paolalaballerina

Quella mattina come al solito viaggiavo sul treno da Desenzano a Milano per andare al lavoro con il mio abbonamento mensile regolare; (lo conservo ancora), il controllore femminile mi chiese il biglietto ed io glielo mostrai.

Poi all’arrivo della stazione di Milano Lambrate ho visto salire due poliziotti che mi hanno prelevato di forza perché io non volevo mostrare il documento; sapendo di non avere commesso alcun reato, non ne vedevo il motivo, la mia paura era che potessero requisire il documento oppure schedarmi come fanno con le Travestite in genere perché credono che tutte vadano in strada.

Mi hanno trascinato con forza in due e quando prima delle scale caddì perché indossavo i tacchi mi hanno strofinato dal binario 10 al numero 1 dove si trovano i loro uffici ed io naturalmente mi sono messo a gridare, ma non certo di quelle parole che mi si accusa.

Arrivato nel loro ufficio della stazione con il braccialetto rotto al polso che mi aveva quasi tagliato le vene, mi hanno messo le manette con le mani incrociate dietro alla schiena e dopo avermi spinto in una cella di isolamento, mentre uno mi teneva, l’altro mi riempiva il viso di pugni e sberle continuando ad offendermi per la mia natura "diversa" ma sicuramente migliore.

Solo quando avevo i lividi ed il naso sanguinante e piangevo a dirotto, si sono calmati ed uscendo hanno fatto venire una poliziotta per calmarmi solo ed esclusivamente l’umore attraverso le sbarre.

Mentre mi picchiava, uno di loro si prometteva con entusiasmo di sporcarmi la fetina penale.

Mi ha molto meravigliato il trattamento che sicuramente non viene riservato solo a me in certi commandi di polizia, ma molto di piu’ la presenza di donne probabilmente insensibili a sentire le grida a pochi passi dalla cella.