Ora i maschi soffrono la discriminazione prima patita dalle femmine
Uso la terminologia Maschio/Femmina, in luogo di Uomo/Donna perchè intendo significare che si è discriminati sul genere. Tempo fa la discriminazione era esclusivamente a danno delle Femmine (termine sempre usato con il dovuto rispetto) in ogni ambito: sociale, professionale, ecc.
Ora esistono 2 discriminazioni: quella attualmente a danno delle femmine: per esempio in taluni ambienti lavorativi, e quella a danno dei maschi, per esempio nell'ambito delle pensioni: per quale ragione le contribuenti femmine vanno in pensione 5 anni prima dei maschi, che vivono statisticamente circa 5 anni di meno? E' una ingiustizia sociale con risvolto economico di grande peso per il sistema pensionistico nazionale. Sono sottratti circa 10 anni di contributi alle casse pubbliche. Ma soprattutto è una disparità non giustificata da alcuna ragione di buon senso. Ancora, le femmine sono sempre avvantaggiate nei Tribunali per le separazioni perchè a loro si danno sempre i figli in affidamento prevalente.
Ma le femmine, in detto contesto in qualità di madri separate, non sono esseri umani come i padri separati? Per lo stato italiano no!
Bene, essendo un maschio ed un padre separato, vilipeso e oltraggiato dalla cosiddetta giustizia italiana, m'indigno a tutto ciò.
In questo blog accolgo ed invito quanti (maschi e femmine) di buona volontà e giudizio, vogliano esercitare il loro diritto di dire la loro, portando anche la loro esperienza personale.
Anch'io vi porgerò la mia esperienza e lascerò valutare a voi se è NORMALE oppure no.
Il mio obiettivo? Conoscersi, mettere insieme le giuste rivendicazioni di cui tutto il paese è consapevole e cosciente ed esprimere civilmente le nostre idee con una FORZA NUMERICA CONSISTENTE, affinchè le istituzioni assenti ci debbano ascoltare.
In una democrazia parlamentare devono essere rappresentate tutte le condizioni sociali.
Perchè nel nostro parlamento manca un deputato che dica che decine di migliaia di padri separati sono vessati dalla giustizia in Italia?
Siamo o no una forza numericamente rilevante? Allora esercitiamola! Non facciamoci soggiogare.
A me hanno tolto, di fatto, con un'udienza in tribunale il mio unico figlio adottivo, la mia casa costruita con trent'anni di lavoro ed il sangue lasciato sull'asfalto per un'infortunio sul lavoro, tutto il mio stipendio di insegnante, quello che resta della mia salute e la dignità di uomo e di insegnante, lasciandomi all'addiaccio sulla strada per aver tolto a me la mia unica casa di esclusiva proprietà, a mia moglie, da cui separato, che ne possiede già altre due!
Mi costringono ad essere un senzatetto.
Mi hanno lasciato però il mutuo sulle spalle (superiore al mio attuale stipendio), le tasse sulla casa, il mantenimento di mio figlio e le spese condominiali della mia casa sottratta, che mia moglie non paga (anche se per legge dovrebbe!) e che pretende che pago io.
L'avvocato di mia moglie dice non gli basta: vuole anche la mia modesta pensione inail che, istituzionalmente, serve a compensare l'invalidità residua all'infortunio.
Secondo voi cosa gli devo dare a quell'avvocato, in termini di risposta?
Non sono difeso bene? Ho il miglior avvocato della città!
Dite la vostra, che ho detto la mia...
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czeuli il 08/04/09 alle 16:27 via WEB
Sul TG1 che enuncia quanto audience fa il terremoto.
Guardate questo link:
http://www.facebook.com/ext/share.php?sid=66477801865&h=-E84H&u=-fZMS&ref=nf
Lo squallore di chi ci tutela (nell'informazione come nella protezione civile) sta nella sua auto-celebrazione. Sono più interessati a farsi belli con i loro successi che a produrre quei successi per il loro intrinseco valore morale e istituzionale.
Sta all'intelligenza del proprio discernimento individuale percepire questi meccanismi perversi e valutare il valore della nostra democrazia.
Però è così tenera questa conduttrice, a cui le hanno dato la poesia da recitare, quando "firma" la filastrocca, appena conclusa, con un improbabile sito WWWW (si, proprio 4 W)!
Non è il lapsus che è importante giudicare, quanto il suo stato d'animo che risente di un complesso d'inferiorità nei confronti del proprio datore di lavoro, che le ha comandato quella nenia squallida, in cui contava le “tacche sulla pistola” a numeri e botte di Share e di ascoltatori.
Cos’altro è se non mostrare i muscoli di un audience inopportuno, nel momento in cui l’Abruzzo conta i suoi morti, i dispersi, le migliaia di feriti e di senzatetto, i paesi ridotti ad essere fantasmi emuli di un post Far west, dopo la caccia all’oro!
Quello stato d’animo rivela psicologicamente la compiacenza di chi comunica, nei confronti di chi le commissiona quella recita: il TG1.
Chissà come sudava mentre cercava di non sbagliare quei poveri versi. Povera stella.
E povera Maria Stella, che crede di riformare un ministero che istruisca queste ripetitori vocali.
Non morboso, ma umanamente pietoso sarebbe stato parlare di quelle povere vittime e delle storie dei poveri sopravvissuti INVECE dei numeri pavoneggianti di un sistema mediatico pseudo-informativo come al solito, e sempre più assecondato a logiche, più o meno oscure, ma sempre più autoreferenziali e non umanitarie e non morali e non istituzionali e non…come si aspetta il cittadino ascoltatore!
Tutto si muove se i numeri sono quelli dell’economia e del profitto.
Scordiamoci lo Stato morale: se sei povero…ti tirano le pietre addosso, se fai ricchezza di audience: te le tolgono d’addosso, sempre che ci siano le telecamere mentre lo fanno e sempre fin quando farà audience.
Perché finora tutti i TG hanno parlato ininterrottamente del terremoto?
Perché è un emergenza, perché tocca le coscienze?
Poveri illusi ingenui: perché fa audience!
Quando al consumatore di “TG1 e Chipster” scoccerà vedere quella gente, pur se staranno ancora all’addiaccio, in piena emergenza, la signorina del TG reciterà altre filastrocche.
Non li nominerà neanche più quelli lì. Vogliamo scommettere?
Perché lasciarli 20 anni nei container, smorzata l’ondata mediatica attuale, come è accaduto all’Irpinia e ad altri terremoti , è come rimettergli le macerie addosso.
Perché se sei povero, ti tirano…diceva quello lì.
A voi non fa pensare in che Stato viviamo? A me, si!
(Rispondi)
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il 19/07/2011 alle 03:28
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