martin tales

Un autunno caldo


Vado a prenderla a casa. Siamo rimasti d'accordo per le 20:30 e sono in anticipo di qualche minuto. Non mi piace attendere nè farmi attendere, questa è una cosa che mi piace molto di me. Arrivo, citofono: - Sono io, scendi. E lei: - Sali un attimo ..ti apro! Salgo, porta socchiusa e lei con addosso una lingerie in pizzo nero da mozzare il fiato. -Non sei ancora pronta.. sai che ho prenotato e che vorrei essere puntuale - dico subito. :- Non so se mettere i pantaloni attillati o la gonna lunga sopra questa camicia, tu cosa dici? La guardo. Le dico di togliere il perizoma e di restare con reggicalze e camicia sopra il reggiseno. -Mah?!? cos'hai in mente, che vuoi fare adesso? Non vuoi essere puntuale al ristorante? Ammiccando con lo sguardo di chi pensa che sia il preludio a ..ad altro. Ed io:- Infatti! Metti gli stivali e il cappotto lungo e ..andiamo!- Andiamo. Non dice una parola, entra in macchina e ci si racconta della settimana, di fatti personali e di conoscenti. E intanto sento i suoi occhi addosso, assieme alle sue parole, ai suoi sorrisi, mentre le sue dita delicatamente reggono una sigaretta che fuma a metà. Sento il suo profumo, la sua pelle profumata, i suoi sorrisi a volte innocenti altri da piccola belva di chi vuol farsi dominare dominando. Arriviamo. Il posto è vista mare, di sera, lungomare illuminato, gente che passeggia anche se l'aria non è certo primaverile è già autunno inoltrato, ma si sta bene, lo dicevano che sarebbe stato un autunno caldo; coppiette di ragazzi sui bastioni amoreggiano più o meno disinvolti e noi ci sentiamo un attimo più "grandi" ma non di meno, mentre qualcuno ci guarda passare sottobraccio e tu con i tuoi stivali che spuntano da sotto il cappotto e la coscia impertinente che esce fuori avvolta nelle calze nere! Entriamo, ci accomodiamo:-Scegli cosa preferisci! Si un vino bianco del 2005 "*******" va benissimo, è stata una grande annata e ricca di eventi! - Mi chiama piano poco dopo,  :- Martin, mi sa che qualcuno ha notato che non ho tolto il cappotto, si capisce che non ho niente sotto e :- Zitta sciocchina, penseranno che hai una minishort o quel che vogliono, cosa te ne frega adesso? - Continuiamo la cena tra un sorriso e una battuta, tra piccoli sottintesi ed esilaranti esploit, quindi le chiedo cosa vorrebbe ancora. - Fragole e panna, ci sarano?- Ci sono! :- La mangi una?- mi chiede; annuisco, e le dico di sceglierla per me, mentre le morde tra le sue labbra succhiandone il succo purpureo. Sceglie: - Ecco, questa! E' la più grossa, apri la bocca e..- La stoppo: - Ferma, prendi quella fragola e mettila tra le cosce .."dentro"! Mi guarda sgranando gli occhi: - Eh? ..ma sei ammattitito? Ma che ti passa per la.. - Infilala! - Le dico con tono imperioso e serio fissandola negli occhi. -Mi vedono..- Ed io: - Esegui..- Prende la fragola, mette la mano sotto la tavola, non stacca gli occhi dai miei, scosta le gambe, sento il fruscio del cappotto, infila la mano sotto, socchiude gli occhi, spinge, piano, poi la sento scivolare, emette un piccolo gemito :- ..mmm è.. è gelida..- Mi dice. Le prendo la mano: - Davvero? Bene, quando sentirai che il tuo calore avrà amalgamato la fragola con la tua stessa temperatura allora la mangerò! Mi guarda quasi compiaciuta e strizzando gli occhi: - Tu sei un pazzo, un pazzo..- Si forse lo sono: - Trovi? Dimmi che non ti piace neanche un pò! Dimmelo!- Il conto e andiamo fuori. Mi prende sottobraccio guardandosi le punte degli stivali, china, abbracciata al mio braccio, mi guarda e: - La sento muoversi dentro.. mi pizzica e mi sento bagnare, qund'è che la vuoi mangiare ..porco..- Non le rispondo, ma la bacio, subito, senza pudore, così sulla strada, ta la gente, mentre ci guardano, ci ammirano, ci invidiano, ignari di quanta complicità ci sia tra me e questa donna; saliamo in auto, partiamo e ci fermiamo poco dopo in un posto poco più discreto: - Ora la voglio mangiare, ora ti voglio mangiare..tirala fuori, anzi, lascia fare a me, fammela succhiare lì dov'è..