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Gioielli di Famiglia

Post n°182 pubblicato il 15 Settembre 2010 da fan.kiulo
Foto di fan.kiulo

Ecco i veri gioielli di famiglia. Da sempre desiderati e invocati, finalmente sono sul mercato. Partiamo da un paio di assunti prettamente scientifici: 1) i diamanti sono fatti di carbonio 2) gli esseri umani sono fatti di carbonio. C’è una sola differenza: un diamante è per sempre, un essere umano no. Ecco allora l’idea geniale, l’ultima frontiera alla caccia dell’immortalità: trasformare il morto in un diamante, farne un anello e dargli vita eterna. Anche il morto allora sarà per sempre.

La LifeGem memorials, una società funeraria di Chicago, non si è fatta sfuggire la faccenda e ha deciso per davvero di fabbricare dei diamanti utilizzando resti umani. Ci sono voluti tre anni di studi con fior fior di scienziati piegati sui microscopi, ma alla fine alla Lifegem sono venuti a capo della questione e hanno brevettato un metodo innovativo per trasformare le ceneri di un defunto in uno splendente diamante da incastonare dove meglio si crede.

I comandamenti del processo sono tre: cremazione, creazione e sfaccettatura. Tanto per cominciare il corpo si fa un bel viaggio all’inferno: temperatura 3.000 gradi centigradi in un forno. La cremazione purifica il carbonio tramutandolo in grafite. Buona tra l’altro anche per le matite: una bella matita per scrivere la storia del caro estinto con il suo stesso corpo: un’altra idea per un business funerario vincente.

Altro che matita, qui si pensa ai gioielli. Allora il tutto viene spedito ad un laboratorio russo dotato di apparecchiature da film di fantascienza, dove viene sottoposto ad una pressurizzazione 80.000 volte superiore a quella atmosferica. Poi apposite lame taglieranno il diamante a seconda delle richieste. A quel punto, il più è fatto, tempo una quindicina di settimane in tutto per vedersi recapitare i resti del caro estinto sotto la forma più piacevole di diamante sintetico personalizzato. Blu, giallo o rosso è la scelta dei colori.

Non resta che sborsare una cifra non indifferente che varia a seconda di caratura e purezza della gemma. LifeGem ha bisogno di circa 2 etti e mezzo di ceneri umane per realizzare un diamante. A seconda delle dimensioni i prezzi variano da 2.500 $ per un quarto di carato a 14.000 $ per un carato intero. Ma alla fine si può indossare il proprio caro estinto come anello o anche come pendente in alternativa. Un modo come un altro per colmare il vuoto della perdita. D’altronde fanno sapere dalla LifeGem che i loro gioielli hanno la stessa qualità di quelli che si acquistano niente meno che da Tiffany. Quindi se qualcuno vi invita sulla Fifth Avenue da Tiffany cominciate a sospettare sulle sue intenzioni.

In tre anni la LifeGem ha realizzato circa 1.000 diamanti a 500 famiglie, “il più esclusivo prodotto memoriale mai inventato”, così definiscono la loro trovata. Dean Van den Biesen, il vice presidente della società, è sorprendentemente capace di farne soprattutto una questione di packaging estetico: "Le ceneri sono molto preziose e speciali per la gente, ma esse non hanno una forma e un aspetto estetico. La gente ora, invece, se le gode realmente ed è qualcosa di realmente differente da quello che ti aspetti da una professione funeraria”.

La società di Chicago offre una scelta all’interno di un’industria funeraria che per anni ha limitato le alternative ai consumatori – seppellire un corpo in un cimitero o cremarlo con le ceneri conservate in un’urna o sparse nel vento - finalmente abbiamo delle alternative: “Penso che le nuove generazioni siano più aperte ad una personalizzazione del loro viaggio finale nella vita”, pontifica ancora Van den Biesen.

La LifeGem crede che il mercato dei diamanti sia pronto a sbocciare. Secondo la Cremation Association del Nord America, la percentuale dei morti cremati passerà dal 30% attuale al 35% nel 2010, fino al 43% del 2025. Van den Biesen la sa indubbiamente lunga: “La maggior parte delle persone cercano non vuole piangere la scomparsa, ma vuole celebrare una vita. La LifeGem è il modo migliore per farlo”.

LifeGem, cioè la gemma della vita: l’immortalità che si indossa all’anulare per restare sempre a portata di mano. Sembra l’ultima diavoleria del mercato mortuario per rimpinguare il giro d’affari che si gonfia col passaggio dalla vita alla morte. Ma d’altronde è soprattutto un fatto di tradizioni aggiornate e perfezionate. In molte famiglie esiste il classico gioiello della nonna che deve essere immancabilmente tramandato tra le generazioni. Invece, con LifeGem, il ricordo della nonna non dovrà essere figurato in un oggetto metaforico, ma sarà la nonna stessa. Il gioiello di famiglia.

Ecco allora che una famiglia di Edmonton, in cambio della nonna di 80 anni, ha ricevuto un diamante da un quarto di carato che, montato su un anello d'oro: ora va a spasso al dito della prediletta nipotina. Quattromila dollari, sempre meno comunque meno di una tradizionale sepoltura. 

La LifeGem Memorials descrive il suo prodotto come segue: "Il diamante LifeGem è più che una semplice visita settimanale alla tomba del tuo caro estinto. E' un modo per abbracciare il ricordo del tuo amato giorno dopo giorno".

La gemma della vita va in effetti a toccare le corde più profonde, il desiderio ancestrale di non volersi separare dalla persona amata. Il tentativo per restare aggrappati al proprio caro, anche se a forma di anello, a goccia, a baguette, a marquise, come lo volete.

Da quando la società dell’Illinois ha iniziato a diffondere la moda del defunto cristallizzato nel diamante, ha ricevuto centinaia di richieste per tramandare ai posteri sotto forma di diamante anche il proprio amato animale. Ovviamente, fiutando altri guadagni e l’allargamento del mercato, la LifeGem non s’è fatta pregare per rispondere: “Sì, noi assolutamente possiamo e vogliamo creare un brillante memoriale anche dei vostri animali domestici più cari”
C.M.
hihihihi son sempre un passo avanti a noi!

 
 
 
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