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DA GIOVANE

Post n°13 pubblicato il 26 Novembre 2013 da mario.pasquali
 

UNA VITA SPRINT

 

A dodici anni ero uno spericolato! In bicicletta a Romagnano, il mio paese natale, la gente si metteva in piazza per vedermi scendere come un matto dalla ripida strada. Nel paese mi chiamavano Freccia.

Più tardi partecipai anche ad alcune gare, ma le salite non erano il mio forte...

A sedici anni comperai un kart e sulla pista di Cirè alla Mochena sbaragliavo tutti! Era un 125 cm3 con motore Rumi bicilindrico: una bomba!

Più tardi lo vendetti per comperarmi una moto e a Romagnano divenni il terrore di tutti. Una volta entrai con la moto nel bar di mio zio Giulio, e gli feci scappare tutti i clienti. In questo modo ho perso lo zio...

Un giorno i vigili che passavano da Vigolo Vattaro, a 5 chilometri di distanza, sentendo il fracasso della moto sono arrivati di corsa con la moto a casa mia. Per fortuna erano due appassionati di motori e hanno anche scherzato! Sono stato fortunato!

Una sera arrivò a casa mia un gruppo di motociclisti. Uno di loro voleva sfidarmi: Ma siete matti, a quest'ora?. Dai e dai mi hanno convinto.

Dove andiamo?

Partiamo da Trento, vince il primo che arriva a Sardagna.

La scommessa: 20 birre!

Pronti, via!

Il mio avversario guadagna subito un paio di metri, ma a Montevideo in curva lo sorpasso. Arrivai a  Sardagna con cinquanta metri di vantaggio.

A ventun anni partecipai alla mia prima gara in salita, la Trento Bondone. Alla premiazione ricevetti dal sindaco di Trento una medaglia d'oro. Un paio di mesi dopo feci altre due gare a Piacenza, ma poi i soldi disponibili erano pochi e dovetti smettere.

Tutto fa velocità.

Appena finito il militare partecipai ad alcune gare di sci con gli alpini. Tutti andavano come matti: durante una gara con la pista completamente ghiacciata, in una porta sono andato dritto e mi sono fermato dapo 100 metri. Per fortuna niente di rotto.

A 24 anni incontrai una bionda da favola! Innamorarmi e sposarmi è stato un attimo! Un anno dopo nacque il primogenito Gianni e sette anni più tardi il secondo, Michele.

Passarono diversi anni di vita normale. Ma quando andavo a vedere le gare mi veniva un nodo alla gola e quasi da piangere. La velocità è come la droga.

Pensai di passare dalle due alle quattro ruote.

La mia prima macchina fu una Fiat 600. Appena comperata, non soddisfatto delle sue prestazioni, la feci elaborare e modificare l'assetto: sembrava un piccolo bolide, andava come una freccia.

Una notte con un mio amico, per le strade ghiacciate della val di Non, in una curva mi sono girato. Dopo una serie di cappottamenti lungo la scarpata, ci siamo fermati contro l'unico albero: macchina distrutta, ma illesi e miracolati.

Con una Simca 1300 rally, che adoperavo tutti i giorni per andare al lavoro, partecipai alla mia prima gara di velocità in salita: la Levico Vetriolo, piazzandomi al terzo posto nella mia categoria.

Poi partecipai a tante gare di slalom in salita, facendo sempre buoni piazzamenti e vittorie.

In una gara a Verona arrivai davanti a una Ford Cosworth di un veronese straricco, che aveva una macchina due volte più potente della mia: incazzato nero per essere arrivato due secondi dopo.

Altra sfida su strada in mezzo al traffico. Io con la Simca 1300, il mio avversario con una 124 coupé 1600. E' notte e piove da matti. Partiamo da Lavis, vince il primo che arriva a Meano. Via! Parto avvantaggiato, dopo un po' guardo nello specchietto e non vedo i suoi fari. Giro la macchina, torno indietro e lo trovo in mezzo alla compagna, con la macchina sfasciata. Per fortuna illeso.

 

Ora settantunenne, quando sento il motore di una macchina da corsa sento ancora quel nodo alla gola e qualche lacrima...

Ora sono un nonno felice di un nipotino di nome Manuel.

Diventerà come me? Chissà!

 
 
 
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INFO


Un blog di: mario.pasquali
Data di creazione: 02/12/2011
 
 

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