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Manipolazioni genetiche

Post n°421 pubblicato il 28 Ottobre 2005 da la_sera_su_marte_4

Manipolazioni genetiche

Pubblicato da: suede68   il   2002-09-20 20:46:06   L'articolo e' stato letto 28 volte

circe_81 scrive: "Stavo sfogliando un quotidiano quando mi capita di scorgere l’ennesimo articolo dal titolo altisonante, in materia di animali transgenici. Come tanti prima di lui, il giornalista si limitava a riportare le entusiasmanti promesse dei ricercatori elevati a taumaturghi per le sofferenze del mondo: date loro carta bianca (e tanti, tanti animali), e nel giro di qualche anno molte malattie saranno solo un brutto ricordo!
Quante volte abbiamo sentito promesse del genere? Da più di 20 anni un numero imprecisabile di ricercatori tenta invano di riprodurre le varie tipologie di cancro umano in cavie indifese, senza ancora nessun risultato, al contrario grazie alle indagini sui pazienti umani e le analisi dei dati raccolti si sono fatti grandi progressi in merito alla terapia del tumore alla mammella.
La storia ci insegna che tentare di forzare la natura provoca solamente ulteriori disastri: se tutti i soldi spesi per discutibili esperimenti sugli animali fossero stati impiegati per l’attuazione di metodologie più scientifiche, oggi, forse, sapremmo di più riguardo alle malattie tipiche umane; ma si sa, spesso sono gli interessi economici a muovere il mondo ed ecco che l’impiego di animali nella ricerca (dimostrato da sempre più medici essere assolutamente inutile e fuorviante) risulta più redditizio per molti, quindi è preferito a metodiche sostitutive scientificamente più valide.
Lo stesso può dirsi in fatto di animali geneticamente modificati, la nuova frontiera della scienza moderna.
Utilizzando le stesse tecniche di manipolazione di geni che sono impiegate per i vegetali, si è scoperto che era possibile intervenire anche sul DNA di organismi più complessi, cominciando dai batteri fino ai mammiferi superiori. Trasferendo geni estranei di qualunque provenienza (microbica, vegetale, animale) nella cellula uovo fecondata di un animale, sono stati prodotti animali transgenici, corredati cioè di caratteri nuovi che mai avrebbero potuto acquisire con tecniche naturali.
Il primo animale transgenico è stato un maiale creato nel 1992, per sintetizzare nel latte la proteina umana C. Dopo Genie, così si chiamava la prima scrofa, si è cominciato a pensare di produrre animali donatori per andare incontro alla domanda sempre crescente di organi: circa il 15% in più ogni anno.
Una corrente di pensiero ora in vigore prevede che la creazione di animali con organi umani possa brillantemente risolvere il problema della scarsità di organi a disposizione per i trapianti; ma i rischi conclamati sono tantissimi e vanno dall’elevata possibilità di rigetto alla pericolosa diffusione di virus animali in organismi umani con conseguente sviluppo di malattie finora sconosciute; allora, vi chiederete, perché si predilige questa strada così complessa? La motivazione è sempre la stessa: il denaro. Tra multinazionali che detengono i brevetti degli animali manipolati, quelle che producono i farmaci anti-rigetto, i ricercatori e i molti enti coinvolti esiste un giro multimiliardario che prescinde qualunque capacità di quantificare. Credo che tra i crimini perpetrati nei confronti degli animali, questo sia tra i peggiori: stiamo sacrificando l’identità di esseri innocenti, capaci di comprendere il dolore e la sofferenza esattamente come noi, trasformandoli in fabbriche per i nostri consumi dimenticando il loro diritto alla vita.
E’ facile sentire pronunziare ai medici coinvolti frasi quali “la scienza è esplorazione dei confini della conoscenza, quindi non può essere fermata” o “Si possono legittimamente stabilire dei controlli per evitare abusi, ed agire nei limiti del consentito” ma chi stabilisce questi limiti?
La nostra attuale visione antropocentrica del mondo, che è stata la causa primaria delle ingiustizie cui sono stati sottoposti gli altri esseri viventi nel corso dei decenni, non ci permette di analizzare razionalmente la questione, ed immancabilmente consideriamo lecito tutto ciò che è utile al nostro tornaconto, (qualunque comitato di Bioetica, nonostante si preoccupi di affrontare con coscienza tutte le problematiche che riguardano l’uomo, deraglia immancabilmente in termini di diritti animali, ed ecco che gli xenotrapianti divengono eticamente discutibili per l’immissione di componenti animali nell’uomo e non per la profonda violenza esercitata sull’animale stesso).
Così ancora una volta gli animali non umani sono vittime inconsapevoli di un’umanità balorda che sembra ignorare sentimenti quali l’amore ed il rispetto; se fossimo maggiormente capaci di esprimerli, in questo mondo ci sarebbero molte meno sofferenze.
Vorrei concludere citando le parole di un uomo saggio: “ Ogni forma di vita, in quanto è vita, è sacra e questo deve bastare. L’uomo giusto è colui che, quando trova un verme che si è smarrito dopo un temporale e si sta seccando sull’asfalto, rimette l’animale nell’erba senza chiedersi di quanta intelligenza o sensibilità o valore sia dotato, lo salva perché è vivo e la vita è sacra”
Albert Schweitzer
Premio Nobel per la Pace
Grazie per lo spazio concessomi,
Circe
"

 
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