martin talesracconti di vita vissuta |
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Post n°16 pubblicato il 21 Maggio 2008 da martin.tales
Entrai nel bar. Era come qualche sera prima. Poca gente, discreta, qualche sguardo di sufficenza da parte di avventori distratti forse perchè gli argomenti mancavano. Adesso ho un ricordo molto preciso di come è andata quella sera. La guardavo mentre parlava e mi diceva di quell'aria di primavera che si cominciava a respirare e ne coglievo la dolcezza, la genuina spontaneità intanto che ci si raccontava a vicenda, a turno, sorridendo e cercando con gli occhi qualche fuggevole incrocio di sguardi, i suoi occhi avevano una luce, una brillantezza che mi penetrava dentro, non riuscivo a non ricercare quello sguardo quasi magnetico; poi cominciammo a scherzare, come vecchi amici, come se ci si conoscesse da sempre; iniziai ad apprezzarne lo spirito gioviale e intanto eravamo arrivati dentro città che già era scesa la sera. - Barman, senta...! Gli faccio un cenno con la mano. Viene subito: Bevo, anzi beviamo assieme dopo un cin-cin a questo incontro. Lei affonda il suo sguardo, i suoi occhi profondi, scuri e brillanti assieme dentro i miei. Mi sento scrutato dentro, come se mi frugasse tra le pieghe dell'anima, è dolce e discreta nelle parole e nei modi, ma il suo sguardo è come una lama sottile che affonda nel burro e io non voglio impedirle di farlo. Poi iniziò a raccontarmi di lei <<...Non so perchè mi fidai di quell'uomo o forse sì. Ero cresciuta tenendo dentro i miei pensieri, le mie ansie, le mie paure. Non avevo mai osato parlarne neanche con mia madre, mi sosteneva la speranza di poterlo fare un giorno col mio uomo. C'erano stati alcuni "uomini" prima di lui; incontri fuggevoli con esseri di cui ricordavo a stento l'odore ma non il viso... fino a quando non incontrai "Lui"...l'unico uomo che - come te adesso Martin - mi ascoltava immobile e inespressivo; il suo viso non tradiva nessuna emozione. Solo gli occhi palpitavano di vita. Erano chiari e vellutati, dolci e profondi, ingenui e vellutati: più che ascoltare le mie parole, sembrava leggere le mie contraddizioni. Mi faceva sentire a volte esposta e violata, mettendomi più a nudo di quanto non facessi io stessa, impadronendosi delle mie sensazioni più intime ma...ma non c'era arroganza nel suo sguardo, anzi mi dava la sensazione di chi partecipava i momenti drammatici della vita e che ciò nonostante riesce ancora ad amarla...>> Poi scese nell'intimo del suo raccontarsi <<...Aveva un modo di amare dolce e coinvolgente, a cui rispondevo con selvaggia disperazione. Cercavo il trionfo dell'esistenza, la sublimazione del mio essere donna, che solo lui riusciva ad esaltare, come un antidoto alle mie paure. Non avevo saputo mai, prima di lui, cosa fosse quell'atto supremo della vita, l'annullamento dei sensi, lasciarsi andare a quel piacere che riempie completamente senza lasciare posto a null'altro se non ai sospiri e ai gemiti e ai cuori in tumulto; e poi abbracciati, a giacere in silenzio, mentre parlano i corpi caldi e le carezze e i baci; e gli occhi che si cercano ancora..>> Come noi due adesso, nudi e distesi, con Lei che mi sta coi seni sul petto e le mani chiuse intrecciate sotto il suo mento: - Rivestiamoci e mi riaccompagni subito? Si è fatto davvero tardi ed io devo rientrare prima della mezzanotte; ti prego sbrigati Martin. Mi sbrigo. Mi rivesto dopo giusto una sciacquata in fretta e furia. La riaccompagno davanti casa e prima di scendere le chiedo un bacio e: -Il conto, grazie! - Viene. Va. Pago tutto, anche quello offerto dalla casa! E penso: Pàgati tutto barman e tieni il resto, vale per qualcuno che viene o va a bere in questo posto e magari dal posto da cui viene non porta soldi con sè, ma forse solo tanto bisogno di amore. Anche di darne. martin |
Post n°15 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da martin.tales
La luce soffusa delineava i lineamenti. Il suo corpo poggiato alla finestra, dietro le persiane era illuminato a strisce; il fumo della sua sigaretta saliva dritto come fosse un suo prolungamento. Guardava fuori, sembrava assente. Sul letto la borsa, gli occhiali da sole, chiavi dell'auto, cellulare. martin |
Post n°14 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da martin.tales
..E all'improvviso un fracasso pazzesco! Musica a tutto spiano che mi fa "saltare" dal letto. Apro gli occhi. Cerco di riordinare le idee. Sono nel mio letto. Da solo. Come sempre. Avevo già detto al collega che stamattina ritardavo al lavoro per via della cena di ieri sera, festa di laurea di Gigi e forse abbiamo esagerato coi brindisi ma che ora è...? - Si, ciaooo. Tutto bene certo. No, "Lui" non c'è, non preoccuparti non mi disturbi adesso - ma no il mio amore è già andato via, dopo che abbiamo fatto colazione assieme - pensa dopo la colazione ha voluto per forza farmi ancora l'amore. - E tra me e me penso: "Lui" chi? "Amore" chi? Andato via, chi? Colazione con chi? E dopo la colazione ha fatto di nuovo - per forza (?) - l'amore "chi"? E con "chi"? Mi affaccio e vedo sdraiata sul divano, di schiena, gambe in aria con jeans attillati una ragazza. Ecco il ladro. Anzi, la ladra! Non si accorge di me, io sto appoggiato sulla porta aperta a braccia conserte. Questa me la devo vedere. Lei parla incurante, e ride e sorride -..siii è stato bellissimo anche questa notte, come sempre. Nooo macchè! Mamma faceva un turno di notte ed io sono venuta già ieri sera qui da lui, come tutte le volte è stato bellissimo dormire con lui e bla bla bla ora chiudo che devo pulire il bagno, sai abbiamo fatto la doccia assieme e ti lascio immaginare.. ciaooo- E ad occhi chiusi sdraiata sul divano a sorridere. - Ma di chi sta a parlare - penso nella mia testa; certo, la guardo un attimo. Si, è graziosa ma avrà si e no 18 massimo 20 anni. Faccio un colpo di tosse - Cough-cough -.. Intanto vado in camera, metto la giacca, sento la porta che si apre: -Signora, si accomodi, io esco subito, tornerò stasera, faccia pure come sempre. - Mi avvicino al soggiorno per uscire la signora non è sola. - Signor Martin, questa è mia figlia S*****, sa a volte mi da un aiutino e oggi è qui con me. Mi appoggio all'anta della porta, gli sguardi si incrociano: martin |
Post n°13 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da martin.tales
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Post n°12 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da martin.tales
Ah!.. - Dissi io. - L'estate scorsa un incendio ha incenerito quella pineta. Resta il ricordo del sibilo del vento tra i rami dei pini. Tra i pensieri. Tra me e te. |
Inviato da: questa.sono.io.2021
il 02/08/2021 alle 23:23
Inviato da: Estelle_k
il 31/07/2021 alle 23:59
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il 13/02/2021 alle 22:27
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