unangolodilibertà
un angolo dove esprimere ciò di cui ho paura o di cui ho voglia senza la censura di tutti i giorni
Post n°23 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da bbimbadgl
(NOTIZIA ANSA) - SYDNEY, 15 DIC - Nonostante le battute dei comici e le spettacolari rotture documentate nelle riviste, il matrimonio in realta' fa bene alla salute. mhm..che bella scoperta..ci voleva uno studio? se leghiamo la depressione e il matrimonio a un rapporto di causa-effetto, al di là di quanto gli uomini possano protestare l'uno non include l'altro..anzi,magari se un matrimonio dura da 10 anni uno può anche sperare che sia perchè i due sono felici? che la chiusura di un rapporto porti inevitabilmente conseguenze dolorose non è chiaro a tutti? per quanto la rottura possa avvenire tra due persone mature che magari siescono anche a rimanere in rapporti civili non fa sempre male? per quanto riguarda l'alcol..quando si è in due magari fa parte dei preliminari..quando si è da soli..esagerando potrebbe essere un pò meno salutare,ma chi è che una sera a casa non si è concesso un bicchiere di vino cucinando, guardando la tv o facendo altro? certo che se nella bottiglia di vino ci anneghi..è un pò diverso.. cmq..lo studio dice che le persone sposate hanno meno ansie, sono meno depresse e le donne sono meno alcolizzate.. bhè dipende dal matrimonio..o da quanto stai bene da sola..
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E allora piove.. Per anni non ho posseduto un ombrello e nemmeno un cappello..adoravo camminare sotto la pioggia.. Col diluvio restavo in casa, o se mi coglieva impreparata che ormai ero uscita trovavo riparo sotto qualche tenda aperta dei negozi, ma la pioggia, quella sottile quasi come un velo adoravo sentirmela scivolare addosso.. Amavo svegliarmi, con la penombra delle luci del mattino e con il calore delle coperte ancora sopra e accorgermi che pioveva, il rumore delle gocce sui vetri, delle ruote delle macchine sull’asfalto bagnato, delle scarpe dei passanti dentro una pozzanghera e ancora di più il rumore del peso dell’acqua sugli alberi.. Adesso ho comprato un piccolo ombrello che tengo in borsa e che spesso dimentico in giro, i miei giubbetti invernali hanno sempre il cappuccio e oggi che dovevo uscire per una riunione ho borbottato un po’ proprio perché fuori pioveva.. Ma stamattina..svegliandomi l’ho sentita e mi sono stretta sotto le coperte come quando ero bambina..
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Il potere calmante e rigenerante delle librerie.. Cammino per le vie del centro e l'aria pungente di dicembre penetra tra le aperture del mio piumino e raggiunge quei pochi centrimetri di pelle che è rimasta scoperta là sotto. Mi muovo tra chi ha deciso che proprio oggi è il giorno ideale per comprare i regali di Natale..e mi scopro improvvisamente misantropa.. Ho parcheggiato decisamente lontano..anche per colpa di questa ressa che ignoro da dove sia uscita..e la mia mente torna in un attimo al camino acceso che mi aspetta a casa.. E poi..due vetrate colme di colori..scaffali..lucine..richiami..ah la mia libreria preferita.. Sentirsi a casa..l'odore della carta..è inebriante..i colori delle rilegature che formano un magico mosaico.. le nuove uscite..che padroneggiano le vetrine e gli scaffali più in vista con le loro copertine vezzose e ammiccanti.. i grandi classici,dai colori più tenui e dall'aspetto burbero, con l'austerità e la saggezza degli antenati..da coloro che da tutto iniziò.. i tascabili, sparsi qua e là con l'aria di chi si aspetta di finire prima o poi sul comodino di qualcuno.. autori accostati dalla stessa lettera alfabetica..Omero in compagnia di Ovidio che lancia occhiate di sfida al dirimpettaio Dan Brown.. Ah..le librerie..custodi di segreti e magie..mi nasconderei tra i vostri scaffali per giorni interi.. ... |
chi sono io per scrivere dell'amore.. direi nessuno..in questo periodo poi sono serena..mi godo il viaggio con la compagnia squisita di un compagno che è a volte navigatore e a volte navigante..che ha smesso di nascondersi e di farsi cercare..che torna insieme a me nei luoghi conosciuti con la magia della prima volta.. conosco ogni piega della sua mano eppure ogni brivido è un brivido nuovo..ogni abbraccio ha il sapore del ritorno a casa dopo un lungo viaggio..le prime luci dell'alba mi trovano sempre meravigliata nell'accogliere il suo respiro nel mio.. buonanotte navigante.. |
uova..cioccolato..farina..zucchero..lievito..panna.. che pa..!! io e i dolci proprio non viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda..forse perchè sanno,percepiscono che non mi piacciono un granchè,sono consapevoli che potrei tranquillamente vivere senza di loro e allora per rendermi pan per focaccia..loro si rifiutano di riuscirmi bene.. unisco gli ingredienti gli uni agli altri..come da ricetta.. li metto insieme nel giusto ordine..nella giusta quantità..alla giusta temperatura..per il giusto tempo.. eppure..non lievitano..non gonfiano..non cuociono..restano troppo molli o diventano duri come sassi che a sbatterli contro il muro..la peggio l'avrebbe il muro!! ma perchè???? eppure..io ci riprovo sempre..non demordo..tanto qualcuno costretto a mangiarli fingendo che siano..mangiabili..c'è sempre.. rinunciare?..giammai!!!!!!! |
..ahimè..non imparerò mai a perdere..non so perdere..la sconfitta non mi dona e ha un sapore che non mi piace..ma..è proprio necessario imparare a farlo?? buonanotte a tutti..vi auguro di sognare le cose che a occhi aperti non potete raggiungere ma bramereste avere.. a te..appuntamento a tra un pò..appena chiudo gli occhi ti vengo a cercare..bacio |
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AMMETTO..
..che quando apro un blog
e dopo 4 giri di mouse non arrivo ancora al post..
mi annoio e passo al blog successivo..
..
alcune delle foto utilizzate in questo blog sono reperite direttamente dalla rete, qualora i proprietari ne reclamino la proprietà comunicatemelo e provvederò a toglierle.
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FEBBRAIO
MI PIACE PER..
il camino ancora acceso
il sole che prova a fare capolino in maniera timida
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la cioccolata calda con la panna
le tisane fumanti
NON MI PIACE PER
il freddo che ancora entra nel piumino
la neve che mi fa guidare con la paura
le mani screpolate
i piedi gelati
PAROLE IN PRESTITO
“Sono cent’anni che non ho visto il tuo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi son fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero
che non ho toccato
il calore del suo ventre
eravamo sullo stesso ramo insieme
eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent’anni
di cent’anni la strada
e da cent’anni nella penombra
corro dietro a te”.
(Nazim Hikmet, Stoccolma, 1960)
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