Martedi

Inizio questa pagina con l’augurare BUON ANNO a tutti quelli che il martedì sera lo trascorrono in altra maniera, ma che comunque sono affezionati lettori di questo blog.

Ultimamente abbiamo trascurato questo diario, ma tra viaggi oltre confine regionale, pensieri su cosa ci porterà il nuovo anno e strategie per tirarsi fuori dalla routine, nessuno di noi ha avuto modo e tempo di buttare giù qualche frase.

Per farvi un breve sunto, dirò che anche quest’anno il martedì sera è salvo. Le questioni affrontate sono di grande rilievo filosofico, ma chi vi scrive, come ben sapete, si colloca in una posizione di mero ascolto, essendo per sua natura biologica incapace di elaborare pensieri.

Sappiate comunque, che essere l’unico rappresentate (o suppellettile) femminile presente nella scena, mi rende una donna consapevole, basti pensare a quante cose si posso imparare sugli uomini per farne tesoro e custodirle dentro di se come insegnamento di vita. Si arriva ad una consapevolezza tale che è difficile da descrivere. Fate conto di avere davanti una scatola anonima di farmaci e nonostante ciò ne conoscete già la categoria farmaco-terapeutica. PLACEBO!

Ascoltando le conversazioni tra uomini  si acquisisce una conoscenza talmente profonda del nulla, tale da comprendere che siamo davvero sole a questo mondo. Per secoli ci siamo chieste chi fossero questi uomini, esseri superiori certo, ma  cosa pensano, cosa desiderano, di cosa parlano, che valori hanno ecc. Da bambine li immaginavamo ad occhi chiusi, da adolescenti li guardavamo con occhi sognanti, da donne cerchiamo con gli occhi sgranati di intravedere un minimo di qualsiasi natura.

Adesso comprendo perché ad una certa età compaiono le cataratte, è una difesa che mette in atto il nostro organismo per farci smettere di guardare invano.

Care amiche, immolandomi per voi ogni martedì sera, ho finalmente scoperto l’arcano.

ANTONELLA