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mai certa la vittoria, nemmeno la sconfitta però...
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The Net
Post n°198 pubblicato il 24 Giugno 2007 da daughterofthedesert
Da anni faccio passeggiate nella rete e so bene cosa significhi restare con i tacchi impigliati nelle sue maglie. Mi rendo però conto di avere maturato gli anticorpi per assumere un atteggiamento che mi colloca in una posizione centrale fra gli estremi di amarla da starci male e l'indifferenza più totale. Tutto ciò è costato, senza dubbio. I primi anni probabilmente mi ero ammalata al punto da confondere la vita fuori con quella dentro il web, da stare male se qualcosa non funzionava nel pc, mezzo che mi permetteva il contatto con il "mondo a parte". Poi mi sono guarita. Ma ho conosciuto e conosco tuttora persone che, una volta entrate, non ne sono più uscite e son sorde ad alcun richiamo e indifferenti alla mano che si allunga ad afferrare la loro e strattonarli fuori. Non per erigersi a giudici dei comportamenti altrui, ma perchè è dal fuori che si aguzza l'occhio e si è in grado di vedere quanto ci si possa abbruttire nella dipendenza. Può sembrare un atteggiamneto di distacco, di una persona noiosa e chiusa al mutar del mondo, non trovo sia così, anzi piuttosto credo sia una consapevolezza che nasce dalla esperienza più totale di chi sa di aver vissuto parte del vivibile. E forse anche un pò di invivibile. La rete è il paese dei balocchi in cui trovare presto e subito i giochi che abbiamo chiesto tante volte nelle nostre letterine di natale e non ci par vero trovarli tutti lì senza faticare a rincorrerne il desiderio. Cosa volere di più? Una idea l'avrei.
Painting: Hiko Yoshitaka, "La banca del piacere" |
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"Menino vanto altri delle pagine che hanno scritto.
Jorge Luis Borges