Creato da la_sera_su_marte_4 il 21/10/2005
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Post n°982 pubblicato il 06 Dicembre 2005 da salote
 

Scusate se copio-incollo, ma non averi saputo ricordarlo meglio.

"Tutto accadde il 6 Dicembre 1990 a Casalecchio di Reno, un ridente paesino nel bolognese.
Il 6 Dicembre 1990 un aereo militare compie un esercitazione sorvolando il paese.
(L'aereo è un Aermacchi MB 326. E' un aereo di sicura affidabilità: fu l'aviogetto italiano più venduto nel dopoguerra. Le aviazioni di 12 nazioni ne possedevano un carico, per un totale di 800 esemplari sparsi per il mondo.
Ma dal 6 Dicembre 1990 non decolleranno più. Cosa successe?)
Ad un certo punto quel 6 dicembre l'aereo inizia a perdere quota. Compie in aria delle evoluzioni incredibili tanto da far stare col naso in su tante persone a Casalecchio, persone che pensano forse ad una improvvisata esibizione. Ma l'aereo scende di quota sempre più velocemente, e per il pilota è ormai completamente ingovernabile.
L'aereo continua a scendere sempre più in basso, le persone smettono di guardare le sue evoluzioni e si guardano tra loro, pietrificate.
Il pilota abbandona l'aereo, lanciandosi con il dispositivo d'emergenza.
L'aereo precipita sulla succursale dell'Istituto Tecnico "Salvemini", esattamente dentro la 2A.
Dodici ragazzi di sedici anni muoiono sul colpo, altri 4 restano gravemente feriti, come il loro insegnante. Non finisce qui. Perchè l'aereo è pieno di carburante, ed esplode.
L'esplosione è violenta e le fiamme avvolgono interamente l'edificio nel giro di pochi secondi.
Il bilancio finale è drammatico: oltre ai 12 morti della 2A, 72 tra ragazzi e insegnanti riporteranno invalidità permanenti, 84 saranno ricoverati per intossicazione, ustioni e fratture.

Oggi non ci sono colpevoli o responsabili per quella strage.

Non si sa perchè quel dannato aereo volasse così basso, non si sa se ebbe un guasto o il pilota ebbe un malore. Non si sa nulla.
Decine di famiglie hanno perso dei ragazzi e la cosa più angosciante e che non ne conoscono la causa.
La giustizia se ne è lavata le mani: il 26 gennaio '98 i giudici della quarta sezione della Cassazione di Roma, rigettarono i ricorsi e confermarono così la sentenza su Casalecchio - tutti assolti, "perché il fatto non costituisce reato" - emessa un anno prima dalla Corte d'appello di Bologna. Reati in prescrizione (nel caso di omicidio colposo plurimo) dopo 7 anni e mezzo; dal giugno '98 il caso è dunque chiuso.
Nessun responsabile se le vite di Laura, Deborah, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario, Elisabetta, Elena, Carmen e Alessandra sono state stroncate."

 
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