martin tales

Suoni e Profumi


- Come stai?- disse Lei; - Bene  e tu? - ribattè prontamente Lui; - Benissimo, è da un pò di giorni che volevo vederti - continuò Lei - ma pensavo che forse era ancora fuori sede per via del tuo lavoro e non volevo disturbarti e quindi.. - Lo so - disse Lui - sei sempre discreta ed è una qualità che mi piace molto in te e ..non solo quella! Incrociando il suo sguardo con un'occhiata ammiccante, Lei trasalì e per un attimo ricordò l'ultimo incontro con Lui che intanto le versò da bere un thè verde caldo.La casa di Lui era sempre luminosissima, solare, con ampie finestre e tende e drappeggi di stile orientaleggiante, foto di persone care sul comò del secolo scorso e credenze anche più antiche, così come ceramiche del '700 ed '800 che adornavano mobili per tutte le stanza, così come altri oggetti di varia natura raccontavano dei suoi viaggi all'estero che creavano altre location, non per ultima una pipa da oppio intarsiata e intagliata, delle katane giapponesi originali, porta profumi in vetro e metallo di paesi arabi e del nord Africa. Lei ammirava questi oggetti che Lui amava raccogliere e collezionare, ed ogni oggetto recava un profumo, una lingua, una storia diversa, evocando altri tempi, altri luoghi lontani. Stavano seduti nel salottino con luci soffuse, con delle candele aromatiche accese galleggianti su acqua colorata, al suono di una musica arpeggiata in sottofondo, c'era nell'aria un odore appena percettibile di incenso e l'odore di Lui in ogni cosa, in ogni oggetto, in ogni mobile; tutto sembrava permeato e impregnato dall'essenza di Lui. Questa cosa Lei la percepiva nitidamente, la faceva impazzire così come il sguardo. A volte lo evitava volutamente poi lo ricercava. - Sai perchè volevo vederti? - disse Lei. - Zitta e ascolta questa musica fece Lui. Una musica coinvolgente dai motivi orientaleggianti aleggiava nell'aria, Lui la prese per mano - Non dire nulla, non adesso - la fece volteggiare in piroette come ad inventare una danza, lei sfilò le scarpe e a piedi scalzi sui tappeti colorati che coprivano il pavimento seguì le movenze dettate da Lui e dal ritmo di quella musica come una foglia trasportata dalla brezza.. si ritrovò tra le sue braccia; lo aspettava. - Volevi vedermi.. anch'io, sai? - le sussurrò Lui. Era da giorni che Lei aspettava quel momento, di vederlo di nuovo, di averlo ancora suo, di essere sua! Non ci dormiva più: lo pensava costantemente, a Lui e il suo mondo, al suo modo di fare, di esserci, di saperla prendere e tenerle testa, pensava alle sue mani, alle sue labbra, al suo fiato sulla pelle, tra i capelli quando le sussurrava le parole che mai aveva sentito dirsi da un uomo ed ora era lì, di nuovo con Lui, che danzava con lui, per lui. Volteggiò ancora una volta e si ritrovò con la schiena poggiata al suo petto, portò una mano tra i capelli, li scostò e lui la baciò sul collo sotto l'orecchio, con l'altra mano lo avvicinò per il gluteo al suo sedere, non agì innocentemente, voleva sentire il maschio che la annusava, mentre cresceva la sua sensualità, il desiderio..Lui la baciava sotto l'orecchio, glielo mordicchiava, le succhiava il lobo e con una mano le accarezzò i seni, prima uno, poi l'altro poi provava ad afferrarli entrambi, infilò la mano sotto la maglia, si districò sotto il reggiseno e ne arrivò alla punta, le strinse il capezzolo, cominciò piano, quasi a tastarne la consistenza, a farlo roteare sotto il palmo caldo della mano. Il capezzolo s'induriva, l'eccitazione cresceva, Lei ad occhi chiusi si strusciava a Lui  a ricercarne la mascolinità. Lui le strinse più forte uno dei capezzoli - Mi fai male - fece Lei. Non rispose ma continuò con l'altra mano, non più ad accarezzarla tra il seno e l'ombellico, ma sapientemente, fece scivolare la mano sotto la cinta dei jeans, fino allo slip. Ne percepì il merletto, il soffice rigonfiamento del pube, il calore che la sua natura di donna, di femmina emanava. Con delicatezza scostò l'orlo dello slip coll'indice e mise il dito medio sulle piccole labbra, che sfirò piano, lentamente, diligentemente appena con la punta del medio, quanto basta basta per sentirne la femminilità pronta  ed eccitata più che mai. Si fermò così qualche attimo quindi affondò dolcemente tra quelle umide, madide, labbra. Lei si sentì stordita, fece un gemito di piacere espirando, non opponendosi il alcun modo. Lui tirò via la mano dal pube, l'altra dal seno e con decisa fermezza le sciolse la cintura. Lei adorava quel momento, quel suo modo di prenderla così, come faceva Lui. Si sentì pervadere i sensi quando sganciò il primo bottone..