato anche il "giorno in cui lamusica morì" (The Day the Music Died),scomparvero assieme a lui anche gli artisti rock Ritchie Valens e The Big Bopper (nome d'arte di J.P. Richardson). Scampòal disastro il chitarrista di Holly, Tommy Allsup, che perse il posto sull'aereo, a favore di Valens, dopo il lancio di una monetina.

La vita e i successi di Holly sono stati portati sulloschermo dal film The Buddy Holly Story (1978) e sui palcoscenici dal musical Buddy: The Buddy Holly Story (1990).Holly compariva come figura minore anche tra i personaggi del film La Bamba.

 

http://bits.wikimedia.org/skins-1.5/common/images/magnify-clip.png

Il 16 settembre 2003 è stato dedicato allasua figura un monumento nel luogo in cui avvenne l'incidente mortale, ma questonon è l'unico tributo che gli è stato donato: per esempio tante rockstar,influenzate dalla sua musica, hanno inserito omaggi a Buddy Holly nei loro brani.

Valga per esempio della canzone (intitolata appunto"Buddy Holly") dei Weezer,il cui videoclip fu inserito tra i contenuti bonus del CD di installazione del sistema operativoMicrosoft Windows 95.

In Pulp Fiction di Quentin Tarantino, nellocale Jack Rabbit Slim's a tema anni '50 sono incluse le stelle dell'epoca, tra cui un camerieretravestito da Buddy Holly (Steve Buscemi).

I Beatles, quando ancora si chiamavano The Quarry Men, fecero una cover di That'll be the day con due chitarre in una registrazione casereccia, che appare nell'Anthology 1. Inoltre, nel loro album Beatles for Sale, appareuna cover di un brano di Holly, Words of Love, mentre I'll Follow theSun è ispirata alla morte di quest'ultimo.

La canzone American Pie di Don McLean, è un tributo aBuddy Holly. Il brano parla dei terribili eventi del "giorno in cui lamusica morì", il 3 febbraio 1959, in cui Buddy Holly morì (insieme aRitchie Valens e J.P. Richardson).

Il cantautore americano James Taylor ha riarrangiato Everyday, 30anni dopo, in modo impeccabile evidenziando l'estro innovativo e mirabiledell'artista prematuramente scomparso.

Buddy Holly ha pubblicato solo 3 album nella suacarriera. Nonostante tutto, le sue registrazioni sono state così prolifiche chela Coral Records fu abile nel pubblicare nuovi album e singoli per 10 anni dopola sua morte, grazie al missaggio della tecnica musicale, delle registrazioniin studio e di quelle fatte in casa. Le registrazioni con le prove dei brani diHolly furono oggetto di overdubbed nelle registrazioni in studio per renderlipiù commerciali. I migliori pezzi trattati in questo modo sono considerati iprimi singoli postumi, come i due singoli del1959 "Peggy Sue Got Married"e "Crying, Waiting,Hoping", prodotti da Jack Hansen, con il coro delle Ray CharlesSingers che simulano un'autentica registrazione dei Crickets. Attualmente sisuppone che "Crying, Waiting, Hoping" sia la parte "A" del45 giri, con una perfetta sintonia tra la parte corale e quella del cantante.La sessione di Hansen, nella quale le ultime sei esibizioni originali di Hollysono state oggetto di overdubbed, venne pubblicata nel 1960 dalla Coral LP col titolo The Buddy Holly Story, Vol. 2. Le miglioriregistrazioni postume fatte in studio includono i brani "Wishing" e"Reminiscing".

Buddy Holly ha continuato a promuovere e vendere allapari di un artista "attivo", e le sue registrazioni hanno sempreavuto un seguito di fedelissimi, specialmente in Europa. La richiesta del suomateriale non ancora pubblicato è stata talmente grande che Norman Pettyrispolverò tutto il materiale in suo possesso e lo ripubblicò sempre grazieall'overdubbing: tracce alternative delle registrazioni in studio, capolavoriin originale rifiutati, "Crying, Waiting, Hoping" e altre cinquecanzoni del 1959 (con l'aggiunta di nuoviarrangiamenti di surf-guitar), e persino alcuni demo amatoriali del 1954 (dove la voce flebile viene spessomascherata dall'aumento della presenza dell'orchestra). L'ultimo album di Hollyè stato Giant (con il singolo "Love is Strange"),uscito nel 1969. Tra gli overdubs di Jack Hansen del biennio 1959–60, quellidi Norman Petty degli anni sessanta, le altre versioni di provenienza esterna e ibrani originali di Holly, i collezionisti e gli appassionati possono spessoscegliere tra diverse versioni della medesima canzone.

 

 
 
 
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