Malleus maleficarum

Post N° 7


Al secolo:Giovanni Battista CyboNatoGenova, 1432Elezioneal pontificato29 agosto 1484Consacrazione:12 settembre 1484Fine delpontificato:25 luglio 1492DecedutoSegretariopersonale:{{{segretario}}}Predecessore:papa Sisto IVSuccessore:papa Alessandro VICardinali creati:vedi categoria{{{note}}}Antipapi:{{{antipapi}}}Elenchi dei papi: cronologico · alfabeticoProgetti Cattolicesimo e Storia · uso tabellaInnocenzo VIII, nato Giovanni Battista Cybo (Genova1432 – Roma25 luglio 1492), fu il 213° papa della Chiesa cGenova1432 – Roma25 luglio 1492), fu il 213° papa della Chiesa cattolica dal 1484 alla morte.modifica]Genova, figlio di un uomo di rango senatoriale. Spese i primi anni alla corte napoletana, successivamente si spostò a Padova e a Roma per la sua educazione. In quest'ultima città, l'influenza delle sue amicizie gli fece ottenere diversi incarichi, da Paolo II il vescovato di Savona, e nel 1473, con l'appoggio di Giuliano della Rovere, venne nominato cardinale da Sisto IV, cui successe il 29 agosto 1484.crociata contro gli infedeli; la qualità del suo zelo può essere in qualche modo valutata dal fatto che nel 1489, in cambio di una somma annuale di 40.000 ducati e del dono di un frammento della punta di lancia che aveva trafitto il costato del Salvatore, acconsentì a favorire il [1]sultano Bāyazīd II, detenendo Jem, il suo fratello fuggitivo, in stretto confino nel Vaticano. Forse, i suoi richiami alle potenze europee contro il pericolo turco rimasero inascoltati proprio perché egli fu il primo Papa a stringere rapporti con l'impero ottomano. Nel [2]1486, Enrico VII d'Inghilterra venne da lui dichiarato detentore di diritto della corona inglese per diritto di conquista, ereditarietà e scelta popolare.[3]bolla papale (Summis desiderantes5 dicembre 1484) istigò misure molto severe nei confronti di maghi e streghe in Germania; i principi da lui enunciati vennero in seguito incorporati nel (Malleus Maleficarum1487), dando così forte impulso alla persecuzione della stregoneria. Fu anche colui che nel 1487 nominò Tomás de Torquemada come grande inquisitore di Spagna e fu un grande sostenitore dell'Inquisizione spagnola; premette inoltre per una crociata contro i Valdesi, offrendo l'indulgenza plenaria a tutti coloro i quali vi si fossero impegnati. A questo scopo, nel 1488 emise una bolla apposita contro i valdesi e nominò legato Alberto Cataneo arcidiacono di Cremona perché intervenisse presso Carlo VIII re di Francia e Carlo II duca di Savoia per convincerli ad approntare una spedizione armata. Nel 1487 proibì [vedi G. Di Napoli, G. Pico della Mirandola, SCV,1956, pp.139-187] con la minaccia di severe censure ecclesiastiche, la lettura delle novecento proposizioni di Pico della Mirandola (1463-1494): il libro che le riportava fu bruciato.Soriano nel Cimino (VT) la parola "Fidelitas" per ricordare la fedeltà degli abitanti della cittadina alle falde del Monte Cimino che con estremo coraggio e grande fedeltà verso il papato, difesero il proprio castello dall'attacco ghibellino portato avanti nella notte dell'11 novembre dal feudatario della vicina Vignanello Pietro Paolo Nardini, che entrato nel castello come ospite del feudatario sorianese Didaco de Carvajal, lo uccise nella notte e salito sulla torre più alta del maniero, avvisò il suo esercito appostato nei pressi di Soriano nel Cimino del misfatto ormai compiuto. I vignanellesi cominciarono a marciare verso Soriano, ma i sorianesi, avvertiti da una vecchina che aveva notato la fiaccola, si radunarono, si armarono, ed andarono incontro ai nemici, sconfiggendoli e facendoli prigionieri. Il traditore Pietro Paolo Nardini, venne gettato dal Merlo Mastio del castello. Tale episodio viene ricordato ancora oggi a Soriano nel Cimino (dove una delle più importanti vie del paese è dedicata ad Innocenzo VIII) durante la celebre "Sagra delle Castagne", stupenda manifestazione storico-rievocativa che si tiene tutti gli anni nei primi due week end di ottobre.Granada, nel gennaio 1492, avvenuta non per merito suo ma si Ferdinando V d'Aragona ed Isabella di Castiglia, che venne celebrata in Vaticano con grandi festeggiamenti e fece guadagnare al re di Spagna ed ai suoi successori l'epiteto di "Maestà Cattolica". Innocenzo morì il 25 luglio 1492, lasciando dietro di sé numerosi figli (Octo Nocens pueros genuit, totidemque puellas; Hunc merito poterit dicere Roma patrem - "Innocenzo generò otto figli maschi e altrettante figlie, così a buon diritto Roma potrà chiamarlo padre" [Gianfranco, Incontri con Pasquino, Roma 2004, p.24], nei confronti dei quali il nepotismo fu tanto eccessivo quanto senza vergogna.Jacob Burckhardt nel suo libro La civiltà del Rinascimento in Italia descrive il comportamento del Papa e del di lui figlio Franceschetto Cybo:Alessandro VI.modifica]Teodorina Cybo, che sposò il genovese Gherardo Usodimare (Patrizio Genovese e Tesoriere Generale di Santa Romana Chiesa ) al quale diede la figlia Peretta Usodimare (Roma 1478, Genova 3 dicembre 1550), moglie in prime nozze di Alfonso I del Carretto e in seconde di Andrea Doria); Teodorina fu madre anche di Aranino Cybo, padre a sua volta di Gherardo Cibo).Francesco Cybo (Franceschetto), che sposò Maddalena de' Medici (figlia di Lorenzo il Magnifico e pertanto sorella del pontefice Mediceo Leone X), e che fu padre di Lorenzo Cybo; dal matrimonio di quest'ultimo, Lorenzo, con Ricciarda Cybo-Malaspina, ha origine la dinastia Cybo-Malaspina, cui appartenne Giulio I Cybo-Malaspina il congiurato fatto decapitare per aver attentato alla vita di Andrea Doria.modifica] dal 1484 alla morte.