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Post n°19 pubblicato il 22 Agosto 2009 da DOLCE_59
Michelangelo Buonarroti nasce a Caprese, nella Val Tiberina, il 6 marzo del 1475. Sarà grande pittore, scultore, architetto e poeta. Suo padre era il podestà di Caprese e Chiusi e sua madre si chiamava Francesca di Neri. Michelangelo fu affidato a balia alla moglie di uno scalpellino. Aveva sei anni quando la madre morì. Appartenente quindi ad una famiglia di piccola nobiltà, Michelangelo Buonarroti ebbe la possibilità di frequentare la scuola di Domenico Ghirlandaio col quale però non andò mai d'accordo. Aveva tredici anni quando il padre lo mise a bottega dal Ghirlandaio, con un contratto di tre anni, per imparare a dipingere. Ma l'attività della bottega non corrispondeva al carattere di Michelangelo che lavorava sempre in solitudine e dunque Michelangelo non arrivò a concludere il contratto, abbandonò la bottega del Ghirlandaio, dopo un solo anno. A quindici anni studia, con gli amici gli affreschi del Masaccio, nella Cappella Brancacci, quando si prende, ben assestato , un pugno sul naso da Pietro Torrigiani, poiché il Buonarroti aveva preso l'abitudine di "uccellare tutti quelli che disegnavano", ovvero si prendeva beffe dei pittori. E' in questo periodo, che viene chiamato dai Medici in pieno gennaio, subito dopo una fitta nevicata, per costruire una bella statua di neve. Non si sa se il giovane e orgoglioso Michelangelo, abbia accettato l'incarico. Certo è che subito dopo, il Buonarroti, studia con attenzione la cultura quattrocentesca fiorentina e in particolare pittori come Filippo Lippi, Gentile da Fabriano, Verrocchio, Pollaiolo e soprattutto Masaccio. Certo è che Michelangelo Buonarroti si avvicinò sempre più spesso al giardino di casa Medici dove era conservata una collezione di oggetti d'arte, numerose medaglie e camei antichi e dove si riunivano uomini illustri del panorama italiano della fine del quattrocento, tra i quali Angelo Poliziano, Pico della Mirandola e Marsilio Ficino. E' proprio in questo ambiente che l'artista matura la sua idea della bellezza dell'arte: anche per lui come per gli altri artisti rinascimentali l'arte è imitazione della natura e attraverso lo studio di essa si arriva alla bellezza, ma a differenza degli altri lui pensa che non bisogna imitare fedelmente la natura, ma trarre da questa le cose migliori in modo da arrivare ad una bellezza superiore a quella esistente in natura. |
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